ESPERIENZE
 
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Paolo Risso

 

 

Messaggeri di verità al mondo:
i pastorelli di Fatima

 

Ad Aljustrel, piccolo borgo presso Fatima (Portogallo), l’11 giugno 1908 nasce Francesco Marto, l’11 marzo 1910, sua sorella Giacinta, ultimi di undici figli. I loro genitori coltivano la campagna e allevano un piccolo gregge di pecore. Hanno una fede grande e nella fede educano i loro figli. Francesco e Giacinta imparano presto a conoscere Gesù e a pregare.
Fin da piccolissimi, i due amano trascorrere lunghe ore in compagnia della cugina Lucia Dos Santos, nata il 22 marzo 1907, con la quale si trovano a loro agio. C’è una “figura” che impressiona Giacinta: il Crocifisso. Domanda a Lucia: “Perché se ne sta lì inchiodato?”. Lucia risponde “Perché è morto in espiazione dei nostri peccati”. E le racconta la passione e morte di Gesù. “Io non farò mai nessun peccato – propone Giacinta – non voglio far soffrire nostro Signore”. Il fuoco dell’amor di Dio si accende in loro, destinato a divampare. Gesù Crocifisso diventa il centro della loro attenzione. Fanno la più grande scoperta: Gesù è vivo nell’Eucarestia, per essere offerto, adorato, ricevuto. “Voglio ricevere anch’io la Comunione”- protesta Giacinta. “Insegnami il catechismo”. – chiede a Lucia che l’ha già ricevuta. Francesco è più silenzioso, ma cresce aprendosi al “mondo di Dio” , in, un colloquio intimo con Lui.

 

Il cielo si apre

Francesco e Giacinta, affezionatissimi tra loro, seguono la cugina Lucia al pascolo delle pecore per i pendii e le vallate: il posto preferito è la “Cova da Irìa”, dove, mentre gli animali brucano l’erba, essi possono giocare, sgranare il Rosario della Madonna, suonare lo zufolo, costruir casette con le pietre, godersi l’aria e il sole. Nella primavera del 1916, un giorno vedono un angelo splendente di luce che chiede loro di pregare per la conversione dei peccatori e per la pace nel mondo. Alla fine dell’estate, l’Angelo ritorna tenendo in mano il Calice e l’Ostia da cui stille di sangue scendono nel calice, e li invita all’adorazione, poi comunica Lucia con l’Ostia santa e Francesco e Giacinta con il Vino consacrato: “Ricevete il Corpo e il sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro delitti e consolate il vostro Dio”.
La vita dei bambini comincia a cambiare profondamente.
Il 1917 è un anno terribile per il mondo. Quattrocento anni prima, nel 1517, Lutero, ribelle al Papa e negatore del Credo Cattolico, ha distaccato diversi popoli dalla Chiesa. Duecento anni prima, nel 1717, a Londra, si è organizzata la massoneria con il suo piano di lotta alla Chiesa. Nel 1917, in Russia, Lenin prepara e realizza la rivoluzione comunista, la più grande negazione di Dio, con milioni e milioni di innocenti assassinati. Da quattro anni, la guerra insanguina l’Europa e il mondo.
Il 13 maggio 1917, verso mezzogiorno, la Madonna appare ai bambini di Aljustrel, alla Cova da Iria: “Sono venuta per chiedervi di venire qui, a questa medesima ora, tutti i mesi fino ad ottobre…Volete offrirvi a Dio, pronti a sopportare tutte le sofferenze che egli vorrà mandarvi in riparazione dei peccati con cui Egli è offeso e per ottenere la conversione dei peccatori?”. Giacinta, Francesco e Lucia rispondono: “Sì, lo vogliamo”. Quel medesimo giorno e alla stessa ora, a Roma, Papa Benedetto XV consacra Vescovo Mons. Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII, il Pastore Angelico, dall’altissimo e splendente Magistero.
Tutti i mesi, il giorno 13, Francesco, Lucia e Giacinta ritornano alla Cova da Iria per l’appuntamento con la Madonna. Tocca loro soffrire affronti e persecuzioni. Ora hanno solo un desiderio: farsi santi e salvare tante anime. Per questo moltiplicano i Rosari, le mortificazioni, accettano di patire fame e sete, scherno e percosse.

 

“Il mio cuore trionferà”

Il 13 giugno 1917. La Madonna, rivolta a Lucia, dice: “Giacinta e Francesco verrò presto a prenderli. Tu però rimarrai quaggiù più a lungo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà, prometto la salvezza eterna” (È il primo segreto di Fatima, presto svelato).
13 luglio 1917. La Madonna chiede: “Sacrificatevi per i peccatori e dite spesso nel fare qualche sacrificio: O Gesù, è per tuo amore, per la conversione dei peccatori, in riparazione delle ingiurie commese contro il Cuore Immacolato di Maria”. La Madonna mostra loro l’inferno, come un mare di fuoco pieno di demoni e di anime dannate (dunque non è vuoto, come insegnano allegramente certi cosidetti “teologi’ d’oggi!). La Madonna spiega: “Avete visto l’inferno dove vanno a finire le anime dei peccatori. Ma se si farà quello che vi dirò, molte anime si salveranno e ci sarà la pace”.
Continua, imperterrita, la Madonna: “La guerra sta per finire, ma se non cessano di offendere il Signore, sotto il Pontificato di Pio XI, ne incomincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che quello è il segno che Dio vi dà, che è prossima la punizione del mondo per i suoi tanti delitti, mediante la guerra, la fame e le persecuzioni contro la Chiesa e contro il Santo Padre. Per impedire ciò verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Confessione e la Comunione riparatrice nei primi sabati del mese. Se si darà ascolto alle mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà la pace. Altrimenti, essa diffonderà i suoi errori per il mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa; molti buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate…” (È il secondo segreto, purtroppo già avveratosi alla lettera).
A questo punto, la Madonna trasmette il “terzo segreto, che non è ancora stato ufficialmente reso noto… ma in fondo, secondo testimonianze autorevoli, dovrebbe riguardare l’enorme apostasia dalla fede, con la confusione dilagante di errori, anche nei luoghi più alti, così da far dire al Cardinal William Baum al Sinodo dei Vescovi dell’autunno 1999: “Tra i gravi problemi di oggi esistono ignoranza e confusione diffuse. Una teologia erronea che riguarda non solo i misteri fondamentali della Fede: la Trinità, l’Incarnazione, il ruolo di Gesù Cristo come Mediatore, vengono messi in discussione in veri modi o relativizzati. Questi errori non si riscontrano soltanto nelle facoltà teologiche, ma si osservano oggi a tutti i livelli: esegesi delle Sacre Scritture, formazione sacerdotale, predicazione, catechesi, pubblicazioni religiose popolari. La vitalità della Chiesa è sminuita e l’impulso missionario annullato” (Osservatore Romano, 15 ottobre 1999, p. 9).
La Madonna, però, quel 13 luglio 1917, ha visto più lontano della buia ora di satana che stiamo ancora vivendo, e ha dato un grande annuncio: “Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà”. Ciò che è l’unica speranza di questo tempo, la speranza che non permette di arrenderci, anche di fronte alle situazioni insolubili, che solo Dio, per mezzo della Madonna, con una gigantesca manovra di Verità e di amore, potrà risolvere, e aprire la Chiesa e il mondo a quella autentica “primavera di santità”, che Pio XII, il Papa di Fatima, profetizzò il 19 marzo 1958, primavera che vogliamo affrettare, pregando e testimoniando il Credo Cattolico!
Nei giorni che seguono, il 13 agosto 1917, Francesco, Giacinta e Lucia sono incarcerati dal sindaco di Villa Nova de Ourèm, per ordine delle autorità massoniche al potere. Le minacce più terribili non smuovono i piccoli dalla loro fede, lieti di morire martiri per Gesù e per la Madonna… Sono liberati a furor di popolo… La Madonna appare loro il 19 agosto ai “Valinhos” e li incoraggia a non temere, a sacrificarsi per Gesù.
Il 13 settembre e ancor più il 13 ottobre 1917, giungono pellegrini da tutto il Portogallo e da più lontano: a vedere “i tre”, a pregare, a condurre malati, a invocare miracoli. Il pellegrinaggio a Fatima diventerà mondiale. Il 13 ottobre 1917, sotto una pioggia battente, sono più di centomila ad attendere la Madonna. Ella viene e parla: ”Io sono la Vergine del Rosario. Voglio che si costruisca qui una cappella in mio onore. Continuate a recitare il Rosario tutti i giorni …La guerra sta per finire… È necessario che i peccatori si convertano e chiedano perdono a Dio dei loro peccati… Non offendano più nostro Signore che è già tanto offeso”. Nel congedarsi, la Madonna indica il sole. Le nubi si squarciano e il sole riapparso prende a girare vorticosamente come una ruota infuocata, tingendo di colori diversi il cielo, la terra e la gente, fino a sembrare di cadere addosso ai presenti: il miracolo del sole, il segno dato da Maria per testimoniare che Ella è davvero scesa sulla terra in colloquio con i tre bambini che in suo nome avrebbero indicato l’unica via della salvezza al secolo XX e ai secoli venturi.

 

Il consolatore di Gesù

Dopo la celeste avventura, Lucia sa di essere chiamata a una grande missione: sta ancora svolgendola, diventata Suor Lucia del Cuore Immacolato nel Carmelo di Coimbra (Portogallo). A 93 anni, oggi è il segno di un’immensa speranza che attendiamo di vedere compiuta. I suoi cuginetti, dopo le apparizioni sono ancora i ragazzi normali e vivaci come tutti, con voglia di ridere e di giocare, ma sono trasformati dentro dalla Madonna.
Giacinta spesso medita sull’inferno, castigo eterno dei peccatori, e prega e fa penitenza per la loro conversione, affinché siano salvi dall’inferno (“la salvezza delle anime”, dove l’abbiamo messa oggi?). Francesco “vuole consolare nostro Signore tanto offeso dai peccati degli uomini”. Ogni giorno, essi offrono a Gesù il Rosario intero, numerose rinunce, portando perfino il cilicio, che sarà loro tolto, poco prima della morte, intriso di sangue:”tutto per amore a Nostro Signore”. Racconta Giacinta di aver visto un giorno il Santo Padre, che inginocchiatosi dinanzi a un tavolo, il volto tra le mani, piangeva. Fuori c’è gente che gli tira sassi e lo impreca e gli dice parolacce”. Un’altra volta, ”vede” ancora “tanta gente che piange per la fame e ha niente da mangiare… E il Santo Padre in una chiesa davanti al Cuore Immacolato di Maria a pregare e tanta gente in preghiera con Lui”. Da quel momento ella offre preghiere e sacrifici, la sua stessa vita per il Santo Padre. Il futuro dirà quanto la piccola vedesse lontano.
Tutti e due amano stare a lungo davanti al Tabernacolo in chiesa, davanti a “Gesù nascosto”, e unirsi al Santo Sacrificio della Messa. Chi si affida loro per “casi gravi”, ottiene prodigi di guarigioni e di insperati ritorni a Dio. Giacinta spiega: “Dio concede le sue grazie per mezzo del Cuore Immacolato di Maria: le chiedano a Lei”. Francesco, più silenzioso, ama appartarsi per pregare da solo con il Rosario, prostrato con la fronte a terra: “Mi piace pregare e pensare”. In realtà contempla Dio e la Madonna, come se li vedesse.
Il 23 dicembre 1918, entrambi si ammalano di “spagnola”. Per amore a Gesù , accolgono in pace le sofferenze e le cure, con scarsi risultati. Francesco sembra riprendersi e, dopo alcune settimane di letto, si alza e ritorna con gioia alla Cova da Iria e lì indugia a pregare la Madonna. Ma presto è di nuovo gravissimo: Voglio confessarmi - dice a Giacinta e a Lucia – aiutatemi a farlo bene”. Rinnova la sua confessione, riceve Gesù Ostia come Viatico per la vita eterna. Venerdì 4 aprile 1919, dice alla mamma: “Guarda che bella luce, là vicino alla porta”. Il suo volto si illumina in un sorriso bellissimo. E’ la bianca Signora che viene a prenderlo, come il suo prediletto. Ha solo undici anni, il piccolo consolatore di Gesù.

 

Sconcertante attualità

Giacinta soffre molto per il distacco dal fratello e la malattia sempre più grave (pleurite). La Madonna le ha fatto sapere che ella morirà da sola all’ospedale… Nel luglio-agosto 1919, passa alcune settimane all’ospedale di Villa Nova de Ourem, da dove ritorna con una grande piaga al petto, che bisogna medicare spesso e i dolori sono atroci: “Li offro tutti al Signore, per la conversione dei peccatori, per i sacerdoti, per il Santo Padre… La Madonna ha detto che molti vanno all’inferno, perché non c’è chi preghi e si sacrifichi per loro”. Con estrema pazienza, risponde ai visitatori, ricordando: “Non offendete più Nostro Signore, che è già molto offeso”. A Lucia, confida: “ Penso alla guerra che verrà … terribile … alla gente che morirà e andrà all’inferno … Se non offendessero più il Signore, la guerra non verrebbe”.
Nel gennaio 1920, un illustre medico si reca a conoscere Giacinta e fa intravedere ai suoi genitori di poterla guarire ricoverandola in ospedale a Lisbona. La piccola si distacca in modo straziante dai suoi cari e per alcune settimane è ospite di un Istituto di suore a Lisbona dove ha la gioia di ricevere ogni giorno la Comunione e di restare in preghiera davanti al Tabernacolo. La superiore della casa, suor Maria Godinho, si prende cura di lei come una mamma, ma è la Madonna che viene a parlarle, lasciandole messaggi sconvolgenti per l’umanità: “I peccati che più offendono Dio e portano più anime all’inferno sono i peccati impuri. Verranno certe mode che offenderanno molto Nostro Signore. Le persone che servono Dio, preti, religiosi, buoni cristiani, non devono seguire le mode. LA CHIESA NON HA MODE. NOSTRO SIGNORE È SEMPRE LO STESSO!.
E ancora – è sempre Giacinta che parla a nome della Madonna : “Se gli uomini sapessero che cos’è l’eternità, farebbero di tutto per cambiare vita. I medici non hanno luce per guarire i malati, perché non hanno amor di Dio. Se il governo lasciasse in pace la Chiesa e desse libertà alla Santa Religione, sarebbe benedetto da Dio. I sacerdoti devono prendersi cura delle anime, devono essere puri, molto puri”.
Il 2 febbraio 1920, Giacinta entra in ospedale per esservi operata. “La Madonna ha detto -ricorda- che dopo aver sofferto molto, morrò sola, ma che non devo aver paura, perché Ella stessa verrà a prendermi per il Cielo”. Il 10 febbraio, viene operata, ma non serve a nulla e le sofferenze sono terribili. Ripete:”Gesù, adesso puoi convertire molti peccatori, perché io ho sofferto tanto”. Quattro giorni prima di morire dice a Suor Maria Godinho: ”Ora non mi lamento più. La Madonna mi è di nuovo apparsa dicendomi che presto verrà a prendermi e fin d’ora mi ha tolto i dolori”. Il 20 febbraio 1920 riceve gli ultimi Sacramenti. Il suo volto diventa bellissimo, come di un angelo. Alle 10,30, di sera , la Madonna mantiene la promessa.
Il 13 maggio 2000, Papa Giovanni Paolo II, con la solenne beatificazione, proprio a Fatima, eleva alla gloria degli altari Francesco e Giacinta Marto, di undici e di dieci anni appena, additandoli alla Chiesa e al mondo come messaggeri dell’unica verità capace di salvare l’umanità: La conversione dal peccato alla vita di grazia; la fedeltà ai Comandamenti di Dio, la Confessione e la Comunione, la preghiera e la penitenza, la purezza del corpo e dello spirito, l’inferno da evitare, il Paradiso da guadagnare… GESÙ CRISTO SEGUITO, AMATO, VISSUTO. Il mondo costruito a immagine di Gesù , per l’eternità.

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ultimo aggionamento 01 aprile, 2001