DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Aprile 2002

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

Pace

Stiamo vivendo una singolare coincidenza. Da una parte la Pasqua di Gesù che porta la Pace. Dall’altra un estremo bisogno di Pace, specialmente nella Terra di Gesù, della Madonna, di Giuseppe, dei nostri padri nella fede.

“Domandate pace per Gerusalemme” (Sal 122)

La città santa, la culla delle tre grandi religioni, è il simbolo più eloquente della contraddizione dell’inizio del terzo millennio: la seria difficoltà della convivenza fraterna dei popoli di diversa cultura e religione.
Solo l’amore che viene da Dio e la nostra reciproca accettazione, che si traduce in un continuo e paziente dialogo, possono far superare la logica dell’inutile e tragica violenza che in questi giorni sta insanguinando la Terra Santa. Al sangue di Gesù continua ad aggiungersi altro sangue. Sembra che nulla cambi. Prevalgono rassegnazione, scoraggiamento, disperazione.
Per noi cristiani “la speranza non delude” perché Gesù, l’unico giusto, è salito volentieri sulla croce, fuori le mura di Gerusalemme, sul Golgota, vincendo definitivamente l’odio e il peccato.
Noi abbiamo certa speranza che l’Amore Misericordioso di Dio, rivelato da Gesù, faccia ripartire da Gerusalemme una nuova umanità, di una vera fraternità che tutti riunisca in una sola famiglia.
Il Santuario dell’Amore Misericordioso vuole inserirsi direttamente in questa linea, dando il proprio contributo alla pace, fondata nella riconciliazione, nel perdono e nella misericordia. Così rispondiamo al pressante invito del Papa che ha chiesto molta preghiera per la Pace in Terra Santa e in tutto il mondo.

Domenica della misericordia

La II domenica di Pasqua è chiamata “domenica in albis” per ricordare la deposizione della veste bianca ricevuta da coloro che erano stati battezzati la notte di Pasqua. Contiene quindi un forte richiamo a vivere la grazia battesimale.
Dall’anno 2000, in questa domenica, Giovanni Paolo II° ha voluto che si celebrasse la “festa della Divina Misericordia”, secondo la richiesta di Gesù misericordioso a S. Faustina Kowalska. Nel suo Diario, scrive: “Gesù mi ordina di celebrare la festa della Divina Misericordia la prima domenica dopo Pasqua… Desidero che i Sacerdoti annuncino la mia grande Misericordia per le anime dei peccatori. Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a me. Le fiamme della Misericordia mi divorano; voglio riversarle sulle anime degli uomini”.
Gesù si lamenta per la sfiducia che gli uomini hanno nella sua Misericordia e poi assicura: “Spanderò un mare di grazia sulle anime che si accosteranno alla fonte della mia misericordia. Che nessun’anima tema di avvicinarsi a me”.
Sembra di sentire Madre Speranza quando parla del buon Gesù, Amore Misericordioso. Anche lei nel suo Diario e soprattutto nella sua vita ha testimoniato le insondabili ricchezze della divina misericordia. Ben a ragione il periodico religioso “La Domenica” per la IIª domenica di Pasqua ha presentato, in quarta pagina, Madre Speranza di Gesù, testimone dell’Amore Misericordioso.
S. Faustina e Madre Speranza ci invitano ad affidarci con grande fiducia al Cuore Misericordioso di Gesù, suggerendoci le seguenti preghiere: “Gesù, confido in Te!” (S. Faustina). “Signor mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo amore misericordioso ci liberi da ogni male” (Madre Speranza). E’ proprio questo Amore Misericordioso il fondamento più sicuro della speranza di un mondo nuovo.

Mese di marzo

Sabato 2 marzo abbiamo accolto 350 pellegrini del Santuario della Madonna della Bozzola di Pavia, guidati da Don Gregorio. Si sono confessati, hanno celebrato l’Eucaristia, hanno percorso la Via Crucis, hanno partecipato alla Liturgia delle acque. Alla fine si è creato un rapporto di amicizia ed è venuto spontaneo il desiderio di rincontrarci.
La domenica 3, sono arrivati altri pellegrinaggi, (un centinaio provenivano dalle Filippine).

Anche nel fine settimana 9-10 abbiamo accolto una decina di gruppi, tra cui due pullman da Pisa e uno dalla provincia di Treviso composto dai parenti della consorella Sr. Claudia. Erano felici di ritrovarsi insieme, uniti dal vincolo della parentela e della fede.

Quasi una quindicina di gruppi nel fine settimana successivo si sono preparati alla Pasqua con molto impegno, partecipando alla Liturgia Penitenziale e a quella Eucaristica. Segnalo soprattutto due pullman da Montefiascone (non mancano mai in questa circostanza, sempre guidati dall’infaticabile Don Biagio), altrettanti da Perugia, da Roma, da Benevento, Caserta, Firenze, ed anche dalla Germania. Quasi tutti hanno percorso con devozione il Viale della Via Crucis.
Sabato 23 circa 300 pellegrini provenienti da Verona, più altri gruppi da Latina, Riccione, Forlì, Udine, hanno riempito il Santuario.

Pasqua 2002

È stata un’occasione straordinaria per la qualità e la quantità della partecipazione, ma anche per la bellezza delle celebrazioni. Non pochi pellegrinaggi vengono al Santuario per fare delle vere e proprie esperienze spirituali, con meditazioni e catechesi specifiche, momenti di silenzio, verifiche personali e comunitarie. Parroci e parrocchiani se ne vanno contenti, spiritualmente arricchiti. Non è questa la funzione più bella del Santuario? Siamo pieni di gioia e di gratitudine al Signore per questo suo grande dono.

La domenica delle Palme è stata caratterizzata dalla tradizionale partecipazione della Parrocchia di Collevalenza che nel pomeriggio ha realizzato la sacra rappresentazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Ricorderemo questa Celebrazione per la numerosa partecipazione ed anche per uno strano tempo atmosferico: a momenti neve, a momenti sole.

Nei giorni seguenti la Casa del Pellegrino si è cominciata a riempire di persone, venute a trascorrere la Pasqua con noi. Molte arrivavano per la prima volta. Tante erano le famiglie con i figli e i parenti.

Giovedì Santo alle ore 17 Mons. Bianchi ha presieduto la Messa della “Cena del Signore”, rievocando con accenti commossi il mistero dell’Eucaristia, del sacerdozio e del comandamento dell’amore. Nonostante la sua età, il Vescovo ha voluto compiere ancora il significativo gesto della lavanda dei piedi, durante il quale Gesù aveva detto: “Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri” (Gv 13,14).
Quindi è proseguita per tutta la sera, la notte e il venerdì santo l’adorazione eucaristica. Le comunità e i pellegrini si sono alternati nel “far compagnia” a Gesù che in quella notte aveva chiesto ai suoi: “La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me… Vegliate e pregate per non cadere in tentazione” (Mt 26,38.41).
Avevamo scritto queste parole nell’angolo in fondo alla cripta per suggerire un modo di preparazione alla Pasqua.

Venerdì Santo al pomeriggio alle 15 dopo la solenne Via Crucis, abbiamo adorato la Croce.
Alle ore 21 la Parrocchia di Collevalenza ha offerto la tradizionale Sacra rappresentazione della Passione di Gesù.
Credo che tutti noi abbiamo seguito con molta attenzione la Via Crucis presieduta dal Papa al Colosseo. Ci ha testimoniato il suo profondo coinvolgimento.

La Veglia Pasquale, presieduta da Padre Lucas, è stata solenne, molto curata, nella scelta delle letture, nell’omelia, nel canto, nella partecipazione attenta delle persone. Dobbiamo dire che il Santuario si sta caratterizzando per la dignità delle celebrazioni, anche grazie all’animazione di Padre Carlo e del coro da lui diretto. Lo stesso P. Carlo ha offerto un bellissimo Concerto d’organo alle ore 18.30.

Domenica di Pasqua e il giorno dopo, tantissime persone sono venute per la confessione e per partecipare alla Messa. Alle ore 11 e alle ore 17 era strapiena la Basilica e la Cripta. Abbiamo potuto esercitare il ministero della misericordia con molta gioia. Con l’aiuto dei confratelli di altre comunità tutto si è svolto bene. Era bello vedere anche 15 sacerdoti che ascoltavano le confessioni e nel nome del Signore, dicevano: “Va’ in pace! Il Signore ti ha perdonato!” Quante storie di misericordia ogni confessore potrebbe raccontare! Alla sera ci ritrovavamo stanchi, ma pieni di gioia.

Sacerdote penitente e confessore

Voglio sottolineare la presenza del pellegrino-sacerdote al Santuario. Quando meno te l’aspetti, arriva il confratello che umilmente chiede di essere ascoltato e di essere assolto. E magari ci si confessa a vicenda. Che mistero!
Giovanni Paolo II° è ritornato anche in questo Giovedì Santo 2002 a scrivere ai Sacerdoti raccomandando loro la celebrazione del sacramento della riconciliazione. L’aveva fatto pure l’anno scorso. Chissà perché oggi il sacerdote trova poco tempo per le confessioni!
Mi piace riportare qualche espressione del Papa.
Sforziamoci di essere autentici ministri della misericordia… Dio conta anche su di noi, sulla nostra disponibilità e fedeltà, per operare i suoi prodigi nei cuori. Nella celebrazione di questo Sacramento, forse ancor più che in altri, è importante che i fedeli facciano un’esperienza viva del volto di Cristo Buon Pastore… L’abbraccio del Padre, la gioia del Buon Pastore, devono essere testimoniati da ciascuno di noi, carissimi confratelli”.
Che bello essere chiamati dal Signore ad essere, per l’uomo peccatore, immagine del Padre misericordioso e del buon Gesù venuto a prendere su di sé le miserie umane!
Il Papa, commentando l’episodio di Zaccheo, sottolinea alcuni tratti di Gesù che dovrebbero essere riproposti dal sacerdote: lo sguardo accogliente e incoraggiante, il chiamare per nome, il rapporto amichevole, il far comprendere che Gesù desidera entrare nel cuore dell’uomo.
Allora quasi sempre avviene il miracolo: l’uomo, accogliendo Gesù nel proprio cuore, sente l’urgenza interiore di cambiare vita. E’ questa la vera conversione, il frutto autentico del passaggio del Signore, della sua e nostra Pasqua. Con Gesù, il sacerdote può esclamare: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa” (Lc 19,9).

Penso alla scarsità delle vocazioni sacerdotali. Penso a quanto Madre Speranza ha amato e sofferto per i sacerdoti, proponendo con insistenza il vivere insieme come veri fratelli. Preghiamo per i nostri sacerdoti e i nostri Vescovi!

Abbiamo avuto la gioia di accogliere nella comunità i teologi di Fermo, guidati dal rettore Don Emilio Rocchi. Sono venuti per fare i loro Esercizi Spirituali: dalla domenica delle Palme al Mercoledì santo. Erano una ventina. Abbiamo riflettuto insieme sulla Passione del Signore con la Parola del Vangelo e con il commento di Madre Speranza. E’ intervenuto anche Mons. Bianchi a dare la sua apprezzatissima testimonianza. Alla fine si è creato un bel clima di amicizia e fraternità.

Episodi del mese

Un signore ben distinto, sui settantanni, arriva piano piano, quasi barcollando, si siede e mi dice: “Vengo a chiedere… no, vengo a ringraziare! Come si sarà accorto, ormai non ci vedo più. Ma sono contento, perché il Signore vuole così; va bene così”.

Un altro giorno arriva una signora e mi dice: “Sono una vedova, una mamma di 11 figli e ho una quindicina di nipoti. Il Signore mi ha dato tanta forza per educare bene questi figli. Ora chiedo che crescano di più nella fede. Per il resto devo dire che ho lavorato tanto, ma sono molto felice”.

Maurizio è un ragazzo che a vent’anni ha avuto un incidente e ora è in carrozzella, senza speranza di riprendere a camminare. Dagli occhi sprizza serenità e coraggio. Mi dice: “Lo sa che fra poco mi sposo?” e mi presenta una simpatica ragazza, la quale assicura: “Il nostro amore è solido, non è una sorta di reciproca compensazione. Ci vogliamo bene sul serio”.

Beatrice è una ragazza di 26 anni con una sclerosi e distrofia molto gravi. E’ la prima volta che viene al Santuario. Dice che era quasi disperata per la sua situazione, ma ora sta cercando di accettarla. Le parlo dell’Amore Misericordioso. Si rasserena. Me la vedo ritornare con altre amiche dopo tre settimane. Adesso è proprio felice ed è tutta occupata a fare del bene agli altri.

Defunti

In questo mese abbiamo raccomandato al Signore molte persone a noi care che hanno lasciato questa terra. Faccio un rapido elenco: Sebastiano, un giovane cugino di Sr. Maria D’Aniello; un fratello di M. Anna Maria Zorzetto; P. Ignacio, fratello della H.na Bakarne; Felicina, la sorella di P. Gino Capponi; un nipotino di appena 8 mesi di Sr. Norma (Bolivia); Giuseppe Mazzini, giudice di Perugia; Elena, la nonna di Iulian; un nipote di P. Ottavio; un cognato delle sorelle M. Rosaria e M. Concetta Tantillo.
Particolare attenzione meritano due mamme: quella di H.na Jacinta di Bilbao e quella di Sr. Bindhu di Nanthirikal (India).
In queste circostanze le nostre comunità si radunano in preghiera e fanno sentire tanto conforto ai fratelli e alle sorelle colpiti dal dolore.

Foto di gruppo
da Bancole (MN) - Gruppo famiglie e Giovani Animatori della Parrocchia da Vigevano da Fermo - Parrocchia Cristo Re Amore Misericordioso da Arezzo
dalle Filippine un folto grupo da Pisa - Cenacolo "Cuore Immacolato di Maria Rifugio di Anime" un folto grupo da Pisa - Cenacolo "Cuore Immacolato di Maria Rifugio di Anime"

 

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ultimo aggionamento 27 aprile, 2002