STUDI
 

Omelia Mons. Giovanni Scanavino    

Collevalenza 18 gennaio 2004

 

L’Amore Misericordioso sta alla base di tutta la nostra vita

 

 

Saluto di Padre Lucas al Vescovo

A nome della Famiglia religiosa dell'Amore Misericordioso, dei pellegrini e dei fedeli che sono in questo Santuario, rivolgo un saluto affettuoso e fraterno a Sua Ecc. Mons. Giovanni Scanavino, nuovo Vescovo della nostra Diocesi di Orvieto-Todi.

Eccellenza, è una grande gioia per noi averLa per la prima volta nel Santuario dell’Amore Misericordioso per celebrare l’Eucaristia in questa domenica in cui inizia l’ottavario di preghiera per l’unione dei cristiani. Questo Santuario, voluto dal Signore e costruito dalla Venerabile Madre Speranza, costituisce il centro di spiritualità della nostra Famiglia religiosa ed è il centro di diffusione della devozione all'Amore Misericordioso. In esso i molti pellegrini che lo frequentano possono fare un’esperienza vera della misericordia di Dio, della quale, come afferma Giovanni Paolo II nella Enciclica Dives in Misericordia, l'uomo e il mondo contemporaneo hanno tanto bisogno, anche se sovente non lo sanno.

Particolarmente care per noi sono le parole pronunciate dal Papa nella sua visita al Santuario il 22 Novembre 1981: "Questo Santuario voluto per esaltare i tratti più squisiti dell'Amore Misericordioso, consideratelo come costante punto di riferimento, culla della vostra vocazione, centro e segno della vostra particolare spiritualità; in esso sia sempre proclamato il lieto annunzio dell'Amore Misericordioso mediante la Parola, la Riconciliazione e l'Eucaristia. È parola evangelica che voi pronunciate per confortare e convincere i fratelli circa l'inesauribile benevolenza del Padre Celeste e rendere possibile l'esperienza di un Amore divino più potente del peccato: l'accogliere i fedeli nel Sacramento della penitenza e della riconciliazione, che so qui amministrate con costante impegno". 

La ringraziamo di questa Sua visita e La invitiamo a venire spesso.

 

Saluto del Vescovo

Grazie, P. Lucas.
Devo dire anch'io con estrema sincerità che oggi per me è una grandissima festa.
Questo Santuario lo voglio sentire completamente mio. Completamente appartenente a questa nostra Chiesa. È il regalo più bello che il Signore, attraverso la Chiesa, attraverso il Santo Padre, mi ha fatto chiamandomi a reggere la Chiesa di Orvieto-Todi: è la gemma di questa Chiesa, è il polmone, da un punto di vista spirituale; la nostra chiesa respirerà, vivrà proprio per la potenza di questo Amore Misericordioso.

Il Signore prende da una parte e poi ti dona dall'altra e questa presenza mi colma il cuore di gioia e di speranza. E qui ringrazio Madre Speranza - non poteva chiamarsi che così - per aver proclamato costantemente l'amore misericordioso di Dio.

Non soltanto verrò, ma, lo dico già fin d'ora, sarà questo il punto di riferimento più importante di tutta la nostra Chiesa ed è il più bel regalo - ripeto- che il Signore mi abbia potuto fare.  Con queste due comunità che sono una sola e che sono una fraternità di grande sollievo, di grande gioia e una fraternità che ci aiuterà a fare grandi cose proprio a partire da questo Amore Misericordioso.

Allora celebriamo questa eucaristia per l'unità della Chiesa perché questa speranza raggiunga tutti e tutti umilmente ricominciamo a sentirci più uniti, un corpo solo. Un Pane uno Spirito, un Corpo.
Chiediamo umilmente perdono al Signore per il nostro peccato che ci divide sempre.


Sono qui per confermarvi che l'Amore Misericordioso sta alla base di tutta la nostra vita. Gesù è venuto per operare un incastro. Anche i bambini possono capire che cosa vuol dire incastro perché loro giocano con i lego e ci sono i giochi ad incastro, quando due pezzi vengono messi insieme.
Di questi due pezzi, uno si chiama "miseria", l’altro "misericordia". La miseria è la nostra situazione umana: chi non la riconosce nella verità di Dio purtroppo incontra tanti guai nella vita; chi impara a riconoscere la propria miseria, si apre alla Misericordia e la Misericordia è Lui che viene da noi per aiutarci a vincere e a superare la miseria, perché noi non siamo fatti per la miseria, ci siamo cascati dentro, quando si è rotto quel bellissimo giocattolo.
Fin dall'inizio noi eravamo per la gloria, siamo stati creati a Sua immagine, siamo stati creati capaci di riconoscere tutto il bello, il grande, il meraviglioso che il Signore ha disseminato in tutta la creazione, nell'intelligenza e nel cuore di tutti noi. Ma quella superbia ha fatto rompere quel giocattolo e alla fine ci siamo trovati nella miseria. Cioè nell'incapacità di ricostruire nell'unità, nella comunione. Ci siamo trovati incapaci di riconoscerci, incapaci di volerci bene.

Il discorso che ci fa oggi il Signore con queste Letture è per ricordarci che adesso può essere tutto come prima; questo è il grande messaggio, l'Amore Misericordioso è questo; tutto può essere come prima perché Lui ci ama come lo sposo ama la sua sposa e Lui non è uno qualunque, uno come noi che non siamo capaci di essere fedeli, Lui è il Fedele; quindi, se noi ci apriamo a questo amore misericordioso, diventiamo capaci di valorizzare pienamente la nostra vita.

Ecco il grande messaggio, ecco l'importanza di questo Santuario, di questa casa, di questa fraternità. Qui dobbiamo venire per ritrovare la fede nel compimento nuovo di questo Amore Misericordioso e tornare a casa con la convinzione: "Signore tu sei veramente più grande di ogni male, di ogni egoismo, di ogni divisione e tu ci dai veramente la forza per fare questo".

Qual è il segreto per mettere in atto tutta la ricchezza di Dio? Perché (attenzione!) noi cristiani dobbiamo ricominciare a ragionare in termini positivi di ricchezza di Dio. Avete sentito S. Paolo: "…ci ha colmati della sua ricchezza" a tutti noi ha dato dei doni speciali che dobbiamo imparare a riconoscere perché non sono una cosa tua, mia, sono per l'utilità comune, per essere un corpo solo, bello che riflette la bellezza e la grandezza di Dio. Ma per rivalutare questo corpo in tutte le sue componenti di ricchezza, guardate che l'Amore Misericordioso ha travolto la miseria, l'ha trasformata questa miseria. Ha intenzione di annullarla poco per volta perché emerga soprattutto appunto il Suo Amore Misericordioso.

Ma qual è il segreto? Guardate, i segreti grandi ce li insegnano sempre le donne, umili.
Dice il Vangelo che quel giorno, alle nozze a Cana, c'era Maria; lei è stata la prima invitata a quelle nozze e, di riflesso, hanno invitato Gesù e i suoi discepoli. Lei ad un certo punto si accorge, come buona mamma, che viene a mancare il vino; …quando manca il vino manca lo sprint, manca la gioia, manca la vitalità, manca il colore della vita, cioè manca la capacità di ragionare in positivo, in termini di ricchezza di Dio. Quando manca il vino e c'è solo l'acqua, sembra quasi che rimanga solo la miseria, cioè manca la seconda componente importantissima. Lei se ne accorge e lo dice a Gesù. Gesù ha i suoi programmi, le dice che non è ancora giunta l'ora e allora il segreto, il segreto che oggi ci dobbiamo portare a casa, tutti quanti, il segreto è questa espressione: "Fate quello che vi dirà", lo dice a tutti noi, lo ripete oggi in questo Santuario dell'Amore Misericordioso.

Vogliamo ritrovarci, vogliamo riscoprire la nostra vera identità, la nostra vera vocazione? Attenti ad ascoltare questa Parola: "FATE QUELLO CHE VI DIRÀ".

Ogni volta che veniamo qui, ci inginocchiamo per riconoscere il nostro peccato che è sempre il motivo della divisione, il motivo dell'ostacolo alla vita, il freno che vorrebbe ancora condizionarci; ma veniamo qui per accogliere l'Amore Misericordioso. Allora ogni volta che veniamo qui per questo (e qui c'è una fraternità che il Signore ci regala proprio per questo) dobbiamo ricordare sempre le parole di Maria "Fate quello che vi dirà". Questa è la penitenza positiva e corrispondente alla ricchezza della grazia di Dio.

Come possiamo riempirci nuovamente di questa ricchezza di Dio? Tornando a casa con il desiderio di fare quello che Lui ci dice. E quello che Lui ci dice è contenuto qui in questo libro, il vangelo; spero che a casa ce lo abbiamo tutti questo libro, altrimenti non arriviamo a conoscere quello che Lui ci dice e che è fondamentale per trasformare l'acqua in vino, per guardarci negli occhi con un ottimismo diverso che non è soltanto quello che viene condizionato dalla nostra miseria o dalla nostra doppiezza e ipocrisia.
Qualche volta - dobbiamo riconoscerlo noi adulti - abbiamo costruito un mondo di ipocrisia, non siamo più capaci di guardarci in faccia nella sincerità evangelica e non siamo più capaci di dirci quello che Lui ci ha detto e quello che Lui ci ha detto e ci dice è l'unico motivo della nostra salvezza, è l'unica possibilità di questo incastro tra la Misericordia e la miseria.
Dobbiamo essere grati a questa Donna umile che è intervenuta con coraggio e con decisione; lei farà sempre così, per aiutarci a riprendere in mano questa Parola, per ascoltare quello che Lui ci dice. Purtroppo non abbiamo ancora una cultura forte di questa Parola che è diversa da ogni altra parola, che è diversa proprio perché è di Dio.

È Lui che ci dice quello che dobbiamo fare e, mentre ce lo dice, ci scalda il cuore e ci fa capire che è possibile. Ricordate quei due discepoli di Emmaus, alla fine dicevano: "come ci scaldava il cuore quando ci illustrava, ci spiegava la Parola"… e quando sono arrivati all'osteria, si sono fermati e lì lo hanno riconosciuto allo spezzare del pane. Ecco questa è la completezza della nostra vita, ascoltando quello che ci dice, arrivando a riconoscerlo allo spezzare del pane, perché quando lo riconosciamo lì non siamo più soli, non siamo più deboli, non siamo più miseri, abbiamo la forza di Dio, abbiamo la grazia di Dio, abbiamo questo Amore Misericordioso che ci trasforma, che ci conduce.

Capite la grandezza, la bellezza di questo Santuario? Capite perché oggi io sono contento? Sono contento perché fa parte della mia Chiesa ed è un regalo enorme, incredibile; qui al Santuario il Signore ha rinnovato il prodigio, grazie ad un'altra donna umile: Madre Speranza ha intuito, ha capito e ha detto: voglio lasciare un luogo dove la miseria si incontra con la Misericordia, dove ci si rinnova e si crede nella forza della Parola, nella potenza di questo Pane. Non c'è mai un giorno uguale quando abbiamo ascoltato la Parola e mangiato il Pane.

Allora, Signore, io ti ringrazio a nome di tutti noi e ti chiedo: aiutaci a valorizzare questo luogo di salvezza, aiutaci, quando veniamo qui, a ritornare con il cuore pieno di speranza, che non è solo una virtù, ma anche una nostra sorella che ci ha insegnato come stare con Te.

Mons. Scanavino e Padre Lucas

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ultimo aggionamento 08 marzo, 2004