La lettera

 

Lourdes, il cielo in diretta

Carissimo,

sono stato diverse volte a Lourdes, ma Lourdes non esiste. Come si chiami questo margine di mondo, l’ho saputo da un uomo muto, paralitico, di ritorno dalla Grotta.

Con la punta di un dito, sviato dalla disarmonia di tutta la mano, egli cominciò a segnare, su una minuscola ed unta tavola alfabetica, alcune parole. Quanti eravamo presenti, abbiamo letto: "Mi pare il paradiso!".

Paradiso, ecco il nome di Lourdes. Qui la Madonna- com’è meraviglioso - ha sorriso. «Ti ha guardato e ti ha sorriso» confidava Bernadette a una compagna.

Questo sorriso riempie la Grotta di una tenerezza ineffabile, gocciola con la pioggia sulle guance del dolore, si mescola alle lacrime, suggella la preghiera del bacio alla sacra roccia.

Paradiso! In quest’ansa di universo, il sorriso della Madonna occupa lo spazio di Lourdes, unisce il dolore ai grani di un Rosario interminabile, scorre continuo come il Gave, si dilata per l’"Esplanade", raccoglie le invocazioni che salgono, imploranti di attesa, nella indicibile processione dell’Eucaristia: "Signore, colui che tu ami è malato!".

Il canto dell’espiazione: "Parce Domine", ma anche la gloria che prorompe come tromba di lode: "Lauda Sion Salvatorem", il presagio infinito delle campane: "Ave Maria", il mistero delle piscine, dell’acqua voluta da Maria "Causa nostrae laetitiae".

E, poi, la processione a sera, quel mistico torrente di fuoco, gli occhi che bruciano, quasi lago di luce, la "Salve Regina".

Ora tutto e silenzio. Vicino, lo sciaquio del fiume. Palpita il respiro degli ammalati di tutti i tempi. Dinanzi alla Grotta, i ceri si consumano lentamente.

Il cielo e davvero sulla terra, il piu grande miracolo di Lourdes, il trapianto del cuore di Dio nel dolore degli uomini.

Nino Barraco

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ultimo aggiornamento 29 aprile, 2008