La lettera

 

Difendere il cuore
dalla disperazione

Carissimo,

    Abbiamo bisogno di essere salvati, di essere liberati, di essere guariti dalla disperazione.

    Un bisogno che portiamo dentro di noi, infelici, limitati, peccatori. Un bisogno che ci assale, fuori di noi, che ci stringe, che ci soffoca, che ci allarma per l’orrore, per il dolore di ogni giorno, delle cronache feroci, disumane, di questi tempi.

    Che avviene? In cerca di una ragione, ci coglie l’angoscia ancestrale, primordiale, quella che forse provarono gli uomini primitivi quando, per la prima volta nella creazione, si fece notte sulla terra.

    Il non capire, il trovarsi di fronte ad un evento indecifrabile. Si parla di ragazzi “normali”. Ma cosa c’è, oggi, di normale? Il nostro tempo è un orologio bellissimo, disegnato splendidamente, che portiamo al polso. Il quadrante, le lancette. E però non funziona. Come chiamarlo normale?

    L’insignificanza della vita, l’angoscia, la ferocia. Certo, si è sempre ucciso, è vero. Ma il rapporto vittima-carnefice è diverso. Ad uccidere sono i figli. Ad essere massacrati sono la mamma, il fratellino, il padre, prima ucciso e poi incendiato.

    No, non è umano tutto questo. È diabolico. Per certi versi è diventato più facile, oggi, credere nel diavolo (lo si vede, si hanno prove evidenti) che credere in Dio (sempre presente, ma sempre misterioso).

    Sembra l’ultimo colpo di coda del dragone. Che fa cadere le stelle dal cielo, come nell’Apocalisse.

    Ci sostenga la forza dello Spirito, l’immensa giovinezza di bene che popola la terra, la fede appesa al braccio di Cristo risorto. Si, l’umanità cammina, nonostante tutto, verso la sua riuscita definitiva.

Nino Barraco

 

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ultimo aggionamento 12 maggio, 2001