La lettera

 

Giovani, la storia
al futuro

Carissimo,

a fare la storia ci sono anche i giovani.
Giovani al di là di ogni trionfalismo, che hanno “gridato” il bisogno di una ricerca. Giovani che hanno ammesso le proprie responsabilità, che si sono confessati. Di più, che hanno confessato di essersi confessati. Che si sono ritrovati nell’arena del perdono, sulla strada della Croce, che hanno raccolto la “chiamata” del Papa nell’immenso altare del Giubileo.
Giovani di oggi. Giovani che credono, ma non più alla maniera degli “arditi della fede”. Giovani che rimangono “generazioni critiche, con un rapporto molto dialettico con l’autorità, del tutto inseriti nel sistema culturale del nostro tempo”. Così su Il Messaggero.
Potremmo dire, giovani con l’istinto della trasgressione, ma con una maggiore consapevolezza delle rivolta, con una condivisione più responsabile dei problemi, con uno sforzo di umiltà e di coraggio, di fronte alle nuove povertà di oggi, alle guerre, alla fame, alle ingiustizie, alle violenze che hanno tanti nomi.
Dalla Cina a Roma, dalle catacombe al Colosseo, dalla Porta Santa al giorno di Tor Vergata, dalla memoria dei santi al martirio del nostro tempo, è stata la storia al futuro. Che ha aperto un nuovo inizio dei giovani, proclamando una nuova fede nella speranza.
Ha scritto Montanelli sul Corriere della Sera: “In un mondo dell’effimero… ecco una rivolta, o, almeno, una protesta, la ricerca di qualcosa che non abbia tempo perché è eterno”.
Una conclusione? Ritrovare in Cristo il senso della vita. Ritrovare nella comunione con tutti i fratelli del mondo - giovani di Francia e del Ruanda, dell’America e del Congo, del Timor Est, del Vietnam - il futuro della vita. E - perché no? - ritrovare nel Vangelo e in una chitarra la gioia della vita.
Ha titolato La Repubblica: “Il manifesto di Wojtyla”, sottolineando l’appello assoluto del Papa ai valori, la passione del messaggio: “Giovani, accendete il mondo”.
Complice, certamente, una gigantesca copertura tecnica e mediatica, i giovani sono stati a Roma, davvero, protagonisti. C’è da dire, adesso: lo saranno nella quotidianità che è iniziata? Sarà tutto qui il Giubileo dei giovani.

Nino Barraco

 

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ultimo aggionamento 13 giugno, 2009