FESTA DEL SANTUARIO DELL'AMORE MISERICORDIOSO
 

Festa del Santuario Amore Misericordioso 2007

Omelia di Mons. Scanavino di Domenica 30 settembre - ore 16.30

... è indispensabible convertirci noi per primi all'Amore perché sia questo lo stile che si manifesta ...

Saluto di P.Aurelio Pérez:

 

Siamo nella gioia in questa festa dell’Amore Misericordioso che quest’anno coincide con il compleanno di Madre Speranza, l’ultima domenica di settembre. C’è anche una novità quest’anno molto bella: diamo il benvenuto pieno di gratitudine, a S.E. Mons. Scanavino Vescovo della nostra diocesi, il nostro Pastore, perché lui ha voluto, con un Decreto, di cui darà lettura tra poco, istituire come festa di tutta la diocesi di Orvieto-Todi questa festa del Santuario dell’Amore Misericordioso nell’ultima domenica di settembre, invitando tutta la nostra diocesi a riflettere e a meditare sulle parabole della misericordia del Signore per cogliere questo messaggio che è il cuore del Vangelo.

Lo ringraziamo pieni di gratitudine e chiediamo per lui e per tutta la cara diocesi di Orvieto-Todi e soprattutto per i suoi pastori che la forza dello Spirito Santo ci aiuti ad estendere in questo nostro mondo il messaggio della misericordia del Signore e a darne testimonianza con la vita.

 

 

Saluto iniziale del vescovo:

Saluto cordialmente e sono veramente felice questa sera di concelebrare oltre che con i nostri confratelli con il carissimo Padre Domenico.

Insieme celebriamo questa festa e vi dirò, anzi vi confiderò che più si vive e più si conosce la storia di questo nostro mondo più è importante e fondamentale tornare a questo Spirito dell’Amore Misericordioso. Io chiedo al Signore e chiedo l’intercessione di Madre Speranza che il suo desiderio si avveri sempre di più e cioè che questo Luogo sia il Luogo della scuola dove si impara a vivere l’Amore Misericordioso. Attenti: non diamolo per scontato, è una scuola che dobbiamo imparare e siamo già fortunatissimi perché qui è nato questo Santuario con questo spirito, con questa finalità. E da qui ogni anno vogliamo ripartire rinnovando il nostro Spirito. Chiediamo umilmente perdono al Signore!

 

 

 

Lettura del Decreto:

Considerata la devozione popolare all’Amore Misericordioso favorita dalla presenza in diocesi del Santuario omonimo sorto per la volontà della venerabile Madre Speranza di Gesù, in Collevalenza di Todi,

vista la larga partecipazione dei pellegrini e fedeli non solo della nostra diocesi,

al fine di favorire una corretta esperienza di Chiesa attraverso la comprensione e l’assimilazione del messaggio evangelico sulla misericordia e il perdono,

il vescovo di Orvieto-Todi

DECRETA

festa di tutta la diocesi di Orvieto-Todi

la festa dell’Amore Misericordioso

nell’ultima domenica di settembre.

Per quella occasione ogni cristiano della diocesi e tutte le parrocchie si impegneranno a meditare secondo lo stile della lectio divina le parabole del perdono contenute nel cap. 15 del Vangelo secondo Luca.

Sarà come momento forte di verifica dello stile personale e comunitario di vivere la Chiesa la comunità dei credenti che condividono il perdono.

Sarà anche un’occasione per un fecondo pellegrinaggio al Santuario di Collevalenza per celebrare il Sacramento della Misericordia e rinnovare l’impegno di accoglienza e di perdono come stile fondamentale di Chiesa in cui ci si educa all’Amore.

Questa è la misura alta della vita cristiana e trova nella carità il vincolo della perfezione e che deve tradursi anche in uno stile di vita morale ispirato al vangelo inevitabilmente contro corrente rispetto ai criteri del mondo, ma da testimoniare sempre con stile umile rispettoso e cordiale.

Dato ad Orvieto il 2 gennaio 2007

Per questa occasione ho chiesto a Papa Benedetto nella visita del 19 febbraio la possibilità di poter lucrare l’indulgenza plenaria come si fa ad Assisi nel giorno del perdono e lui subito mi ha spinto a chiedere alla Penitenzeria Apostolica la quale ci ha risposto positivamente dicendoci che alle solite condizioni nella visita di questa domenica al Santuario con l’orazione del Padre Nostro ed il simbolo della fede, con la preghiera di Madre Speranza contenuta nel libretto delle sue preghiere con la quale chiede al Signore di essere lo strumento dello Spirito. Quindi tutti noi abbiamo la possibilità di lucrare l’indulgenza sia per i vivi, per noi, per la nostra conversione e anche per i morti. Questo decreto è giunto il 31 luglio di questo anno.

 


Riportiamo, come abbiamo potuto riprenderlo, il testo della Omelia
che S.E. Mons. Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi,
ha tenuto in Basilica il giorno 30 settembre 2007, Festa del Santuario
(N.d.R.)

Come ho potuto precisare, il motivo di questa dichiarazione è un motivo fortemente ecclesiale anzi, dato che c’è qui Padre Domenico, gli direi: non è difficile fare un decreto di questo genere e si può fare anche per la tua diocesi - che fa parte dell’Umbria – in modo che, spingendo anche gli altri, arriviamo a costituire per l’Umbria questo centro di conversione all’Amore Misericordioso. La Chiesa e noi ne abbiamo bisogno! Questa conversione è indispensabile per parlare oggi di un dialogo interreligioso.

Sono stato in questi giorni con un gruppo di fratelli agostiniani sulle orme di Agostino in Algeria ed in Tunisia. Naturalmente siamo distanti secoli da quella realtà cristiana degli inizi, dal IV e V secolo. Adesso i segni della presenza cristiana sono molto pochi, sono molto rari, ma ci sono ancora. Ci sono! E quelli che vivono la vita cristiana, la vita della Chiesa ci tengono a dire che lo stile per il dialogo è lo stile dell’amore cristiano; è indispensabile convertirci noi per primi all’Amore perché sia questo lo stile che si manifesta. Se ci fate caso noi abbiamo ancora una mentalità di chi vuole imporre qualcosa, le proprie idee, il proprio stile anche nell’argomento più semplice per il quale possiamo dire di aver ragione. Leggevo in questi giorni un pensiero del vescovo di Como per la situazione di Bologna, là dove ci chiedono di costruire una moschea. Naturalmente noi diciamo di voler fare un po’ di patti: volete anche voi offrirci la possibilità di essere ossequienti alle nostre regole… tutte cose secondo la ragionevolezza umana. Ma la storia è stata violenta e ancora oggi la storia ed i rapporti sono carichi di violenza. Come si supera la violenza? Solo con il perdono e la misericordia e qui siamo ancora fortemente resistenti, quasi che essere Chiesa sia un motivo nostro da affermare quando invece quello che conta è proprio questo stile di Amore Misericordioso, lo stile del servo di Jhavè che si lascia sacrificare perché sa benissimo che solo l’amore diventa più forte della morte.

Ho incontrato un sacerdote che potremmo dire di origine italiana anche se è nato in Tunisia. Questo sacerdote è nato in Tunisia da genitori sardi quando gli italiani emigrarono nel nord Africa in cerca di lavoro. Gli ho fatto una domanda e ho cercato di farmi spiegare: "ma tu sei qui, sei l’unico, i cristiani sono pochissimi.. ma che fai qui?". Naturalmente questa domanda è carica della nostra mentalità, come dire: "che stai a fare qui quando tutto è chiuso, tutto è impossibile, non c’è nessuna porta aperta…". Lui mi ha risposto così: "io sono venuto qui quando c’erano ancora diversi cristiani di Francia prima della rivoluzione non cruenta in Tunisia mentre in Algeria è ancora cruenta. Poi sono rimasto solo ed ho lavorato come infermiere". Ed io pensavo che questa persona ha fatto come gli Apostoli: ha annunciato il vangelo e si è messo a curare i malati. E lui mi ha detto che tutti i giorni ha cercato e cerca di amare queste persone. Tutte queste persone dell’islam che sono intorno a lui e cerca di volergli bene…

La conclusione è stata questa: questo amore passa, non è vero che non è calcolato, non è vero che non conta, hanno capito che cosa significa voler bene nel nome del Signore. Noi non contiamo nulla, come non contava nulla Padre Charles De Foucould, dal punto di vista umano nulla, ma ha portato l’Amore Misericordioso del cuore di Cristo in mezzo a questa gente che forse era infatuata dall’idea che conta molto di più la loro fede che qualunque altra fede. Così come per tanto tempo abbiamo creduto noi e crediamo ancora noi. Quello che conta è l’Amore di Dio e quello che conta è poter distribuire l’Amore di Dio a coloro che vivono con te.

E credo che questo sia il segreto più importante di qualunque dialogo e noi abbiamo bisogno di riscoprire il dialogo, ma non sia solo discussione. Il dialogo significa imparare a convertirci all’Amore Misericordioso altrimenti avremo come due Chiese; la Chiesa dei disperati che, non trovando più pace, finalmente incontrano il Padre, come dice la parabola del figlio prodigo: un figlio che se ne è andato, ha sperperato tutto e non sapeva più che fare e quando è tornato ha trovato il Padre pronto ad abbracciarlo. Questo vuol dire che l’unico schema che vince è quello di Dio, quello del Padre. È lui che ha manifestato questo schema. E il fratello maggiore aveva ragione. Il fratello maggiore è come noi, aveva ragione, ma con la ragione non si ottiene il dialogo, non si costruisce la famiglia. Pensate che oggi tutte le divisioni e le separazioni avvengono secondo la ragione. "hai ragione non si può andare avanti così". Il Signore ci ha insegnato qualcos’altro. Il Signore ci ha insegnato che bisogna convertirsi alla novità di questo Amore.

Ecco perché dico che ci vuole un luogo, ci vuole una esperienza, bisogna che la nostra Chiesa si purifichi qui. Dico qui perché c’è anche un luogo concreto, perché Madre Speranza ha intuito molto bene questo, e se incontrerò il Cardinale della Congregazione dei Santi gli dirò: ma guardi che questo è il grande miracolo, questo è un grande miracolo e non aspettiamo altri miracoli per fare santa questa donna, questo è il grande miracolo che ha intuito, che la chiesa diventa luogo di incontro soltanto quando scopre l’Amore Misericordioso che è un affare profondamente personale e comunitario, non si può barare. Non si può ... La Chiesa è Chiesa di Dio in quanto Chiesa che apprende, che assimila l’atteggiamento del Padre. Solo così ci si converte e solo così ci si conquista reciprocamente anche ad un dialogo più grande. Dicevo prima nel dialogo della famiglia, nel dialogo della comunità, nel dialogo della Chiesa più grande, nel dialogo fra le Chiese.

Bisogna convertirci all’Amore Misericordioso, bisogna convertirci allo stile dell’Amore del Padre. Non è assolutamente facile! Io vorrei soltanto che la nostra Chiesa Orvieto-Todi si avvicinasse piano piano, sempre più, a questo modello. Pensate che alla fine il Signore ci chiederà solo questo. A me lo chiederà senz’altro! "Cosa hai fatto a Orvieto-Todi?" E se io non sono riuscito a dialogare su questo valore fondamentale a cosa è servita la mia vita. E Madre Speranza ci conferma tutto questo.

Dobbiamo umilmente convertirci a questo Amore e fare in modo che si diffonda tra di noi. Allora vedremo cose grandi perché il Signore vuole arrivare attraverso questo dialogo. Gerusalemme la città santa: sapete che continuano a litigare? Continuano ad odiarsi? Continuano a discutere per fare una processione! E vogliamo che quello sia il luogo della pace, dell’unità?! E noi dobbiamo convertirci tutti quanti, noi per primi. Noi dobbiamo imparare questo stile profondo e passare dall’argomento della ragione all’argomento del cuore, dell’Amore, dell’accoglienza. Solo l’Amore di Dio salva, solo il Suo Amore salva. E se io accolgo il Suo Amore e cerco di offrirlo gratuitamente come fa Lui probabilmente inizia il dialogo, inizia la comunione, inizia la Chiesa.

Troppo spesso siamo in contraddizione con noi stessi, la stessa Chiesa cattolica, quando celebriamo l’Eucarestia e nello stesso tempo non siamo in comunione profonda tra di noi e pretendiamo che avvenga il dialogo con i musulmani. Ma no! La forza di un dialogo e la forza di una comunione è credere a questo Amore che Lui ci dona, è Lui che ce lo regala. Allora parliamo di meno, amiamo di più e preoccupiamoci di ripartire sempre da questo Santuario cercando di assimilare il più possibile il cuore misericordioso di Cristo. Che non è solo un rapporto tra Lui e me, tra me e Lui, è un rapporto che deve dilatarsi tra di noi. Quando abbiamo compiuto questa conversione allora vedremo cose grandi che il Signore vuole operare ed opererà attraverso l’offerta dell’Amore Misericordioso.

E quindi coraggio continuiamo su questa linea, e quando veniamo qui mettiamoci davanti all’Amore Misericordioso di Dio e non andiamo via senza averGli detto: senz’altro cercherò di fare come hai fatto Tu, di accogliere e perdonare i miei fratelli come fai Tu. Questa è la Chiesa, questa è l’essenza e il significato più bello e più grande di ogni vera religione. Quel pretino che ho incontrato nel deserto secondo me ha indovinato tutto! Madre Speranza ha indovinato! Seguiamo questa strada ed il Signore ci porterà nel grembo del suo Amore e ci aiuterà a valorizzare pienamente la nostra vita. Anche se altri vogliono fare altre cose, noi non possiamo venire qui, celebrare qui, pregare qui e poi usare i sistemi e i metodi e i ragionamenti di questo mondo. No! Se siamo devoti di questo Amore Misericordioso dobbiamo assimilarlo, calarlo nel cuore, manifestarlo nei nostri atteggiamenti, nei nostri incontri. Solo con la misericordia del Signore si costruisce la salvezza! Il Signore ci benedica tutti e ci conduca sulla strada del Suo Amore Misericordioso.

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ultimo aggiornamento 02 novembre, 2007