DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Marzo 2001

 

 

 

 

 

 

 

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Cristo, nostra speranza

“Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio” (2 Cor. 5,21).
“Per riportare all’uomo il volto del Padre, Gesù ha dovuto non soltanto assumere il volto dell’uomo, ma caricarsi persino del “volto” del peccato” (Novo millennio ineunte, n. 25).
La Pasqua che stiamo celebrando fonda tutta la nostra speranza. Gesù col suo “ostinato” Amore ha vinto il peccato del mondo, caricandoselo sulle spalle e salendo in croce. Così ci ha rivelato che il volto di Dio è Amore e Misericordia. Ci ha aperto la strada verso il Padre. Anche noi, con la forza dello Spirito, possiamo vivere alla maniera di Gesù.
Riporto qui qualche parola di Madre Speranza nella sua meditazione sul Cristo Crocifisso e Risorto. Il Crocifisso dell’Amore Misericordioso è anche il Cristo Risorto. Come appare chiaramente nel Vangelo di Giovanni, la regalità di Gesù si rivela nel suo morire volontariamente come Agnello sacrificale che riconcilia l’umanità al Padre. “Morendo tra i tormenti della croce, vinse la stessa morte, cancellò il peccato, redense il dolore, trionfò sull’inferno, soggiogò il mondo e attrasse a sé l’umanità. In quel momento ebbe inizio la sua regalità. Egli cominciò a regnare sul mondo dal legno della croce, che da patibolo si trasformò in trono; da simbolo di maledizione in segno di benedizione; da strumento di morte in albero di vita” (Madre Speranza).
Chi volge lo sguardo con fede a Gesù, riceve il suo Spirito ed è salvo. La sua offerta d’Amore è stata infinitamente più grande e più forte del peccato dell’intera umanità. È qui la speranza, la festa di Pasqua, la gioia del cristiano.

Con Maria nella Pasqua di Gesù

La vita del cristiano è incentrata nel mistero pasquale di Gesù. Come dice Paolo: noi siamo morti e risorti con Gesù, anzi siamo già seduti con Lui alla destra del Padre. Per questo le tribolazioni ci fanno soffrire, ma non disperare.
Maria, la Madre di Gesù e la Madre nostra, c’insegna come far nostro questo mistero.
“Nella vergine Maria ai piedi della croce, risplendono la fedeltà e la fortezza. Nell’ora dell’ignominia del Figlio, ella si fa avanti per collocarsi ai piedi della croce. Purtroppo non può far nulla per alleviare i dolori del Figlio. Non c’è scherno, non c’è ingiuria che possa allontanarla dal fianco del suo Figlio. Sta in piedi mentre tutto vacilla. Rimane là dove è sospeso suo Figlio. Tre ore nelle tenebre. Là in piedi, anche se tutto appare un fallimento definitivo, disperato. Perdona tutti, come il Figlio suo” (Madre Speranza).

Don Tonino Bello scrive: “Dopo la sepoltura di Gesù, a custodire la fede sulla terra non è rimasta che lei. Il vento del Golgota ha spento tutte le lampade, ma ha lasciato accesa la sua lucerna. Solo la sua.
Santa Maria, donna del Sabato santo, tu sei l’ultimo punto di contatto col cielo che ha preservato la terra dal tragico “black-out” della grazia. Guidaci per mano alle soglie della luce, di cui la Pasqua è la sorgente suprema”.

A Maria chiediamo di ottenerci dallo Spirito Santo la fede e il coraggio che trasmise a Giovanni. Infatti se Giovanni non abbandona Gesù come gli altri “lo deve a Maria. Fuggito dall’orto, andò a trovare la santissima Madre che gli infuse coraggio e lo prese con sé per salire insieme fino al Calvario.
Anche noi, corriamo a rifugiarci presso di lei nei momenti della prova e del dolore e camminiamo al suo fianco sulla via della croce” (Madre Speranza).
È un particolare non documentato dai vangeli, ma credo attendibile. Infatti subito dopo la morte di Gesù, Maria raccoglie i discepoli dispersi, infonde fede e coraggio, prega con loro e li prepara a ricevere lo Spirito Santo. Con Maria e con lo Spirito, parte la Chiesa apostolica di Gesù. Giustamente la invochiamo Mediatrice.
Il bellissimo mosaico della Cripta ci ripropone questo Mistero della Chiesa, in cui Maria presiede l’evento della Pentecoste.

Testimoni   dell’Amore di Gesù

Gesù Crocifisso e Risorto è sempre vivo presso il Padre a intercedere per noi, a ripetere: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Noi siamo oggetto della continua preghiera di Gesù, una preghiera che il Padre non può non esaudire. Il Padre per l’intercessione di Gesù ci dona in abbondanza lo Spirito Santo.
E con la forza dello Spirito possiamo come Gesù obbedire al Padre fino alla morte di croce e amare gli altri “fino in fondo” (cf Gv 13,1).

Pellegrini

Il flusso è decisamente aumentato, specialmente nei fine settimana dove siamo arrivati a qualche migliaio di persone. Provenivano da Bolzano, Siracusa, Massa Carrara, Gubbio, Terni, Caserta, Pisa, Cesena, Avellino, Fano … tanti pullman da Verona e Roma.
Ancora grazie ai bravi capigruppo che organizzano in modo da far gustare la ricchezza spirituale del Santuario. Molti i malati che vengono al sabato per partecipare alla liturgia delle acque. Dimostrano tanta fede. Ripartono sollevati e pieni di speranza.

L’episodio del mese

Mi è venuta l’idea di proporvi ogni mese un episodio fra i tanti che capitano qui al Santuario; un particolare che ci ha fatto riflettere e che può far riflettere anche voi.
Scelgo per il mese di marzo il racconto di una donna sessantenne, ostetrica, arrivata qui per la seconda volta. Una donna energica. Mi racconta che lei ha avuto le sue traversie anche nella vita spirituale, ma un episodio le ha cambiato al vita.
Un giorno si ritrova tra le mani un bambino nato morto. Sente che il cuore non batte. Lei con questo bambino in mano grida questa preghiera: “Signore, ti dò cinque minuti della mia vita per questo bambino. Fallo vivere almeno qualche minuto, così che i genitori abbiano la gioia di vederlo respirare!” “Non so se lei mi crede- ha aggiunto guardandomi fisso negli occhi - quel bambino, ora è un giovanotto bello e robusto. Da quel momento la mia vita è completamente cambiata”.
Mi sono detto: a volte basta una preghiera fatta con fede per ottenere miracoli! Ognuno di noi è capace di fare come questa donna!

Esperienze particolari

Alcuni gruppi di fidanzati (della Diocesi di Terni e di Gubbio), guidati dai loro parroci, hanno concluso qui al Santuario il corso di preparazione al matrimonio. Davanti all’Amore Misericordioso Crocifisso hanno avuto modo di chiarire ancora di più cosa vuol dire volersi bene nel Signore. Incontri memorabili, sembrava di capire dalla loro attenzione.
Il giorno 10 e 11 marzo hanno avuto il loro primo incontro una quindicina di sposi, provenienti da tutta Italia, organizzati con tanto impegno e convinzione dai coniugi Alici e animati da P. Aurelio del Prado e dalla signorina Marina. Tutto bene, tanto che, hanno messo in cantiere altre esperienza del genere.
Nel prossimo mese dovremmo avere un’analoga esperienza con i giovani.
La nostra comunità del Santuario ha avuto, sempre nel mese di marzo, due incontri amichevoli con la diocesi di Fermo. L’8 sono venuti a farci visita cinque sacerdoti, nostri compagni di studio. Il 22 abbiamo avuto per un giorno di ritiro spirituale i 20 teologi dell’Istituto Teologico, guidati dal loro rettore don Emilio Rocchi. Siamo rimasti contenti nel condividere ricordi passati, nello scambiarci le esperienze, nel pregare insieme, nel visitare il Santuario, nel mangiare insieme. La fraternità sacerdotale è davvero cosa divina: richiama l’esperienza dei Dodici con Gesù.
Mi viene in mente anche l’esperienza di fraternità di una decina di sacerdoti tedeschi della Diocesi di Spira, venuti a condividere la gioia delle nostre consorelle di Germersheim (Germania), in occasione del 25° della casa destinata agli anziani. Ero presente anch’io ed ho goduto con loro nella preghiera di ringraziamento e nella cena fraterna.

Le celebrazioni

Abbiamo solennizzato S. Giuseppe e l’Annunciazione del Signore. Ho pensato che S. Giuseppe e la Madonna desiderano prendere per mano tutti gli uomini per prepararli bene alla celebrazione della Pasqua.
In questo tempo di quaresima stiamo valorizzando due momenti: la Via Crucis al Venerdì e al Sabato alle 18 una riflessione sui Salmi. Quest’ultima iniziativa, suggerita dal Papa che fa le sue catechesi del Mercoledì proprio sul Salterio, ci aiuta a riscoprire questa Parola di Dio che la Chiesa ci propone come preghiera liturgica della comunità cristiana. Nei Salmi l’uomo può trovare le parole per dialogare con Dio. È lo Spirito che ce le offre. Se pensiamo che Gesù, la Madonna, i nostri Padri hanno pregato con questi canti, anche noi dovremmo comprenderli e amarli di più. Costituiscono la sicura scuola della preghiera cristiana, intendendoli naturalmente in riferimento a Cristo e alla Chiesa.

Abbiamo goduto con tutta la Chiesa, ma specialmente con gli spagnoli, per la beatificazione, l’11 marzo, di ben 233 sacerdoti, religiosi/e, padri e madri di famiglie, martirizzati durante la guerra 1936-39. Disse il Papa: “Furono assassinati per la loro fede in Cristo”. In quegli anni ci fu anche la sofferenza di molte nostre consorelle (alcune delle quali ebbero anche parenti uccisi), della Madre che seguiva con trepidazione e tanta preghiera quei tragici eventi, offrendo la sua sofferenza per una rapida soluzione del conflitto.
Proprio nei tre giorni seguenti (12-13-14) abbiamo meditato i testi della Madre del “Bilancio mensile”. Ci invitava con parole forti a tener ben in conto tre grandi ostacoli che incontriamo nel cammino verso la santità: la superbia, il modo di ragionare e di vivere del mondo senza Cristo, e il diavolo, nemico di sempre del nostro bene. Concludeva la Madre con questo proposito: “Sforziamoci con il massimo impegno per allontanare da noi tutto ciò che dispiace al buon Gesù”.

Le nostre missioni

La Famiglia dell’Amore Misericordioso sta cercando di rispondere sempre meglio al comando di Gesù: “Andate in tutto il mondo…” e al sogno della Madre: “Portate a tutti l’Amore Misericordioso!”.
Padre Lucas è appena tornato dalla sua visita in Messico dove da qualche mese i nostri confratelli e le nostre consorelle, stanno facendo … cose meravigliose. Scrive P. Lucas: “Ho potuto costatare le molteplici attività pastorali che svolgono e come, in pochi mesi, si sono inseriti pienamente tra la popolazione che ha una grande stima di loro. Il popolo messicano si caratterizza per la gentile accoglienza, la generosità e la profonda religiosità”.
Alla fine di gennaio si è aperta nel sud del Brasile, nello stato di Santa Caterina, una nuova casa. Alla nuova comunità FAM il Vescovo ha affidato la parrocchia di S. Antonio di Padova, nella città di Sombrio e nel futuro apriremo una casa per il clero per poter lavorare al servizio dei sacerdoti.
P. Miguel da Nanthirickal, Kerala (India) ci ha inviato notizie confortanti. Da qualche mese abita nella ristrutturata casa parrocchiale insieme a P. Tomson e sei giovani hanno iniziato un cammino di discernimento vocazionale. Alla fine di aprile si aggiungeranno ancora altri. “Non so come finirà tutto ciò, ma ogni giorno sono fiducioso. Penso che lo sforzo che si sta facendo valga la pena”.
Chiediamo anche la vostra preghiera e il vostro sostegno per queste nostre missioni.

Lutti

Anche in questo mese abbiamo avuto persone care che ci hanno lasciato.
Anzitutto la mamma di Sr. Leda, consorella della comunità di Roma, vicemaestra delle novizie. Ha potuto assistere con affetto filiale la mamma che è andata incontro al Signore dopo giorni di grande sofferenza. Il Signore ama purificare i suoi eletti.
D’improvviso è morto Antonio, il fratello del nostro P. Carlo. Aveva solo 56 anni. È stata un’altra grande sofferenza dopo la perdita del papà avvenuta l’anno scorso.
Sono deceduti anche il fratello di S. Maria Pia di Roma e la sorella di Sr. Giuseppina Berton di Campobasso.
Per loro e per gli altri cari defunti invochiamo la gioia eterna nel Regno dell’Amore.
Per chi rimane nel cammino della vita su questa terra la consolazione e il conforto della fede nella Risurrezione.

Foto di gruppo
da Vigevano da Villa Marina di Cesenatico da Terracina da Montefiascone Incontro di spiritualità per coppie
Seminaristi della Diocesi di Fermo Gruppo di Fermo guidati da Pietro Iacopini, nell'occasione la ditta Ciuccarelli ha festeggiato il nuovo pullman con la benedizione del nostro P. Franco da Cerea (Verona) Messico: la Missione dove operano i FAM Messico: la Missione dove operano i FAM

 

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ultimo aggionamento 12 maggio, 2001