DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA
 
“Il Tuo Spirito Madre”
    a cura di Marina Berardi

 

Madre Speranza di Gesù Alhama Valera nata il 30 settembre 1893 a Santomera morta in Collevalenza l’8 febbraio 1983. Fondatrice delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso e del Santuario di Collevalenza

È in corso il Processo canonico per la sua canonizzazione e il 23 aprile 2002 la Chiesa l'ha dichiarata venerabile.

Il suo epistolario comprende 632 lettere: dal mese di settembre 2002 abbiamo dato inizio alla pubblicazione di alcune di queste lettere.

 

Madre Speranza


Lettera n° 278
Lettera a Madre Ascensión Alhama, eam
Roma, 18 gennaio 1944

Quanto è dolce, sorella mia, soffrire con il Buon Gesù


Tutto per amore

Carissima figlia Ascensión. Ti prego di tener sempre presente che alle ombre sanguigne del Calvario segue l’aurora della Resurrezione e che, quanti abbiamo avuto la grazia di vivere uniti a Lui ed abbiamo saputo far tesoro delle prove e del dolore, resusciteremo alla vita di gloria, come Gesù nel giorno del trionfo.

Quanto è dolce, sorella mia, soffrire con il Buon Gesù, senza altro desiderio che riparare le offese fatte a Lui e soffrire per la Sua gloria!
Vorrei proprio che tutte le mie figlie sperimentassero ciò che si prova nell’anima quando, all’aumentare la sofferenza, si fissa lo sguardo nel buon Gesù che ci sta guardando con amore compassionevole. Io credo, sorella mia, che soffrire con il buon Gesù è consolarlo e completare la sua Passione ed amarlo con maggiore perfezione in questo esilio, che è la migliore preparazione per gioire con più pienezza del Suo amore per tutta l’eternità.
A tutte le figlie un forte abbraccio e dì loro che, da questo esilio, chiedo al buon Gesù mi conceda la grazia che tutte le mie figlie ardano dal desiderio di soffrire con amore e per amore, unite a Lui.
Tu e le figlie pregate perché in me si compia sempre la volontà del nostro Dio, per molto che mi faccia soffrire, per quanto non la comprenda e anche quando non la veda.

M. Speranza di Gesú, eam
El Pan 19 cart, 1536-1539

 

 


Fa, Dio mio, che io ami con passione la croce e che non possa vivere felice senza di essa fino a che la morte non mi abbia unito a Te per tutta l’eternità e non ti abbia potuto dire veramente che t’amo tanto, Gesù mio, tanto, e che non ho più volontà mia.

 

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ultimo aggionamento 15 maggio, 2004