La lettera

 

Sulla soglia dell'Anno

  Carissimo,

    siamo in attesa di un dopo. Siamo in attesa di Qualcuno. Verrà lo Spirito. E accadranno grandi cose nel nostro cuore.
    Un nuovo Anno per fare memoria del futuro. Un augurio, un presagio, da accogliere, da benedire, da stringere al cuore, per il nostro peccato più grave, l’amnesia del ritorno.
    Un dono, per dire grazie. Sì, vorrei non dimenticare mai. Affondare le radici nel profondo. Cucire sulla mia carne tutte le parole della misericordia di Dio, tutte le promesse dello Spirito, sulla concretezza del mio sangue, della mia anima, ogni giorno.
    Vorrei vivere tutta la vita nella profondità di una sola parola. Dire grazie.
Solo grazie. Nonostantte il dolore, le difficoltà, la paura. Dire grazie, nonostante tutto. Meglio, anzitutto.
    Un nuovo Anno per sognare, per lottare, per sperare, in questo “frattempo” della strada.
    Vivere con i fratelli, bisognosi, tutti, di risposte inesauste di trascendenza, di un giorno che non si vede, ma nel quale siamo sorprendentemente immersi.
    Sognare per vocazione. Pagare i sogni. Lasciarci costringere dalla speranza. Nella concretezza del sogno, nel metodo del sogno, nella forza del sogno.
    Essere “contestuali” al tempo e però “inattuali”, capaci di sognare quello che non c’è, di credere che ci sarà.
    Ritrovarci tutti come monaci di contemplazione dentro le strade del mondo. Responsabili, certamente. Nella situazione, nel sangue, nella vertenza della storia. Laici nella ferita del tempo, storicamente impegnati, e però uomini di contemplazione, profeti di mistero, testimoni delle cose future, che credono, che annunziano l’impossibile.
    Un nuovo Anno per reinventare la fede. Sì, incomincerà ad essere fede, quando non saremo… sempre così bravi da scambiare la fede per le tavole pitagoriche:
    - quando non diremo più “Ascoltaci”, ma “Noi ti collaboriamo, o Signore”;
    - quando non pregheremo più “per” i poveri, ma “con” i poveri, con quelli che soffrono, nei quali Cristo si fa speranza, augurio per la terra.

Nino Barraco

 

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ultimo aggionamento 24 dicembre, 2004