Nascita di Gesù

Il villaggio, disteso sui fianchi di due collinette gemelle, si rivela ai viaggiatori dopo una curva, come una oasi di pace; ma dentro è pieno di baccano con tutti i betlemiti tornati al paese per il censimento, con i pellegrini che fanno l’ultima sosta prima di Gerusalemme, con i pastori nomadi venuti a scambiare il loro formaggio e i loro grossolani tessuti col grano dei contadini in una baraonda di carri e carretti. Nell’albergo, il caravanserraglio che accoglie uomini e bestie, non c’è posto per Giuseppe e Maria, cioè per un uomo che abbia con sé una donna in attesa di un figlio.

Così Giuseppe non perde tempo: porta Maria fuori di lì, lontano dalla gazzarra, in un vicino riparo per le greggi. Staranno lì tranquilli almeno, aspetteranno il bambino che deve nascere. L’evento è ormai vicinissimo infatti

Qui, in una grotta fuori della città, nacque Gesù. Era il tempo del re Erode.

Ed ecco l’angelo del Signore apparve loro e la gloria del Signore li avvolse del suo splendore e furono colti da grande spavento, ma l’angelo dice loro: "Non temete, perché ecco io vi annuncio una grande gioia che sarà quella di tutto il popolo".

 

Gesù mio, fa che io non dimentichi mai che l'umiltà e la carità sono il fondamento della santità e che solo con il tuo amore io posso conseguirla. Lo so, Gesù, che questo mio povero cuore non riuscirà mai ad amarti come Tu lo meriti, ma io ardo dal desiderio di amarti e di darmi a Te perché Tu ti possa donare a me.

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ultimo aggionamento 05 maggio, 2005