DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Febbraio 2005

 

 

 

 

 

 

 

Santuario di Collevalenza

 

"Ha preso su di sé i peccati di tutti" (Is 53,12)

Il mistero pasquale di Gesù (la sua passione - morte – risurrezione) è il cuore della nostra fede, perché ci mostra in modo straordinario, anzi “scandaloso” (lo scandalo della croce!), chi è Dio e chi siamo noi.
Dio si rivela Amore misericordioso: il Padre ci dona il Figlio permettendoci di crocifiggerlo; Gesù offre la sua vita per amore lasciandosi maltrattare e sacrificare come un agnello condotto al macello, lo Spirito si rivela come Amore che supera ogni male senza cedere per nulla alla sua logica.
L’uomo che uccide Gesù si rivela ingrato, incapace di accogliere l’amore, pronto a rifiutarlo e a respingerlo.
Proprio in questo paradossale incontro-scontro tra l’Amore di Dio e la nostra miseria, che trova la sua massima espressione nella tragedia del Golgota dove l’uomo arriva a uccidere Gesù, l’Amore misericordioso prevale in maniera definitiva e salva l’umanità peccatrice.
Il Cristo Crocifisso e Risorto testimonia in modo definitivo la vittoria dell’Amore sulla violenza e sul male. Dio ha rivelato il suo Amore non con manifestazioni di potenza, non evitando il male, non superandolo in modo indolore, ma passando dentro ”il mistero dell’iniquità”, assumendolo, prendendolo tutto sulle sue spalle. “Egli si è caricato le nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità…per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is 53,4-5).
Giovanni Paolo II nel suo ultimo libro “Memoria e identità” afferma in modo chiaro e sicuro: “Il limite imposto al male, di cui l’uomo è artefice e vittima, è in definitiva la Divina Misericordia” (Ed. Rizzoli 2005, pag. 70).
Scrive Madre Speranza: “In quel momento ha avuto inizio la regalità di Cristo; ha cominciato a regnare sul mondo dal legno della croce che da patibolo è diventata trono, da simbolo di maledizione segno di benedizione, da strumento di morte albero di vita… Gesù non poteva restare tra noi con un’immagine più adatta e significativa. Egli rimane costantemente appeso alla croce e in tale immagine percorre il mondo” (La Passione, nn 370-373).

Ma Gesù rimane con noi soprattutto nell’Eucaristia. Sia alla destra del Padre, sia nell’Eucaristia, Gesù continua ad offrirsi per noi e a intercedere per noi. “Gesù – scrive Madre Speranza nel suo Diario – mi ha fatto vedere come sta nel Tabernacolo: notte e giorno fa vedere al suo Padre le piaghe aperte nella Passione sofferta per amore all’uomo, invocando continuamente dall’Eterno Padre, in virtù della sua Passione, il perdono e la misericordia per tutta l’umanità” (Diario, n 1444).
La Pasqua ci ripropone in modo particolare questo mistero di Amore per superare il peccato che è in noi (ecco qui la necessità del sacramento della riconciliazione e della mortificazione di tutto ciò che è male) per diventare noi stessi capaci di obbedire al Padre e amare gli uomini come Gesù, fino alla nostra morte di croce.
In questo senso auguro a me e a voi la Buona Pasqua!

Gennaio e Febbraio

In questi due mesi invernali il freddo particolarmente intenso ha fatto diminuire notevolmente il flusso dei pellegrini al Santuario.
Oltre le persone che sono arrivate con le loro auto, abbiamo accolto un gruppo di circa 150 dell’ANPS (Associazione Nazionale Polizia di Stato) e altri pullman da Napoli, Brescia, Bologna.
Come ogni anno, nonostante la neve, sono arrivate per l’ultima domenica di febbraio una cinquantina di coppie di fidanzati di Gubbio. Le guidava Don Cristoforo. Hanno ascoltato con attenzione una riflessione, hanno partecipato all’Eucaristia, all’Adorazione e ai Vespri. Si coglieva la gioia di un incontro davvero significativo per la loro vita di fidanzati e per le loro future famiglie. Hanno chiesto all’Amore misericordioso di rendere fedele e fecondo il loro amore.
Altri gruppi parrocchiali sono arrivati per vivere un momento penitenziale nel loro cammino quaresimale verso la Pasqua. Dalla nostra Parrocchia di Spinacelo un bel gruppo di famiglie, guidato dal parroco P. Antonio, venuto una domenica prima di Natale, si ripropone di continuare questa esperienza ben riuscita. La Madre Speranza era molto attenta alla famiglia e ci ha chiesto di favorire l’unione tra marito e moglie, di aiutare nell’educazione dei bambini e dei giovani, di sostenere la dimensione religiosa, oggi abbastanza emarginata dalla società.

22° Anniversario della morte della Madre

Dal 5 all’8 febbraio 2005, come avete letto nel numero precedente della rivista, abbiamo celebrato il 22° anniversario della morte dell’indimenticabile Madre Speranza.
Abbiamo avuto la gioia della presenza di due Vescovi. Sua Ecc. Mons. Domenico Sorrentino, Segretario della Congregazione dei Sacramenti e del Culto Divino, ha presieduto la concelebrazione di sabato 5 febbraio alle ore 17.30. All’omelia, commentando il vangelo della domenica, ha sottolineato l’attualità del carisma di Madre Speranza.
Sua Ecc. Mons. Silvano Nesti, Segretario della Congregazione dei Religiosi (CIVCSVA), ha presieduto la concelebrazione delle ore 11.00 di domenica 6 febbraio. Nella sua omelia più volte ha ricordato la testimonianza e il servizio che la Madre ha offerto alla Chiesa e al nostro mondo.
In realtà più passa il tempo e più ci rendiamo conto della grazia che il Signore ci ha fatto attraverso la disponibilità ed il sacrificio di questa donna, umile e coraggiosa. Vogliamo sperare e pregare perché la Chiesa possa riconoscere presto la sua santità, perché tanti la possano venerare e riceverne beneficio, a lode dell’Amore Misericordioso.
Le celebrazioni hanno avuto altri momenti di riflessione. P. Aurelio Pérez ha offerto una bella meditazione su “Maria Mediatrice, donna eucaristica”. Domenica mattina P. Mario Gialletti ha proposto ai pellegrini un approfondimento su “Madre Speranza e l’Eucaristia”.
La Sig.na Marina Berardi ha presentato lo sviluppo del carisma “Sui passi della storia di Madre Speranza” ed ha informato sul processo di beatificazione della Madre.
Lunedì 8 alle ore 8.00, nella Messa che ho presieduto, abbiamo ricordato il momento della sua morte benedicendo il Signore e la sua Serva fedele. Tante persone erano presenti per ringraziare e per invocare dal Signore nuove grazie, attraverso l’intercessione di colei che in cielo sicuramente può fare molto di più di quanto ha fatto in terra.

Vita di famiglia

Durante i mesi di gennaio e febbraio ci sono stati due corsi di Esercizi Spirituali per le nostre consorelle e un altro per confratelli e consorelle. P. Sante Pessot, P. Mario Petrucci e Mons. Novello Pederzini hanno guidato molto bene le riflessioni. Anche questa volta i partecipanti hanno espresso il loro gradimento e la loro gioia. Sono per noi appuntamenti di grazia che non possiamo perdere.

I Superiori e i Formatori delle comunità di Spagna, Italia e India si sono incontrati nei giorni 5-8 febbraio per affrontare insieme temi di comune interesse, allo scopo di migliorare la nostra testimonianza religiosa sulla scia della Madre. Una riunione analoga è stata fatta in Brasile nei giorni 21-24 gennaio per Superiori e Formatori delle nostre Comunità dell’America Latina.
Il Signore ci sta chiedendo di vivere meglio la nostra vita consacrata, a livello personale e comunitario.
E noi ancora una volta chiediamo l’aiuto della vostra preghiera per non oscurare o frenare il Disegno del Signore sulla nostra Famiglia e per avere il dono di nuove, sante vocazioni.

Emanuele

Forse diversi di voi hanno conosciuto, venendo al Santuario, Emanuele Pomes, un bambino di 7 anni che fino a qualche tempo fa partecipava spesso alle nostre Liturgie, specialmente a quella dell’Acqua. Aveva avuto un intervento chirurgico alla testa e si era ripreso bene. Stava frequentando a Roma la prima Elementare, quando verso Natale, il male riapparve con tanta violenza. È stato ricoverato per un mese e mezzo al Policlinico Gemelli di Roma ed ha subito un altro intervento. Ora sta riprendendo ed ha bisogno della nostra preghiera perché l’Amore Misericordioso, per intercessione della Madre, lo guarisca.
Lo ricordo qui anche per benedire il Signore per la bella testimonianza che questo bambino sta dando. Non si è lamentato quasi mai, neanche dinanzi a sofferenze atroci, anzi col sorriso invitava i genitori a pregare dicendo: “Gesù è capace di vincere il male. Io voglio vedere Gesù, voglio riceverlo nel mio cuore”. Per questo, col permesso del parroco, ho avuto la gioia di portargli la sua prima Comunione. È stato bellissimo: sembrava un piccolo angelo. Ho toccato con mano la verità della parola di Gesù: “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”.

Defunti

In questi due mesi abbiamo avuto tanti lutti. Voglio ricordarne in modo particolarissimo tre.

Il confratello Carlos Alberto (che amichevolmente chiamavamo Bebeto), brasiliano, era appena trentenne. Figlio dell’Amore Misericordioso da quasi tre anni, se n’è andato in appena due mesi di gravissima malattia. Ultimamente si era dimostrato più che mai convinto e disponibile a continuare il suo cammino, si era speso con intelligenza e amore negli studi e nella pastorale, tanto che molte persone hanno pregato e sofferto per lui. Al suo funerale la chiesa era strapiena. Ai genitori e al fratello rimasti nel dolore voglia il Signore donare conforto, nella certezza che Bebeto è nella gioia eterna.

Suor Maria Carmen, sorella di Suor Consuelo di Collevalenza che molti di voi conoscono, muore in Spagna il 21 febbraio col sorriso sul volto. Non poteva che morire così una che da anni stava portando un devastante tumore senza mai perdere la serenità e la pace. Tanto che ha conservato fino alla fine il suo compito di Superiora della comunità di Menagaray, dove sono accolte ragazze portatrici di handicapp. Tutti siamo rimasti edificati del suo modo quasi allegro di portare la pesante croce. La ringraziamo di cuore e le chiediamo di intercedere per noi.

Sabato 5 febbraio è deceduto Sua Ecc. Mons Gennaro Franceschetti, Arcivescovo di Fermo. Anche questa morte, quasi improvvisa, ci ha edificato e commosso. L’Arcivescovo ha portato la gravissima malattia con una fede così forte che gli ha consentito di comunicare lui stesso a tutti la gioia del suo prossimo incontro con Gesù. I colloqui confidenziali col suo Vicario Generale Don Armando, con i sacerdoti, con i seminaristi e con i suoi familiari, hanno rivelato una persona ricca di sapienza umana ed evangelica, un uomo e un vescovo estremamente semplice, trasparente, profondo, autentico. Gli siamo particolarmente grati per l’attenzione dimostrata nei confronti della nostra Famiglia Religiosa, in diverse circostanze.

Raccomandiamo alla vostra preghiera anche gli altri defunti: la mamma delle nostre consorelle Adoración e Soledad; Carlo, fratello delle consorelle Teresina e Assunta Tascini; il papà di Sr. Isabel (Madrid); il papà del confratello P. Adolfo García (Madrid) e il papà di P. Aurelio Pérez (Superiore della nostra comunità del Santuario e Vicario Generale); la sorella della novizia Salomea (Romania); il giovane nipote di Sr. Maria Agnese e altri parenti di consorelle e confratelli che ci hanno lasciato in questi due mesi. L’Amore Misericordioso li accolga nel suo regno e conforti i familiari in lutto.

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ultimo aggionamento 21 aprile, 2005