La croce e la sofferenza come espressione d’amore

(M. Elvira eam e M. Graziella eam)

 

All’inizio dell’anno di beatificazione della nostra Fondatrice Madre Speranza, vogliamo presentare la sua esperienza nel vivere la sofferenza, le difficoltà e le prove, già sperimentate fin dai primi anni della sua vita religiosa. La Croce ha fortemente inciso sulla sua interiorità, determinando il suo progressivo innamoramento per Gesù crocifisso. Chiediamo al Signore di illuminarci con la sua grazia e misericordia, perché possiamo convincerci che la sofferenza è il banco di prova per costruire l'autenticità della nostra risposta cristiana. Una risposta d’amore per percorrere insieme a Madre Speranza il lungo cammino verso la santità. Ciascuno possa sperimentare la «meraviglia» di appartenere ad un Dio che si inserisce nella povera e semplice storia di ogni uomo.

La particolare manifestazione che Dio fa di sé a Madre Speranza, come Amore Misericordioso, fin dai primi anni della sua vita religiosa, non è "un Padre offeso", e tanto meno "un giudice severo", ma un Padre che ama "che non tiene in conto, perdona e dimentica". Dio gli si manifesta come Colui "che raddoppia il suo Amore nella misura in cui l'uomo diventa più miserabile". "L'uomo più perverso, il più miserabile e perfino il più perduto è amato con tenerezza immensa da Gesù che è per lui un Padre e una tenera Madre". E' il Dio, infine, che per Amore alle miserie dell'uomo, non rifiutò nessuna sofferenza, fino al punto di morire nudo su una croce".

Il Vangelo conferma in pieno questa conoscenza di Dio, Padre di bontà e ricco di Misericordia. Sì, il Vangelo è una Buona Novella di grazia, di perdono e di salvezza e il "Buon Gesù" è l'Amore Misericordioso incarnato del Padre.

I passi del Vangelo, dove Dio è presentato come Padre, dove Gesù incarna la misericordia di Dio con gesti e parole e soprattutto i racconti della Passione dove il "Buon Gesù", offrendo tutto se stesso, arriva alla massima espressione dell'Amore Misericordioso di Dio, diventano motivo frequente di riflessione, fonte di ispirazione e continuo punto di riferimento per le scelte concrete della sua vita. Alla certezza di avere Dio come Padre, fa riscontro in lei una fiducia illimitata nella sua volontà e al Gesù crocifisso, massima espressione dell'Amore Misericordioso di Dio si presta l'identificazione con Cristo nell'offerta totale di sé.

Questo desiderio di ricerca e conformità con la Volontà di Dio si fonda nella ferma fiducia "che il Nostro Dio non vuole né permette nessuna cosa che non sia per il bene delle nostre anime" e nella certezza filiale che il volere di Dio è sempre un gesto d'amore:

"Perché ci divenga dolce la conformità con la Volontà del nostro Dio, pensiamo che nessuna pena ci può venire senza passare dalle mani del nostro Dio, valutata da Lui per nostro bene e profitto; e abbiamo grande fiducia nel Buon Gesù, senza mai dubitare dell'infinita Provvidenza del Nostro Dio che da ogni parte ci circonda...".

I suoi scritti testimoniano continuamente questa certezza dell’Amore di Dio e la tensione di identificarsi e di conformarsi con Gesù Amore Misericordioso, quasi da sembrare una necessità senza la quale niente ha senso.