ESPERIENZE

Padre Mario Gialletti Fam

Sono nella casa del Padre
ENNIO FIERRO e
ANNA MARIA SANCRICCA
membri della nostra Famiglia religiosa

Mi ha commosso la presenza così numerosa di tanti e la partecipazione di tanti alla nostra sofferenza per la morte di Ennio Fierro e di Anna Maria Sancricca. Noi del Santuario, insieme ai loro familiari, ve ne siamo riconoscenti.
Nelle liturgie che abbiamo celebrato il Signore ci ha fatto sentire il suo conforto nella certezza che questi nostri fratelli godono della Sua presenza e abbiamo chiesto aiuto per saper vivere la nostra vita anche noi sempre alla Sua presenza.
Nel secondo funerale, quello di Anna Maria, abbiamo sentito il bisogno di stringerci intorno alla sua bara per ripetere, con la formula della nostra professione religiosa, la voglia di seguitare anche noi a camminare sulla loro scia

Ennio è vissuto con noi dal 1953, per cinquanta anni; Anna Maria dal 1979, per ventidue anni.

Tutti e due chiamati alla vita religiosa in un modo non comune. Il Signore per chiamarli inviò la Madre nel 1953 in bilocazione a Fermo, dove Ennio, allora militare, stava lavorando per fare rilievi topografici per l’esercito ed era ospite presso la parrocchia dei SS. Cuori; nel 1979 la Madre si ritrovò in bilocazione mentre Anna Maria tornava a Collevalenza da Spoleto dove si trovava per l’insegnamento e la aiutò e la sostenne nella scelta che stava maturando.
Tutti e due si sono distinti per la loro vita impostata come aiuto agli altri, per gli altri; capaci di accoglienza, servizio, disponibilità, dedizione particolarmente generosa.

Tutti e due hanno vissuto la loro appartenenza alla Famiglia religiosa con entusiasmo, con passione, con convinzione e adesione profonda nel condividere e sostenere i progetti della Madre Fondatrice.

Tutti e due hanno molto sostenuto questa nostra Rivista mensile; Ennio ne è stato dall’inizio il Direttore responsabile; Anna Maria ha collaborato con più di quaranta articoli.

Tutti e due sono morti un sabato mattina, la settimana nella quale la liturgia celebra la festa della Presentazione al Tempio; il Vangelo parla di un uomo e una donna che, a differenza di tutti gli altri, seppero “vedere” in Gesù Bambino il Messia, il Salvatore. Ennio e Anna Maria hanno saputo “vedere” la salvezza, il conforto, la consolazione che viene da un Dio che da sempre sta in cerca dell’uomo per confortarlo e farlo felice.


PROF. FIERRO ENNIO
(Figlio dell’Amore Misericordioso)

Prof. Ennio Fierro

È nato a Benevento il 26 ottobre 1922.
Dopo aver compiuto gli studi classici (1939), intrapprese la carriera militare. Partecipò alla seconda grande guerra mondiale come Ufficiale Comandante di “compagnia” in Jugoslavia. Poco prima dell’armistizio (8 settembre 1943) fu assegnato quale Istruttore alla Reale Scuola di Applicazione di Parma. Sottrattosi alla cattura tedesca, partecipò al movimento di liberazione lavorando in seguito pubblicamente con le forze cattoliche, con la DC, con le ACLI e con il Comando Alleato di Cremona. Nel giugno 1946 rientrò nell’esercito in servizio permanente, assegnato alla Scuola Centrale Stato Maggiore per la Fanteria di Cesano (Roma) quale Istruttore per Allievi-Ufficiali ed Ufficiali inferiori e superiori fino al 1953 e Corso Nato in Germania. Dal 12 giugno 1953 al 13 agosto 1953 fu Comandante della Compagnia Comando di un battaglione a Cagliari.
Chiesta licenza e aspettativa è uscito dall’Esercito SPE ed è restato in aspettativa dal 1953 al 1955. Negli anni 1954-55 è stato Redattore del “Giornale del Mattino” a Firenze.
Il 31 ottobre 1953 ha conosciuto Madre Speranza a Collevalenza dove, in un mese e mezzo, ha maturato la sua aspirazione di poter essere Figlio dell’Amore Misericordioso; nel frattempo, prima a Perugia e poi a Roma, ha frequentato l’Università nella Facoltà di Scienze Naturali.
Il 6 gennaio 1957 ha emesso la Prima Professione religiosa come Fratello.
Da questo momento ha affiancato con zelo, con intelligenza e passione le varie iniziative intraprese dalla Fondatrice per la realizzazione del Santuario dell’Amore Misericordioso in Collevalenza e per le diverse opere in Italia e all’estero, e da vero figlio ha creduto e condiviso il progetto affidato dal Signore a Madre Speranza. Ha avuto inizio così la sua intensa collaborazione per i laboratori di maglieria (Ditta Spagnoli), per le varie pratiche con Enti, Uffici e Ministeri, per le Opere allora in corso di realizzazione (Casa della Giovane, Laboratorio Industriale di maglieria, Contributi, approvazioni), ecc.
In questi anni ha affiancato anche i diversi Superiori e Superiore generali dei Figli e delle Ancelle dell’Amore Misericordioso per i contatti con Autorità civili e religiose.
Dal 1959 è stato Direttore responsabile della Rivista “L’Amore Misericordioso”; dal 1960 ha insegnato al Liceo classico di Collevalenza. Dal 1973 ha diretto nella FIREU (Federazione Istituti Religiosi Educativi Umbri) la Sezione Regionale degli Istituti e Ospedalieri, per il triennio 1973-76.
Nel 1986 é stato eletto Economo Generale della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso e dal 1998 ne è restato Rappresentante Legale fino ad oggi.
È deceduto improvvisamente la mattina del 25 gennaio 2003.
I funerali si sono tenuti presso il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza Domenica 26 gennaio 2003 alle ore 14,30.


ANNA MARIA SANCRICCA
(Ancella dell’Amore Misericordioso)

Anna Maria Sancricca

Anna Maria è nata nel 1943 a San Ginesio – Macerata. Una famiglia come tante e i genitori profondamente cristiani. È l’ultima di 5 figli viventi. Il più grande, Don Leo, e lei, la più piccola, fanno parte della nostra Famiglia religiosa di Collevalenza. Un altro fratello, Evaristo, è padre Passionista.
Si è laureata in filosofia il 9 marzo 1971; poi ha scelto l’insegnamento; ha fatto tre anni in Sardegna, poi a Spoleto, quindi a Massa Martana. Nel 1985 ha vinto il concorso e ottenuto la nomina di Preside della Scuola Media statale di Foiano della Chiana ad Arezzo, dove ha operato gli ultimi 18 anni della sua vita, amando la scuola, tutto il personale docente o no, i numerosi alunni e tutte le loro famiglie.
Dopo due anni dalla nomina, nel 1987, avrebbe avuto la possibilità di ottenere il trasferimento ad una Sede più vicina a Collevalenza; chiese ai Superiori che le concedessero di non fare la domanda di trasferimento e preferì restare a Foiano, solo per garantire una continuità ai ragazzi e alla scuola, rinunciando a un avvicinamento che sarebbe stato molto conveniente per la sua salute.
Oltre la Scuola e nella scuola ha sentito in una forma straordinaria l’urgenza di formarsi ad un uso adeguato dei mezzi di comunicazione; ha partecipato e condiviso con intelligenza tanti Corsi con il Padre Taddei, ha scritto per la nostra Rivista una quarantina di articoli sul tema.
Noi di Collevalenza personalmente non abbiamo conosciuto molte persone di Foiano e della Scuola ma in questi 18 anni abbiamo condiviso con loro ansie, preoccupazioni, sofferenze, progetti; ogni volta che Anna Maria rientrava in casa ci trasmetteva quanto portava nel cuore: la professoressa Susanna sta tanto male, il signor Giuseppe l’hanno dovuto ricoverare, il segretario …
Due giorni prima di morire aveva una preoccupazione: “non ho mai detto a scuola che io sono una religiosa, ma spero che lo abbiano capito quanto sono legata a Collevalenza e alla Madre Speranza; se potessi lo vorrei spiegare. Io non l’ho detto di essere una suora solo perché qualcuno non avesse dovuto trovare difficoltà a lavorare con una suora, ma spero che lo abbiano capito che ho voluto tanto bene a tutti”.
Si, Anna Maria era una suora di Madre Speranza. Fino a 36 anni, fino al 1979, non aveva conosciuto la Madre; aveva fatto per la sua vita progetti molto diversi, vestiva con eleganza, andava in giro con una moto da grossa cilindrata, progettava la vita nel matrimonio, è stata fidanzata per più di tre anni. Poi la svolta della grazia. La Madre, prima ancora che Anna Maria la incontrasse, ce ne parlava e la difendeva. L’8 dicembre 1979 ha cominciato il periodo di formazione per entrare in Congregazione. Il 15 ottobre 1987 ha fatto la sua professione perpetua; ci si preparò con una giornata di ritiro al Santuario di Bocca di Rio (Bologna). Per quella data aveva maturato una convinzione: “una volta che avrò fatto i voti non sarà più giusto che io mi possa lamentare di niente; io scelgo di impegnare tutta la mia vita solo per fare del bene agli altri e per aiutarli, a qualunque costo; sarebbe una cosa brutta e un tradimento se un giorno mi dovessi lamentare per lo stato di salute, per come fossi stata trattata. Voglio vivere il programma della Madre Speranza: la carità sempre, senza limiti, fino all’olocausto”.
Quanti l’hanno conosciuta così e la vogliono ricordare così! Aveva maturato questa scelta su gli scritti di Madre Speranza e aveva pubblicato nel febbraio 1987 un profilo. “Atteggiamento vittimale nella spiritualità della Madre Speranza”. Per non mettersi in mostra lo aveva firmato con il cognome della Mamma: Anna Maria Lucarelli.
Venerdì mattina Anna Maria era già molto grave; aveva passato una notte molto sofferta della sua lunga agonia; ci ha fatto chiamare, si è tolta la mascherina dell’ossigeno dalla bocca per dire: “Quanta luce!… Quanta luce! … La Madonna!… la Madre!…. un attimo!”. La mattina dopo è morta e l’ultima parola sussurrata è stata: “grazie, Signore! Per il bene che mi hai voluto e per il bene che hai fatto a me e a tante persone che ho incontrato e amato”. È restata straordinariamente presente, lucida e serena fino all’ultimo istante.

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ultimo aggionamento 15 marzo, 2003