DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA
 
“Il Tuo Spirito Madre”
    a cura di Padre Mario Gialletti fam

 

Madre Speranza di Gesù Alhama Valera nata il 30 settembre 1893 a Santomera morta in Collevalenza l’8 febbraio 1983. Fondatrice delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso e del Santuario di Collevalenza

È in corso il Processo canonico per la sua canonizzazione e il 23 aprile 2002 la Chiesa l'ha dichiarata venerabile. 

In questo anno riproponiamo alcuni brani del suo diario

 

 

Madre Speranza

"…per conservare integro lo spirito della Congregazione …

1551 1 aprile 1956:  Siccome io sto male; vanno a Fermo padre Alfredo e madre Emilia, in qualità di rappresentante legale della Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, per definire l’acquisto del seminario e consegnare la prima rata di sei milioni.

1552 4 aprile 1956:  Padre Alfredo va a Matrice per iniziare la costruzione del noviziato dei Figli dell’Amore Misericordioso.

1553 24 aprile 1956:  Viene a Collevalenza padre Tosi, superiore della casa di Perugia, per comunicarmi che l’Arcivescovo non vuole che continuiamo a dare da mangiare gratuitamente ai sacerdoti e vuole che si facciano pagare anche gli ospiti stabili nella casa del clero.

1554 Non potendo recarmi io a parlare con sua eccellenza, perché non sto bene, incarico padre Tosi di recarsi dall’Arcivescovo e dirgli che sono disposta a tutto, pur di restare fedele allo spirito della Congregazione, ossia che le case dei Figli dell’Amore Misericordioso siano case dei sacerdoti e, se verrò costretta a farli pagare, sarò disposta – con grande rincrescimento – a chiudere la casa, convinta che questo sarà un buon precedente per la Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso: sapere che la loro Madre ha chiuso una casa, pur avendone solo tre, per conservare lo spirito della Congregazione.

1555 Padre Tosi comunica all’Arcivescovo quello che gli avevo detto, ma questi si altera e risponde: "dica alla Madre, da parte mia, che se lei non vuole farli pagare, riscuota ugualmente e dia a me i soldi"; io naturalmente non ho accettato.

1556 16 maggio 1956:  mons. Traglia, vicegerente del vicariato di Roma, viene a Collevalenza a trovarmi perché, avendo saputo che stavo male, voleva vedermi. Mi chiede cosa mi preoccupa di più in questi momenti nei quali la malattia si è aggravata un pò. "La mia grande preoccupazione, padre, è dover morire senza che i Figli dell’Amore Misericordioso siano stati approvati."

1557 Lui mi ha risposto di non preoccuparmi, perché questa Congregazione si approverà da sola, per i frutti dei suoi membri. Mi ha anche chiesto come come sono i miei rapporti con l’Arcivescovo di Perugia e io gli ho riferito quello che mi era accaduto.

1558 Mi ha detto che ho fatto molto bene a rispondergli in quel modo e che devo essere ferma in tale decisione e abbandonare la casa, se ve ne fosse bisogno, per conservare integro lo spirito della Congregazione.

1559 16 giugno 1956:  Insieme alla madre segretaria generale e a padre Tosi, vado a Perugia per parlare con l’Arcivescovo della casa del clero.

1560 Il predecessore aveva lasciato uno scritto col quale cedeva la casa del clero, proprietà della Curia, alla Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, a condizione che queste realizzassero la finalità per cui era stata fondata, affidando ai padri, Figli dell’Amore Misericordioso, la direzione della stessa.

1561 La Congregazione, forte di questa donazione, ha apportato notevoli migliorie nella casa e l’Arcivescovo, mons. Parente, vende ora questa casa senza consultare per niente la Congregazione, nonstante conosca il documento della donazione del suo predecessore.

1562 L’Arcivescovo mi dice oggi che ha venduto questa casa, perché ha bisogno di denaro per far fronte alla situazione del seminario. Io gli ho risposto: " la motivazione che adduce non è giusta." Lui ha aggiunto: " Madre, so già che lei possiede un documento del mio predecessore col quale ha concesso la casa del clero alla Congregazione in perpetuo e io invece l’ho venduta."

1563 Siccome non gli ho risposto, mi ha nuovamente domandato: " che ne dice al riguardo?" "dopo che l’ha venduta, non mi resta altro da dirle che lei, come sacerdote e Vescovo, conosce meglio di me cosa comporta un simile atto."

1564 L’Arcivescovo mi ha allora detto di aver disposto che una parte del vecchio seminario sia destinata a Casa del clero e un’altra per un collegio apostolico e che vuole affidare il tutto ai Figli dell’Amore Misericordioso insieme alle loro consorelle, le Ancelle dell’Amore Misericordioso.

1565 Gli ho risposto che i Figli dell’Amore Misericordioso assisteranno i sacerdoti, ma solo senza chiedere loro alcun compenso e se possano trattarli come fratelli. Egli ha aggiunto che in tal caso metterà un amministratore, perché riscuota le rette e s’incarichi di sostenere la casa del clero e il collegio.

1566 10 luglio 1956:  Partiamo per la Spagna: padre Alfredo, Alfonso, Montecchia e Luigi, questi tre ultimi vanno con la moto e io, insieme alla madre segretaria generale e suor Emilia, in macchina con padre Alfredo.

1567 24 agosto 1956:  Siamo di nuovo in Italia, a Collevalenza.

1568 3 settembre 1956:  Viene nella nostra casa di Collevalenza il Vescovo di Todi per l’elezione del primo governo generale dei Figli dell’Amore Misericordioso. Il capitolo si è svolto secondo il Diritto e viene eletto padre Alfredo Di Penta, padre generale, padre Gino Capponi, vicario generale, 2° consigliere padre Alfonso Mariani, 3° consigliere padre Arsenio Ambrogi, quarto consigliere e segretario generale padre Mario Tosi, economo generale padre Mario Montecchia. In questo stesso giorno parto per Fermo con padre Alfredo, padre Franco, don Lucio e la madre segretaria.

1569 4 settembre 1956:  Ho una riunione con i Figli dell’Amore Misericordioso di Fermo. Ci scambiamo le impressioni, do loro alcuni umili consigli e alle quattro del pomeriggio partiamo per Roma.

1570 19 settembre 1956:  Torno a Fermo, accompagnata da padre Alfredo e dalla madre segretaria generale, per vedere i lavori del seminario che mi preoccupano abbastanza perché, trattandosi di un edificio vecchio e trascurato, non so dove si arriverà con le spese.

1571 Grande è la mia preoccupazione, ma più grande la mia tristezza, perché umanamente mi ritrovo senza Gesù e ho paura, molta paura, di fare spese superflue, che non piacciano al buon Gesù . Non oso fermare i lavori, poiché il buon Gesù mi ha incaricato di fare tutto il necessario, ma io senza di Lui non sono capace di discernere, in questi momenti, ciò che è necessario da ciò che non lo è.

1572 20 settembre 1956:  Torno a Collevalenza insieme a padre Alfredo e alla madre segretaria.

1573 21 settembre 1956:  vado a Perugia per parlare col Vescovo e, d’accordo con lui, padre Mario Tosi andrà nella nuova casa del clero come direttore e padre Mario Gialletti dirigerà il collegio che l’Arcivescovo aprirà.

1574 24 settembre 1956:  Vado a Campobasso, accompagnata da padre Alfredo e dalla madre segretaria, per vedere come procedono i lavori del noviziato.

1575 26 settembre 1956:  Torniamo a Collevalenza e la stessa sera parto per Perugia. Porto con me due suore, per aiutare a pulire la nuova casa del clero, la cui amministrazione passa al Vescovo.

(El pan 18, hoy 1551-1582)

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ultimo aggiornamento 21 novembre, 2008