ASSOCIAZIONE LAICI
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Gaetano Storace

 

L’Associazione si interroga

 

 

 

 

 

Dal 21 al 23 settembre, presso la Casa del Pellegrino di Collevalenza si svolgerà l’Assemblea della “Associazione Laici Amore Misericordioso”; tratterà un tema alto, importante per la sua vita: identità, appartenenza, formazione, a cinque anni di distanza dalla sua nascita.
Nella conclusione della lettera apostolica “Novo Millennio Ineunte” di Giovanni Paolo II ci si imbatte in un riferimento biblico particolarmente familiare e caro:
“...Gesù risorto, che si accompagna a noi sulle nostre strade lasciandosi riconoscere come dai discepoli di Emmaus nello spezzare il pane (Lc. 24,35), ci trovi vigili e pronti per riconoscere il suo volto e correre dai nostri fratelli a portare il grande annuncio: abbiamo visto il Signore (N. 59 – Gv. 20,25)”.
Da questo riferimento, che per noi é stato oggetto di riflessione e quindi di formazione per un anno intero, intendo proporre, prima a me stesso, poi all’intera Associazione una serie di riflessioni e un esame di coscienza con queste due premesse:

  1. l’esistenza cristiana é esperienza di mediazione tra verità evangelica e quotidianità;

  2. l’esperienza associativa, non larvale ma assidua, rivela tutta la sua preziosità.
    • Con quale sguardo mi rivolgo al momento attuale dell’Alam?
    • Come assumerne la fragilità?
    • Come favorirne gli aspetti più promettenti?
    • La comunione associativa come renderla lieta e vera, ovvero lieta perché vera?
    • Come farla significativa per i singoli associati e la comunità ecclesiale?
    • Come costruirla quale parola evangelica scritta nella storia di ogni giorno?

Da tutte queste domande, valide per ogni e qualsivoglia aggregazione, ripartire da Emmaus é ora soprattutto la maniera per ridare a noi stessi, in novità, la fondamentale verità della nostra esistenza come Associazione. Mettersi in sintonia con essa, riconoscere il Signore nello spezzare il pane e portare ai fratelli il grande annuncio é davvero la più grande fortuna che ci possa essere capitata.
Se autentici sono stati il nostro pellegrinaggio giubilare e quello quotidiano, essi hanno “come sgranchito le nostre gambe per il cammino che ci attende“ (Ivi. N. 59).
Allora é tempo di confidenza, di intimità, dello stare di fronte a Dio, cuore a cuore, per ritrovare e rafforzare le ragioni del nostro impegno comunitario ed associativo. È necessario conservare e potenziare la nostra identità nella umile ricerca della volontà di Dio, nella capacità di ascoltare, nella valorizzazione dei carismi di ognuno, sempre più animati da una forte creatività spirituale.
Le risposte, che scaturiranno dai tre giorni di studio, devono rilanciare il cammino dell’Associazione e portarla, sotto la guida dello Spirito, alla consapevolezza di una coraggiosa scelta culturale, pastorale, ministeriale, fondata su queste direttrici:

Dunque auguriamoci che con l’áiuto della Famiglia Amore Misericordioso sempre costante e generosa siamo in grado di attuare delle scelte che potranno garantire il futuro dell’Associazione e poter così diventare una realtà ecclesiale preziosa per la Chiesa e per la società civile.

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ultimo aggionamento 19 novembre, 2001