ESPERIENZE

    Paolo Risso

 

L’olocausto dei Cristiani
Una storia come martirio

 

Ogni anno e più volte all’anno, siamo invitati a ricordare le vittime dei campi di sterminio nazisti. Mio Dio, che mai più si ripeta l’orrore di Auschwitz, di Dachau e di simili fosse dei leoni, dove perirono tanti innocenti. Nella storia però non c’è stato solo l’assassinio degli Ebrei, ma perdura da venti secoli l’olocausto dei cristiani, da un capo all’altro della terra.

 

Da Gerusalemme a Roma

Un grande teologo del nostro tempo, il P. Enrico Zoffoli (1915-1996) Passionista, autore di opere monumentali dedicate all’illustrazione e alla difesa della Fede cattolica, in primo luogo della SS.ma Eucaristia, proprio dieci anni fa, sul letto di morte (+ 16 giugno 1996), si fece portare da un amico carta e penna per annotare ciò che aveva pensato per scrivere, se fosse ancora vissuto, un libro sull’olocausto dei cristiani, vero olocausto con quello di Gesù Crocifisso, ma ignorato, di cui pochi o nessuno parlano, per cui nessuno scende in piazza a protestare e a difendere le vittime innocenti.
Da questi appunti, prendiamo solo qualcosa, ma quanto basta a testimoniare che la "macellazione" dei cristiani, lungo i secoli, in odio a Cristo, in odio all’uomo, è stata immane.
Erano appena nati, i cristiani, a Gerusalemme, attorno al 30/33 d.C. e già gli ebrei li perseguitavano a morte. Tant’è che fuggirono e si dispersero nella regione circostante e Antiochia diventò il loro nuovo centro. Ma anche lì, presto fu persecuzione contro di loro. Il nome santissimo di Gesù e coloro che professavano la fede in Lui, Figlio di Dio, crocifisso e risorto, dava troppo fastidio. La documenta il libro degli Atti degli Apostoli, fin dalle prime pagine. Subito ebbero i primi martiri, l’apostolo Giacomo, il diacono Stefano…
Quando i cristiani fecero la loro comparsa a Roma, passarono pochi anni e l’imperatore Nerone scatenò contro di loro la mattanza così che erano cittadini romani come l’apostolo Paolo ebbero il privilegio di aver tagliata la testa; gli altri, come Pietro, il primo Apostolo e il primo Papa, finirono crocifissi o coperti di pece furono usati come torce viventi a illuminare i giardini imperiali. Così narra lo storico latino Tacito nei suoi Annali.
Da allora, siamo nel 64 d.C., per circa 250 anni, fino al 313 d.C., fu persecuzione contro di loro da parte degli imperatori, così da far chiamare quell’epoca l’era dei martiri. I primi Pontefici morirono quasi tutti spargendo il loro sangue per Gesù. I santi più antichi, venerati come martiri da tutta la Chiesa, fin dal giorno della loro sepoltura, li troviamo appunto nei primi tre secoli.
Proprio grazie a quel "mare di sangue", la Chiesa si diffuse per ogni dove – il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani, aveva già scritto Tertulliano. Martiri per la conversine della Gallia, della Britannia, della Germania, nelle terre al di là dell’Oder, l’attuale Polonia. Martiri sulle coste dell’Africa. Martiri del vicino e nel lontano Oriente. Così i cristiani hanno pagato al più alto prezzo, con il sangue, la penetrazione di Cristo nelle anime e nei popoli.

 

Nella democratica Europa

A partire dal VII/VIII secolo, l’Islam nascente dilagò in Africa, in Spagna, in Sicilia, nell’Oriente. Un’altra volta, i cristiani, fino al 1492, nelle terre occupate dagli islamici, ebbero altri martiri, uccisi dai seguaci di Maometto. Intere, fiorenti comunità cristiane, che avevano avuto come fondatori gli stessi Apostoli, come Giovanni, o come Vescovi, uomini della levatura di Cipriano di Cartagine e di Agostino d’Ippona, furono eliminate dai guerrieri della mezza-luna.
Quanti martiri? Quanti? Solo Dio lo sa. Ma i cristiani non si sono arresi. Sono andati avanti. Hanno evangelizzato. Hanno amato e servito i più poveri. Hanno fondato nazioni e civiltà. Hanno date radici e fondamento alla Europa, alla sua cultura, alla sua arte, al suo posto di primo piano nel mondo. Hanno indirizzato le anime alla vita eterna.
La vera civiltà, l’unica civiltà degna dell’uomo, piaccia o non piaccia, è quella cristiana. Ed essa nasce solo dal Vangelo e dal sangue sparso per Gesù Cristo e il suo Vangelo.
Facciamo un balzo nel tempo. Nella "democratica" Inghilterra, passata all’anglicanesimo, ribellandosi alla Chiesa Cattolica, sotto il tallone di re Enrico VIII, adultero, uxoricida e omicida, per circa 150 anni, i cattolici che non abirrarono la vera fede, furono cercati a morte, impiccati, squartati, uccisi con un numero grande di martiri, solo perché celebravano la Santa Messa, la "Messa papista" e non il rito protestante di Cramner.
Chi conosce queste cose? I libri di storia quasi mai le narrano. Quasi nessuno.
Quanto nel 1789, venne la "civilissima" rivoluzione francese, considerata dai più l’inizio di ogni progresso e di ogni modernità, i primi a pagare con il sangue furono ancora i cattolici, sterminati a migliaia nella Vandea, il primo genocidio della storia moderna, mentre altri furono mandati alla ghigliottina in numero incalcolabile. Ma al riguardo dei "sacri principi del 1789", si parla solo di libertà, uguaglianza e fraternità, come se quella rivoluzione fosse opera degli angeli!
In Italia, nell’Ottocento: tutti abbiamo imparato che noi allora vivemmo la stagione epica del risorgimento della patria per opera dei migliori uomini della nostra storia, considerati "i padri della patria". Oggi però sappiamo che quello in realtà fu una grossa guerra di religione contro i cattolici, contro la Chiesa e il Papa: il santo Pontefice Pio IX. Proprio allora, per circa 20 anni, circa settanta diocesi in Italia rimasero senza Vescovo, perché il democratico governo non dava il permesso a nominarli, i Vescovi. Numerosi cattolici, numerosi preti e Vescovi furono beffeggiati, imprigionati, esiliati. Pio IX trattato come un disgraziato!

 

"Voragine rossa"

Ma giungiamo al secolo XX che è davvero il secolo dei martiri cristiani-cattolici. A milioni sono stati massacrati dai comunisti: Vescovi, sacerdoti, umili fedeli, in Unione Sovietica, nei Paesi dell’Est europeo, dal 1917 al 1989, sotto uomini dai nomi di Lenin, Stalin, Krusciov, e Breznev. In Cina sono stati sterminati o espulsi da Mao e successori, e lo sono ancora oggi. La più grande menzogna della storia, il più devastante assassinio di massa che sia mai stato compiuto.
Altrettanto è capitato nel 1926/27, in Messico, e nel 1936 in Spagna, per opera dei medesimi senza-Dio: a migliaia sono morti ammazzati per amore a Cristo e alla sua Chiesa. Una vera "voragine rossa", come titolava un famoso libro. In Emilia Romagna, tra il 1943 e il 1946, i partigiani comunisti hanno ammazzato decine di preti e cinque seminaristi in odio alla fede e al sacerdozio cattolico, come ha denunciato il 23 settembre 1990 il Papa Giovanni Paolo II a Argenta e ogni persona onesta ben sa. Sì, ancora altri martiri, tra i quali oggi vengono finalmente avviate le prime cause di beatificazione, come quella del piccolo seminarista Rolando Rivi (1934-1945) di soli 14 anni.
E oggi? Noi accogliamo islamici da ogni parte e provvediamo persino loro le moschee. Case parrocchiali vengono loro date per farne centri islamici, ma è noto a tutti che nei loro paesi i cristiani continuano a essere immolati e a spargere il sangue in fedeltà a Cristo. È di questi giorni, l’avventura di Rahman, condannato a morte in Afganistan, perché dall’islam si è convertito a Cristo, e accolto nel nostro paese, perché abbia salva la vita.

 

L’olocausto di Gesù!

Ci fermiamo qui. Un immenso olocausto di cristiani in ogni parte del mondo. La storia della Chiesa è un vero martirologio. Ebbene chi mai chiede perdono ai cristiani, alla Chiesa Cattolica per tutto il male che hanno subito in duemila anni? Chi mai scende in piazza, tra i pacifisti, i sedicenti difensori dei diritti civili, a far valere i diritti e il rispetto dei cristiani? Pare proprio nessuno.
L’aveva profetato Isaia, 700 anni prima, di Gesù: "Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui, per le sue piaghe noi siamo stati guariti (…). Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte?" (Is, 53).
Questo è l’olocausto, il vero unico olocausto che, offerto a Dio, salva il mondo: l’olacausto di Gesù, l’Uomo-Dio. La profezia di Isaia, vale anche per i cristiani – gli altri-Gesù – in cui Gesù stesso continua la sua vita, la sua Passione, il suo sacrificio, la sua vita di vittima. Il Servo di Dio, il Servo sofferente, del quale profetizza Isaia, è soltanto Gesù… e a immagine di Gesù, con Lui, i cristiani, sue membra, perseguitati e uccisi. Il solo olocausto, il vero olocausto è quello di Gesù e dei cristiani con Lui.
Il nostro lungo secolare martirio l’aveva pure profetato Gesù, il Figlio di Dio immolato sulla croce e risorto, l’unico Salvatore del mondo: "Sarete odiati da tutti a causa del mio nome" (Mt 10,22). Lo sappiamo: c’è un grande piano satanico, una colossale congiura che continua quella di Caifa e di Erode, di tutti i Neroni della storia: cancellare persino il Nome di Gesù.
Ma "non prevarranno" (Mt 16,18), ha assicurato Gesù. Anzi, il mondo sarà salvato dall’olocausto di Gesù e dei cristiani. Il sangue sparso in sacrificio ha una grande immensa fecondità: "Io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti farà bottino – già vedeva Isaia – perché ha consegnato se stesso alla morte (…) e intercedeva per i peccatori" (Is 53,12).
Sapendo di possedere l’unica Verità che salva, di essere in buone mani, le mani di Dio, anche oggi siamo animati da una sola fierezza, perché Gesù è nostro, Dio è nostro, il mondo è nostro, il tempo e l’eternità sono nostri: "Sub Cristi Regis vexillis militare gloriamur". E ancora: "Vitam et sanguinem pro Cristo nostro Rege".

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ultimo aggiornamento 04 luglio, 2006