ASSOCIAZIONE LAICI

Gaetano Storace

Come il laico può vivere la sua appartenenza alla Chiesa

SantuarioCrocifisso.jpg (18433 byte)

Facendo seguito all’approfondimento sull’ecclesialità dell’Associazione laici Amore Misericordioso, ora si cerca alla luce dello Statuto e del Regolamento, la ragione più vera di chi è l’associato, cioè di come l’associato può vivere questa sua appartenenza ecclesiale.
    “Sono necessari anche i seguenti requisiti:
    –    aver compiuto 18 anni;
    –    la partecipazione assidua ed attiva al periodo di formazione per almeno un anno;
    –    il consenso dell’Équipe di formazione locale” (Regolamento, art. 3/2).

Ci si trova davanti a delle affermazioni di grande valore e spessore, riguardano l’esperienza esistenziale. Veniamo immessi con serena responsabilità e grande speranza in questo cammino di misericordia, di formazione, in questo pellegrinaggio dove ognuno si fa compagno di viaggio per una maturazione personale e associativa, seguendo Gesù Amore Misericordioso.
In questo cammino nella ricerca della verità e nella carità, il laico Amore Misericordioso nella sua storia personale fatta di certezze ma anche di debolezze, conosce, in modo forse imprevedibile, Dio e scopre anche che il suo amore è misericordioso e non potendolo tenere per sé, deve diventare per tanti altri fratelli e sorelle il “riflesso, la trasparenza di questo Amore Misericordioso”.
Il laico è chiamato a diventare Amore Misericordioso perché il carisma, questo meraviglioso dono che il Padre ha voluto dare ad ogni creatura quindi ad ognuno di noi, tramite Madre Speranza che così ce lo presenta: “Dio è Amore Misericordioso il quale nel Signore Gesù si è manifestato meravigliosamente “ricco di misericordia”, con ogni uomo, specialmente con chi è povero, misero, sofferente e peccatore”.
Come logica conseguenza questo dono è da vivere con gli altri, è da condividere per essere sempre meglio compreso, vissuto, manifestato. Ma nello stesso tempo va vissuto per gli altri. Non c’è posto per possibili fughe individualistiche o devozionali (è bello stare insieme...!) ma come laico Amore Misericordioso devo fare in modo che l’Associazione diventi uno strumento di laicità responsabile, umile, semplice, creativo. Cercare di farla diventare una vera Comunità pneumatica nella quale sia lo Spirito Santo a muoverci dai nostri egoismi. Dio Amore deve essere rivelato come tenerezza paterna e materna gratuità. Il laico deve offrire solo se stesso: ecco la gratuità dell’amore. Ma c’è un aspetto dell’amore che non va dimenticato, anzi il laico Amore Misericordioso deve perseguire con forza perché non è tanto, a volte, presente ed è la durata. Che vuol dire modifica continua: non sono mai arrivato, il laico deve renderlo prezioso nel tempo lavorandoci attorno per renderlo fertile perché Lui è amore sempre, ed è fedele sempre.
Ecco allora il laico come testimone significa che deve essere una persona del suo tempo, di questo tempo in cui vive: l’educazione alla fede è autentica se avviene nell’ambiente concreto della quotidianità; sono chiamato a realizzare un’autentica unità tra fede e vita quotidiana; sono credibile nella misura in cui sono inserito attivamente nella vita di tutti i giorni ed in maniera organica. Significa che di fronte al mondo devo presentarmi come qualcuno che ha fatto sì delle scelte di fede, anche fondamentali, ma soprattutto che ha incontrato il buon Gesù come Signore della vita e mantengo questo incontro in una sequela che mi impegna ogni giorno. Devo sentirmi un “narratore” implicato dentro la propria storia e che mi sento impegnato a maturare questa fede secondo la missione e la spiritualità dell’Amore Misericordioso così come me l’ha donata Madre Speranza, continuamente con gli altri.
Il laico Amore Misericordioso deve essere un credente che cerca di capire meglio con gli altri il Vangelo con una grande apertura al dialogo e nello spalancare il proprio cuore all’attenzione all’altro e solo così nasce l’operosa costruzione della pace, della giustizia, della civiltà dell’amore.
La misericordia comunque ha una serie di implicazioni nella vita del laico. Vorrei sottolineare soprattutto due ambiti: quello familiare e quello sociale.
Ognuno di noi vive in famiglia e la vita si regge essenzialmente sull’amore reciproco degli sposi fra loro, dei genitori verso i figli e dei figli verso i genitori. Quando viene meno l’amore, sappiamo quello che succede: è davanti ai nostri occhi. Non ci sono solo giorni di gioia, ma anche di tristezza. Si può affermare che in tutto ciò la misericordia è la compagna di viaggio di ogni famiglia, è colei che nel tempo della miseria rievoca e ripropone il “tempo felice”, è la forza che opera per la riconciliazione o per l’unione là dove era penetrato il disaccordo e con esso la disunione. Educare ed educarsi alla misericordia e dunque al perdono, è un passaggio obbligato nell’educazione reciproca degli sposi fra loro e nel cammino educativo che si è chiamati a fare insieme con i figli.
Analogamente nella vita sociale vi è il rischio che tutto debba essere valutato in termini di giustizia, di rigida proporzionalità tra il “dare” e l’avere.
La misericordia invece abbandona il terreno della reciprocità per porsi su quello della gratuità: non si perdona perché vi è dall’altra parte chi il perdono l’ha meritato, ma perché sorge dalla profondità del cuore l’esigenza di riconoscere come uomo anche chi da uomo responsabile non si è comportato.
Concludendo: il laico Amore Misericordioso è per servire. Solo servendo si ama; non siamo noi che facciamo, serviamo, amiamo, ma è Dio che fa tutto attraverso di noi.
Al laico solo rimane la gioia nel seminare: ecco il “Tutto per Amore” di Madre Speranza.
Il laico Amore Misericordioso è chiamato e scelto da Cristo per essere animatore di questa Vita che equivale ad essere trasformato in un donatore di questa Vita agli uomini e donne che incontra quotidianamente.

Vacanze insieme
dal 21 al 30 luglio 2000

a Gavinana (Pistoia)
ridente paesino sull’Appennino toscano (820 m. s.l.m.) e a 13 Km. dal Passo dell’Abetone presso la Casa delle Suore Domenicane del S.S. Rosario di Iolo (Prato).
A momenti di festa, escursioni e passeggiate si alterneranno momenti di riflessione su Dio, Padre ricco di misericordia e il Giubileo.
Costo dell’intero soggiorno dal pranzo del 21 al pranzo del 30, compreso bevande, è di L. 550.000.
Per informazioni rivolgersi a Storace - Ravenna - tel. 0544 462527

Gavinana si raggiunge:
per chi viene da Nord:

Bologna - Casalecchio di Reno - Via Porrettana - a Pracchia seguire le indicazioni per S. Marcello Pistoiese/Abetone - Gavinana

per chi viene da Sud:
Firenze - Firenze mare A11 uscita Pistoia - seguire le indicazioni per Abetone - a Pracchia continuare a seguire le indicazioni per S. Marcello Pistoiese/Abetone - Gavinana

CartinaPistoia.jpg (81686 byte)
Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggionamento 13 giugno, 2009