25° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MADRE SPERANZA

Mons. Giovanni Scanavino

Omelia di
S.E. Mons. Giovanni Scanavino,
Vescovo di Orvieto-Todi
10 febbraio 2008

 

La nostra speranza umana: saperci amati da Dio con una tenerezza unica che non conoscevamo

 

 

 

Saluto del P. Generale P. Aurelio Peréz:

Saluto con gioia e riconoscenza, a nome di tutta la Famiglia Religiosa dell’Amore Misericordioso e a nome di tutti voi pellegrini, S. Ecc.za Mons. Giovanni Scanalino, Vescovo della nostra Diocesi, che ha voluto presiedere questa Eucaristia con la quale in qualche modo, benedicendo e lodando il Signore, concludiamo queste giornate nel ricordo dei 25 anni della nascita al Cielo della nostra Madre Speranza.

É significativo che proprio questa sera anche le religiose e le consacrate della diocesi di Orvieto-Todi abbiano voluto tenere la loro riunione qui ed essere presenti a questa celebrazione. Significativo, perché Madre Speranza è stata una luce di bontà, di misericordia, è stata una Fondatrice di due Congregazioni, quindi davvero una luce della testimonianza della vita consacrata.

Il Signore ci aiuti ad accogliere questa testimonianza, ad accogliere lo Spirito con cui Madre Speranza ha vissuto ed a farci anche noi testimoni di santità nella vocazione che il Signore ci ha donato.

 

Grazie, P. Aurelio,

veramente dovremmo essere noi a salutare te con grande gioia perché, sapete come le vicende della Grazia del Signore hanno condotto P. Domenico a Città di Castello e P. Aurelio ha dovuto sostituirlo ed è stato eletto lui come P. Generale di tutti i Figli dell’Amore Misericordioso. Noi ti ricordiamo anche in questa celebrazione e ti raccomandiamo sinceramente all’intercessione di Madre Speranza. Io sono convinto che Madre Speranza in questi anni ci farà moltissime Grazie grandi. Dobbiamo veramente ringraziare il Signore perché ce l’ha regalata e perché ha ispirato a Lei di venire qui e qui di inventare tutti questi grandi segni dell’Amore Misericordioso. Dobbiamo celebrare questa Eucaristia veramente con tutta la riconoscenza.

Saluto in modo particolare la schiera dei nostri ministranti guidati dalla cerimoniera Suor Gemma, di Fratta Todina, che ha radunato questa bellissima schiera di ministranti che oggi io stesso ho invitato per questa circostanza. Ringraziamo Suor Gemma ed i ragazzi, le ragazze e i loro genitori.

Saluto cordialmente anche il Coro proveniente dall’Alto Orvietano: tutti i paesi – che oggi sono tanti - si sono messi insieme e sono contento che dal Duomo di Orvieto proprio oggi siano venuti qui, in questo Santuario dell’Amore Misericordioso.

Diamo inizio a questa celebrazione con il cuore pieno di riconoscenza e chiediamo per intercessione di Madre Speranza questa necessaria conversione. Noi non dobbiamo fare tanta fatica per credere oggi perché Lei ci aiuta, ci dà la Sua testimonianza viva e allora che sia veramente una occasione di Grazia per tutti noi e per tutta la nostra Chiesa.

Chiediamo umilmente perdono del nostro peccato, della nostra poca fede della nostra poca speranza e di quell’Amore che invece ci dovrebbe contraddistinguere costantemente. Chiediamo umilmente perdono!

Omelia

A partire da questo grande Regalo che il Signore ha fatto alla nostra Chiesa, vorrei prima sottolineare alcuni aspetti fondamentali di Madre Speranza perché la possiamo imitare, perché possiamo, come Lei, entrare nel ritmo della fede, della speranza e della carità. Questa è la premessa perché lei ora possa manifestarsi ancora una volta con i segni della Grazia e della potenza del Signore.

Ringrazio tanto Padre Giovanni per la sua biografia. Una biografia che si legge con grande piacere e si coglie subito la bellezza della grandezza di questa esperienza di fede, speranza e carità. Io ho concluso così: Madre Speranza, per grazia di Dio, farà ancora i miracoli necessari, ma solo quando noi qui riusciremo a credere come lei, così come avviene nel Vangelo "perché hai creduto riceverai salute, riceverai la Grazia del Signore…". Non è una mancanza di Madre Speranza in questo momento, lei ha fatto tutto quello che doveva fare ed è stata meravigliosa, a cominciare dalla sua fede nel credere che Gesù - che abbiamo ascoltato adesso nel vangelo - è l’esempio praticabile.

Con queste tentazioni, proprio all’inizio della vita pubblica, Gesù ci dice: se credete alla mia presenza di Figlio di Dio che vuole immergersi nelle vostre contraddizioni, nei vostri problemi, se credete in me, Io vi comunico la forza necessaria per superare coraggiosamente questi ostacoli.

Quello che è riuscita ad esprimere Madre Speranza in tutta la sua vita e che mi ha veramente colpito è la decisione e la forza con cui ha superato ostacoli incredibili, proprio perché lei guardava direttamente a Cristo, guardava il suo esempio, guardava ed ascoltava quello che Cristo le suggeriva.

Ricordate, lei le chiamava le distrazioni - per noi sono altre le distrazioni! – e con tanta umiltà diceva: "Mi sono distratta". Si era, invece, immersa nel suo dialogo con Cristo, ascoltando quello che Cristo le diceva con la parola del Vangelo. Per lei questa Parola era talmente forte e talmente personalizzata che non poteva pensare che non si compisse, che non fosse reale, che non fosse per lei…

Ripercorrevo, allora, con grande gioia, tutti i dialoghi di Madre Speranza con le varie personalità, con i vari vescovi, con i vari cardinali, soprattutto in Spagna, ma anche qui in Italia… Quando, per esempio, è andata a Fermo a dialogare con quel vescovo, quante difficoltà! C’era da atterrire, da uccidere un toro con quello che le veniva detto, ma lei, imperterrita, si immergeva ogni volta nella preghiera ed era sicura; perché? Perché aveva scelto Cristo e Lui glielo aveva detto – questo dire non dobbiamo interpretarlo in senso miracolistico. Il dialogo dei santi è questo, è come il nostro, solo che noi ad un certo punto ci stanchiamo e ci fermiamo, andiamo a fare altre cose e diciamo: speriamo che il Signore mi aiuti!

Lei non diceva così, lei diceva: Il Signore mi aiuta perché io voglio fare quello vuole Lui e Lui me lo ha manifestato, me lo ha detto… ed allora, se me lo ha detto Lui, se mi ha detto che la scelta dei poveri è fondamentale, mi darà anche la capacità di trovare le strutture, le occasioni, ecc. ecc.

E così è arrivata qui, dove non è che abbia trovato l’America; qui ha cominciato di nuovo a credere fortemente in quello che Gesù le aveva comunicato e vi è riuscita fino in fondo. Ma, capite perché ci è riuscita? Perché il suo sguardo era sempre a Cristo, era Cristo che le garantiva la riuscita di poter lavorare con i più poveri e, nello stesso tempo, lei lavorava, sceglieva sempre i più poveri.

Gli altri le dicevano: …tu sei una illusa, il mondo non va così, non è possibile creare dei collegi dove si pensi soprattutto ai bambini più poveri, come fai? Non ce la fai, non ce la farai mai!" e invece ce l’ha fatta, sempre!

Questa fede, questa fede in Gesù che si pone di fronte a Satana; sappiamo che Satana molte volte possiamo essere anche noi, con il nostro modo di fare incredulo perché non crediamo in ciò che il Signore vuole veramente da noi. Non crediamo che sia realizzabile e allora dubitando diventiamo piccoli, veramente poveri, incapaci di seguire Cristo così come Lui vuole da noi.

E poi la speranza, questo nome! Sarebbe interessante ripercorrere pagina per pagina la nuova enciclica del Papa per vedere dentro questa enciclica la testimonianza di Madre Speranza....

Leggo solo poche righe per farvi intravedere la fortuna che abbiamo noi oggi, con questo Santuario, con queste due Congregazioni dei Figli e delle Ancelle dell’Amore Misericordioso: Madre Speranza, la sua speranza nel Signore l’ha portata qui, perché qui rivivesse questa speranza!

Si dice che i nostri santi sono del passato, S. Francesco, S. Benedetto, S. Chiara…, che dobbiamo voltarci indietro nei secoli…, per Madre Speranza no! Madre Speranza è del nostro tempo, ha aggiornato la storia della santità nei nostri giorni. Ed allora è bellissimo leggere il Papa che fa questo excursus nella storia della Chiesa, che è anche storia della santità, per far capire che la santità è far rivivere, concretamente, visibilmente, la speranza.

Leggo questa espressione al n. 8 dell’Enciclica: «La fede conferisce alla vita una nuova base, un nuovo fondamento sul quale l’uomo può poggiare e con ciò il fondamento abituale, l’affidabilità del reddito materiale si relativizza».

Coro dell’Unità Pastorale Beata Angelina e Vanna dell’Alto OrvietanoPensiamo a quanto il diavolo dice a Cristo: Se vuoi queste pietre diventano pane,come se il pane, quel pane materiale sia l’unica cosa importante nella vita; a questo Gesù risponde che non è solo il pane ciò che conta: è molto più importante ogni parola che nasce dal Signore. «Si crea una nuova libertà di fronte a questo fondamento della vita che solo apparentemente è in grado di sostentare, anche se il suo significato normale non è con ciò certamente negato». Madre Speranza ha sempre dato da mangiare ai suoi poveri, non ha mai rinunciato a questo impegno concreto, proprio perché certa che ci avrebbe pensato il Signore…, e ci pensa realmente, non per modo di dire. A noi può sembrare strano, manca da mangiare per i piccoli, che facciamo? Lei glielo diceva chiaramente: Signore tu hai voluto questi bambini e tu dagli da mangiare! Bastava poi passare in dispensa che c’era di nuovo, abbondante, quello che era necessario.

«Questa nuova libertà, la consapevolezza di questa nuova "sostanza" che ci è stata donata [la speranza è dunque sempre qualcosa di concreto], si è rivelata non solo nel martirio, in cui le persone si sono opposte allo strapotere dell’ideologia e dei suoi organi politici, e, mediante la loro morte, hanno rinnovato il mondo. - [La santità cristiana è per rinnovare il mondo, sempre anche adesso].

Essa si è mostrata soprattutto nelle grandi rinunce a partire dai monaci dell’antichità fino a Francesco d’Assisi e alle persone del nostro tempo che, nei moderni Istituti e Movimenti religiosi, per amore di Cristo hanno lasciato tutto per portare agli uomini la fede e l’amore di Cristo, per aiutare le persone sofferenti nel corpo e nell’anima. Lì la nuova "sostanza" si è comprovata realmente come nuova "sostanza", dalla speranza di queste persone toccate da Cristo è scaturita speranza per altri che vivevano nel buio e senza speranza. Lì si è dimostrato che questa nuova vita possiede veramente "sostanza" ed è una "sostanza" che suscita vita per gli altri.

Per noi che guardiamo queste figure, - [e ripeto dobbiamo mettere proprio Madre Speranza come ultima di questo excursus storico] - questo loro agire e vivere è di fatto una prova che le cose future, la promessa di Cristo, non è soltanto una realtà attesa, ma una vera presenza».

Il Signore è veramente presente nella vita di queste creature che hanno saputo credere in Cristo e in Lui e per Lui hanno saputo dare la vita per gli altri.

Un ultimo accenno obbligatorio, che ho già detto molte altre volte, ma che questa sera mi pare sia obbligatorio ricordare come la sua più grande intuizione: questa donna per la sua genialità - e credo che sia proprio l’espressione del suo genio femminile - ha intuito l’amore misericordioso del Padre, mettendo tutte le sue energie e facendo tutto il possibile perché questo amore misericordioso si concretizzasse in questo Santuario, in queste due Congregazioni, in questo Amore che noi qui possiamo sempre sperimentare, portarlo con noi per distribuirlo.

Ministranti di Fratta TodinaÉ così, veramente solo così si cambia il mondo e la vita: attingere questo Amore Misericordioso nel cuore di Gesù, ciascuno di noi riconoscerlo come l’amore che ci dà vita, che ci sostiene.

La nostra speranza umana nasce da qui, saperci amati da questo Padre con una tenerezza unica che non conoscevamo. Ricordate quei due figli, uno che scappa e l’altro che rimane fedele? Nessuno dei due aveva conosciuto suo padre!

Madre Speranza è venuta qui per dire a noi che solo a partire da questo amore, da questa tenerezza di Dio, noi possiamo rivivere e possiamo diventare strumento della stessa tenerezza di Dio. Quanto abbiamo da imparare ancora!

Ma siamo fortunati perché è proprio qui; non dobbiamo fare tanti chilometri! É proprio qui la sede di questo Amore Misericordioso e ogni volta lei ce lo indica, lei ce lo ricorda. Ci dice che l’Amore di Dio è fondamentale per poter vivere profondamente, per dare alla vita quel colore, quel sapore che tutti andiamo cercando, che la felicità è legata a questa misericordia. Tu lo scoprirai sempre di più nella misura in cui lo donerai ai tuoi fratelli, a cominciare da casa tua come, dice il profeta Isaia in questo periodo.

Dobbiamo scoprire l’Amore Misericordioso, diffonderlo, perché questa è la vita e questo è il coraggio che da Lui ci viene per la vita.

Signore noi ti ringraziamo e non finiremo mai di ringraziarti perché ci hai riempito di doni. Certo, vuoi che anche noi, come Madre Speranza, crediamo, abbiamo il pensiero fisso in Te. Ogni giorno, ci chiedi che la tua Parola sia veramente la guida di questa vita e che questa guida ci porti sempre ad amare gli altri con la tua stessa capacità di amore.

Questo è il segreto della vita, della vita cristiana, questo è il segreto di una famiglia, di qualunque famiglia, la famiglia si ritrova solo in questo amore misericordioso; ecco la grande intuizione di questa piccola donna, un’intuizione meravigliosa e grande: la famiglia rinasce da qui e le comunità rivivono a partire dalla scoperta, dall’attenzione sempre più forte a questo amore misericordioso.

Signore, ti ringraziamo per il grande dono che ci hai fatto di Madre Speranza.

Aiutaci a credere, perché possiamo rivedere con i nostri occhi l’effetto di questo Tuo amore misericordioso in tanta salute per tutti quelli che sono malati, in tanta speranza per quelli che hanno perso la speranza…, perché nel mondo c’è tanta cattiveria, nel mondo c’è tanta violenza, nel mondo c’è tanta gente che non crede all’amore misericordioso! Ecco, allora, il grande regalo che Tu, Signore, ci hai fatto attraverso questa donna; aiutaci a conoscerla meglio, aiutaci a seguirla umilmente e con fiducia.

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ultimo aggiornamento 18 marzo, 2008