SULLE ORME DI MADRE SPERANZA

S.E. Mons. Decio Lucio Grandoni

Vescovo di Orvieto-Todi

Il carisma dei Figli dell’Amore Misericordioso dà una risposta ad un grave problema dei nostri tempi

 

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Omelia di S.E. Mons. Decio Lucio Grandoni, vescovo di Orvieto-Todi, il 15 Agosto 2001, in Santuario, per il 50° di Fondazione della Congregazione

Carissimo Padre Maximiano, cari Confratelli Presbiteri, fratelli e sorelle. La coincidenza della celebrazione del 50° della fondazione della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso con la solennità dell’Assunzione della Madonna é una coincidenza provvidenziale, perché la Madonna, con il titolo di Mediatrice, é la Patrona di questa Istituzione della Chiesa.
La Madonna Mediatrice, cioè colei che fa da tramite insieme a Gesù, anche se in subordine a Gesù, tra Dio e gli uomini.
Essa é corredentrice, cioè, ha partecipato attivamente e personalmente alla redenzione operata dal Suo Figlio Divino che ci ha salvati dal peccato e dalla morte.
Quindi ricordiamo che la Madonna ha vinto la morte, che il Signore l’ha resuscitata e portata in Paradiso in corpo e anima come Gesù.
Anche noi siamo chiamati a questa meta della resurrezione della vita eterna e la Chiesa ha il compito di diffondere tra gli uomini la fede in Cristo che è quella che ci merita la resurrezione e la gloria eterna.

Io ricordo molto bene gli avvenimenti del 1951 che videro nascere questa Congregazione.
Ricordo: io avevo celebrato la prima Messa nell’ottobre del 1950; ero sacerdote novello ed avevo l’incarico di Cancelliere vescovile per cui alcuni atti (tra cui l’affidamento della Parrocchia di Collevalenza ai primi Figli dell’Amore Misericordioso) fui io a redigerli. Ricordo che Monsignor De Sanctis, il mio Vescovo ordinante, si incontrava frequentemente con Madre Speranza; più volte io mi trovai nell’anticamera del Vescovo quando Madre Speranza usciva da questi colloqui che, come tutte le cose umane, avevano dei lati positivi e dei lati negativi, ed io leggevo sul volto di Madre Speranza l’esito dei colloqui che essa aveva con Monsignor De Sanctis.
Monsignor De Sanctis aveva una grande paura di sbagliare e per questo agiva con estrema prudenza, tanto é vero che la Fondazione diocesana di questo Istituto non avvenne nell’ambito della Chiesa di Todi, proprio perché Mons. De Sanctis era esitante.

Ma, altrettanto certamente, io posso affermare che la Diocesi di Todi é in certo modo, insieme a Madre Speranza, la madre di questa Istituzione, anche perché ha dato all’Istituzione alcuni dei primi Figli dell’Amore Misericordioso e, cioè alcuni sacerdoti diocesani, tra i quali ricorderò Padre Gino Capponi, Padre Alfonso Mariani, Padre Augusto Dominici.
Ricordo con tanto affetto Alfredo Di Penta, questo pilota, che con grande umiltà e grande amore, collaborò con Madre Speranza nella Fondazione della Congregazione; ricordo che Monsignor De Sanctis mi dette, anche, l’incarico di iniziare agli studi teologici il futuro Padre Alfredo Di Penta. Il Vescovo riteneva di poterlo ordinare sacerdote dopo un corso, diciamo così, in forma privata di teologia, di fatto non poté farlo perché la Santa Sede volle che Padre Alfredo fosse in Seminario e frequentasse regolari studi teologici.
Ricordo la grande umiltà con cui Padre Alfredo si accinse a studiare la teologia, una materia per la quale certamente non era preparato; ricordo comunque l’impegno con cui portava avanti gli studi e l’esito positivo con cui sostenne alcuni esami.

Il rapporto tra la nostra Diocesi e la Famiglia dell’Amore Misericordioso era avvenuto alcuni anni prima, quando le Suore di Madre Speranza, erano venute nel nostro Seminario per servire i seminaristi. Fu una presenza che poi si sviluppò, in maniera fortissima, fino a giungere alla istituzione di questa Congregazione.

La Chiesa ha bisogno sempre di due cose: mantenersi fedele alla tradizione apostolica ma cogliere anche e sempre tutte le novità della società in cui vive per poter aiutare la società stessa a risolvere i problemi propri di una determinata epoca, e quindi per creare quelle istituzioni che contribuiscono a questa soluzione.
Eravamo all’indomani della seconda guerra mondiale, molte giovani avevano bisogno di essere avviate al lavoro e c’era una grande povertà; Madre Speranza cercò di rispondere, prima attraverso l’istituzione delle Ancelle dell’A.M e poi con l’istituzione dei Figli dell’A.M., cercò di collaborare a risolvere problemi più gravi.

Ma io di Madre Speranza ho una particolare devozione per il fatto che essa volle che le sue Istituzioni, in particolare quella dei Figli dell’A. M., avessero come carisma caratteristico una particolare attenzione e una particolare assistenza ai sacerdoti diocesani. I sacerdoti diocesani, progressivamente in questi ultimi anni, si sono trovati in notevoli difficoltà, non avevano più alle spalle la famiglia, come l’avevano i vecchi sacerdoti fino a quaranta-cinquant’anni fa, i problemi crescevano di giorno in giorno, si chiedeva un rinnovamento totale della vita del Clero, e molti Sacerdoti non ce la facevano, oppure ce la facevano con grande difficoltà.
Ebbene l’istituzione dei Figli dell’A.M. ha dato un contributo fondamentale per la soluzione dei problemi dei preti, sia dei problemi spirituali e morali, sia dei problemi materiali. Questa Casa e le altre Case dei Figli dell’A.M. sono Case che accolgono sempre i sacerdoti che vogliono venire, per un breve periodo, per un periodo più lungo, in maniera da ristabilire la loro spiritualità sacerdotale, e quindi superare difficoltà e crisi, che non mancano, purtroppo; questo carisma da una risposta ad un grave problema dei nostri tempi: sia particolarmente caratteristico e particolarmente benedetto dal Signore.
Per questo, dicevo, che questa sera noi dobbiamo ringraziare il Signore e Madre Speranza per questa Istituzione della Chiesa che opera e lavora in relazione a quelli che sono oggi i problemi più gravi della Chiesa stessa.
Io esprimo la mia gratitudine alle Ancelle e ai Figli dell’Amore Misericordioso per ciò che fanno soprattutto per i sacerdoti e sono profondamente convinto che questo é un carisma particolare, perché non é proprio di molti Ordini religiosi; carisma particolare, particolarmente urgente e necessario.
Ringraziamo il Signore e preghiamoLo perché questa Istituzione cresca e fiorisca con il suo aiuto; queste opere non vanno avanti in forza delle realtà umane che le caratterizza ma in forza dello Spirito Santo che è presente in esse; chiediamo al Signore che assista questa benemerita Istituzione, la protegga, l’aiuti, la faccia essere fedele al suo carisma particolare e la veda fiorire e crescere sempre.
Affidiamo questo alla Madonna Santissima, la quale è Madre della Chiesa e Madre di tutte le Istituzioni della Chiesa, quindi Madre della Famiglia dell’Amore Misericordioso.
Una madre ha tanta premura verso i suoi figli; tutti noi abbiamo sperimentato la bontà, la generosità, il sacrificio che le nostre mamme hanno fatto per farci crescere e diventare adulti e anche da adulti ci hanno aiutato, nello svolgimento delle nostre funzioni; ebbene noi confidiamo nella Madonna: Essa, che é nella gloria del cielo ed é stata incoronata da Suo Figlio Regina del cielo e della terra, protegga questa Istituzione, la sostenga, l’aiuti con la Sua potente intercessione.
Voglio ricordare che l’intercessione della Madonna é potentissima, “onnipotente per grazia”. La Madonna non é onnipotente per natura perché é una nostra sorella, con i limiti e le difficoltà che abbiamo noi, ma per la grazia di Dio essa é veramente capace di ottenere tutto da Dio.
Vorrei concludere ricordando le parole del nostro sommo poeta Dante Alighieri il quale, nel canto alla Madonna nel Paradiso della Divina Commedia dice così: “Donna sei tanto grande e tanto vali / che chi vuol grazia e a Te non ricorre / sua disianza vuol volar senz’ali”, cioè, ciò che noi desideriamo se non lo sottomettiamo all’intercessione preziosa della Madonna non lo potremo ottenere; chiediamo ad Essa che aiuti, protegga e sostenga la Famiglia dell’Amore Misericordioso.

Ora le due nostre sorelle che compiono il 50° di Professione religiosa rinnoveranno, davanti al Signore e alla Chiesa la loro Professione dei Voti nella Famiglia delle Ancelle dell’Amore Misericordioso; ad esse facciamo i nostri auguri e i nostri rallegramenti per la fedeltà con cui per 50 anni hanno osservato gli impegni presi il giorno della Professione.

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ultimo aggionamento 19 novembre, 2001