La lettera

 

Il mercato della violenza

Carissimo,

    è stato scritto: "Allarme branco, l’Italia si scopre impreparata". Ed è la denunzia delle tante cronache di brutalità, in cui i minori sono soggetti e oggetto, protagonisti e vittime di violenza e di sesso. Videopornografici con il videofonino, stupro filmato di tredicenne, ragazzo autistico picchiato in classe, violenza ripetuta su una ragazzina di dodici anni, il compagno che viene pestato perché intervenuto in soccorso...

    È la sconfitta di tutti. Si grida l’allarme e si convocano i responsabili della formazione, la famiglia, la scuola, la società. La lettura è univoca. È vero, anche nel passato, sono esistiti bullismo e violenze, ma ora i fatti sono ripetuti come "consueti". Questo atteggiamento - viene spiegato - nasce dalla continua esposizione del proprio corpo e del corpo degli altri a modelli che impongono sesso e violenza a dismisura, a volontà.

    I giovani assorbono, in questo senso, miti e alienazioni, con l’aggravante di non percepire la differenza del virtuale dal reale e le conseguenze del danno.

    Da sempre, nell’educazione, la Chiesa si è impegnata a proporre e condividere progetti e ragione, libertà e futuro d’anima. E però, molto più forte, la disattenzione e la beffa hanno imposto e voluto il mercato del sesso, del potere, del denaro, trasformando, appunto, i giovani in più utili consumatori.

    Ed è la domanda esigente, chi offre questo mercato? Invece di fare gli ipocriti e di scandalizzarci sopra mucchi di retorica, dovremmo avere tanta umiltà da riconoscere noi stessi come colpevoli. Chi ha messo nelle nuove generazioni questa febbre, chi ha bombardato, continuamente, di sesso e di violenza i giovani? I capi dei media e delle istituzioni, tutti, dovremmo rivedere noi stessi. I miti facili, banali, le faccende di soldi e di successo, le leggi libertine, a chi appartengono?

    Sì, il sesso, il potere, la fama, appaiono le "uniche" cose che sembrano, oggi, accordare l’estasi dell’infinito. Ma sarà, invece, estasi quando ci faremo testimoni di un infinito più vero, di bellezza, di natura, di cultura, di fede, di futuro.

Nino Barraco

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ultimo aggiornamento 28 maggio, 2007