50° del Santuario

 1  note di storia

1959 – 2009

Santuario dell’Amore

Misericordioso

 

La costruzione del santuario dell’Amore Misericordioso ebbe inizio nel novembre 1954 e fu completata negli anni 1965-1967 con la costruzione della Basilica, della Cripta, del Campanile e della Piazza.

Il 28 settembre 1959 la Madre Fondatrice fece richiesta al Vescovo di Todi perché la costruzione, terminata solo nella Cappella del Crocefisso, fosse canonicamente eretta come Santuario. Lo stesso giorno l’ecc.mo Vescovo Mons. Alfonso Mª De Sanctis "di gran cuore" acconsentì alla richiesta della Madre e in data 1° ottobre ne firmò il Decreto.

Appena qualche settimana dopo, in data 18 ottobre, benedisse di cuore l’iniziativa di pubblicare periodicamente una Rivista "che illustri e faccia sempre meglio scoprire le profonde ricchezze dell’Amore di Gesù che è il messaggio dell’infinita misericordia al­­l’immensa miseria umana". Il primo numero uscì con l’articolo di fondo della stessa Madre Fondatrice (riportato a pag. 1 di questa Rivista) e con uno studio del Padre Raimondo Spiazzi O.P..

     
     

11/11/1954

Inizio lavori per il Santuario

Dal Diario di Padre Tosi fam

Durante il mese di novembre iniziano i lavori per la costruzione della Cappella dell’Istituto A.M. in Collevalenza.

Il progetto è dell’architetto Julio Lafuente; la direzione dei lavori è affidata a Francesco Ceribelli; esegue i lavori la ditta Gili Amilcare di Massa Martana. La cappella sarà benedetta e inaugurata il 2 luglio 1955.

     
     

03/07/1955

Inaugurazione e benedizione della Cappella

Dal Diario di Padre Tosi fam

Data memoranda nella Storia della Congregazione. Il P. Alfredo Di Penta, primo Figlio dell’A.M. e Superiore della Congregazione stessa, riceve per mano dell’Ecc.mo Vescovo di Todi il S. Ordine del Presbiterato nella nuova Chiesa costruita presso la Casa di Collevalenza. Questa Sacra Ordinazione è stata celebrata con grande solennità con la partecipazione di rappresentanze di tutte le case dei Figli e delle Ancelle dell’A.M. venute per la circostanza anche dalla Spagna.

Per tale festa si era inaugurata quella nuova Chiesa in Collevalenza, che fu benedetta la sera precedente dall’Ecc.mo Vescovo di Todi con grande solennità. Durante la cerimonia emisero i Voti dopo aver vestito l’Abito religioso il Rev.do P. Mario Gialletti ed il nuovo fratello artigiano, Eduardo Izutegni; indossavano l’Abito religioso Nunzio Cirincione, Giovanni Ferrotti, Miguel Angel Larrion, Angel Pérez e Manuel Velasco, primi Postulanti.

     
     

28/09/1959

Richiesta della Madre per l’erezione a Santuario

Collevalenza, 28 Settembre 1959

S. Ecc.Rev.ma Mons. Alfonso Mª De Sanctis Vescovo di Todi

T O D I

Eccellenza Rev.ma,

vedendo lo sviluppo che sta prendendo la devozione a Gesù Amore Misericordioso nella nostra zona, credo sia giunto il tempo di chiedere all’Ecc. V. di dare alla bella Cappella dell’Istituto Amore Misericordioso, la denominazione di

Santuario Diocesano all’Amore Misericordioso di Gesù.

A tale supplica si uniscono tutti i membri della Congregazione Suore Ancelle dell’Amore Misericordioso e quelli della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso, nonché altre centinaia di devoti all’Amore Misericordioso.

Fiduciosa chiedo al Buon Gesù che in compenso dell’esaudimento di questa supplica, si degni di concedere una maggiore, particolare assistenza alla Persona dell’Ecc. V. ed alla cara Diocesi di Todi.

Ringrazio e mi prostro al bacio del S.Anello per implorare la S. Benedizione e per ossequiarLa devotamente.

Dev.ma

Madre Speranza di Gesù E.A.M

     
     

28/09/1959

Risposta del Vescovo nello stesso giorno

Curia Vescovile di Todi – 28 sett. 1959

Si annuisce di gran cuore alla richiesta della Rev. M. Esperanza de Jesús E.A.M. circa il Santuario diocesano dell’Amore Misericordioso di Gesù, riservandoci spedire quanto prima il documento ufficiale di questa Curia

Benedicendo

† Alfonso Maria Vescovo di Todi

     
     

01/10/1959

Il Decreto di erezione del Santuario

ALFONSUS MARIA DE SANCTIS

DEI ET APOSTOLICAE SEDIS GRATIA

EPISCOPUS TUDERTINUS

EIDEM SACTAE SEDI IMMEDIATE SUBJECTUS

PONTIFICIO SOLIO ADSISTENS

Istituzioni benefiche sorgono da più anni in Collevalenza (Todi) per l’opera delle Ancelle dell’Amore Misericordioso e di Sacerdoti zelanti quali Figli dell’Amore misericordioso. Questi, con il consenso lieto e cordiale dei propri Vescovi, si adoperano all’educazione della gioventù; hanno soprattutto assidua, apostolica cura del Clero che si aduna nella loro Casa sempre a disposizione dei Sacerdoti, e nella bellissima Chiesa sorta e sempre più magnificamente ornata, per esercizi e ritiri spirituali e per ogni opera di fraterna assistenza.

Abbiamo constatato con vera soddisfazione che nel Clero e nei fedeli che dall’Umbria e da altre regioni affluiscono cresce e si accende la devozione all’Amore Misericordioso di Gesù.

Accogliendo pertanto ben volentieri il comune desiderio delle Suore, dei Sacerdoti e di numerosissimi fedeli, dichiariamo che il nostro Tempio di Collevalenza sia chiamato Santuario dell’Amore Misericordioso di Gesù.

Il nostro voto ardente: tutte le anime che qui pregano a si nutrono dei Santi Sacramenti, possano esclamare liete e riconoscenti: "Canterò in eterno le misericordie del Signore!". (Salmo 88,1).

Todi 1 ottobre 1959

+Alfonso Maria Episcopus

     
     

Festa di Cristo Re 1959

La benedizione del Vescovo di Todi per il primo numero della Rivista

Todi, 18 ottobre 1959

Benediciamo di cuore l’iniziativa dei Dirigenti le varie opere di Collevalenza, di pubblicare periodicamente un foglio che illustri e faccia sempre meglio scoprire le profonde ricchezze dell’Amore di Gesù che è "il messaggio dell’infinita misericordia all’immensa miseria umana".

Questo primo foglio contiene un dotto studio del Rev.mo Padre Raimondo Spiazzi O.P., ed è particolarmente dedicato ai sacerdoti.

† Alfonso Maria vescovo di todi

     
     

Immacolata1959

Presentazione del secondo numero della rivista

Illustrare e far "sempre meglio scoprire le profonde ricchezze dell’Amore di Gesù che è il messaggio dell’infinita misericordia all’immensa miseria umana".

Così scrisse per noi S. E. il Vescovo di Todi di venerata mememoria, il 18 ottobre scorso presentando e benedicendo l’iniziativa di questa nostra pubblicazione periodica.

Il primo numero già uscito è stato accolto con benevolenza e cordialità da parte di tanti amici lontani e vicini.

Ci aiutino tutti in questo compito così alto qual’è quello di contribuire a far amare Dio come Padre, Padre di una Misericordia amorevole senza limiti e di una Giustizia divina che "rimane quaggiù una giustizia di Padre, ispirata e dominata dall’Amore", (Pio XII – messaggio al mondo del 29 giugno 1941 –).

Ci avvarremo a questo scopo della collaborazione gentilmente promessa da amici studiosi competenti e soprattutto dei Sacri Testi e della meravigliosa fioritura che ci proviene dal Magistero e dalla Tradizione della Santa Chiesa.

Saremo molto grati a quanti ci faranno pervenire i loro suggerimenti e consigli ed a tutti coloro che ci daranno quella speciale ed insostituibile collaborazione che è la preghiera.

     
     

Immacolata 1959

Dalla Segreteria di Stato di Sua Santità sul secondo numero della Rivista

N. 25388

Dal Vaticano, li 29 Ottobre 1959

Reverenda Madre,

È pervenuta al Sommo Pontefice la devota lettera, da Lei umiliataGli il 27 c.m., insieme con la Rivista "L’Amore misericordioso".

Sua Santità ha molto gradito le sue filiali espressioni e ne manifesta la Sua paterna gratitudine, mentre imparte di cuore a Lei e alle sue buone Religiose, in auspicio di copiosa celeste assistenza per la generosa fedeltà ai doveri della loro vocazione e per l’efficacia del loro ministero, l’implorata confortatrice Benedizione Apostolica.

Profitto della circostanza per professarmi con sensi di religiosa stima

di Lei

dev.mo nel Signore

     
     

Immacolata 1959

Dal Papa Giovanni XXIII sul secondo numero della rivista

Reverenda Madre

M. Speranza di Gesù Alhama

Superiora Generale delle Ancelle dell’Amore Misericordioso

Collevalenza

"Noi riguardiamo al secondo anno del Nostro Episcopato Romano e Cattolico, a cui i vostri auguri ci incoraggiano, su un fondo di semplicità e di sicurezza, nella luce serena del PATER NOSTER, delle sue sette petizioni.

Questo è il programma che si apre davanti a voi, qui presenti per il nuovo anno: davanti a tutti i discepoli di Cristo del mondo intero".

(S.S. Giovanni XXIII nel giorno anniversario della Sua

elevazione alla Cattedra di Pietro, 28 ottobre 1959)

Padre Gino Capponi

     
     

Immacolata 1959

La prima pagina di VOCE DEL SANTUARIO sul secondo numero della Rivista

Non era stato fatto alcun invito. Si era solo sparsa la voce che mercoledì 30 settembre in occasione del sessantaseiesimo compleanno della Madre Speranza si sarebbe riaperta la Capella dell’Istituto dopo i restauri ed il nuovo bellissimo Crocefisso sarebbe stato benedetto.

Il programma era semplicissimo: al mattino SS. Messe; poi Messa vespertina, benedizione del Crocefisso e canto del Te Deum con Benedizione Eucaristica.

Le 15 SS. Messe del Mattino furono affollatissime, particolarmente le prime. Alle 3 pomeridiane arrivano i primi pellegrini al Santuario: vengono da Assisi, da Perugia, da Ponte San Giovanni, da Foligno da Terni, da Todi, da Roma dai paesi vicini: portano con sé anche dei malati. Si prega, si canta alla Madonna, all’Eucaristia, all’Amore Misericordioso.

L’atmosfera spirituale si riscalda quando sei persone depongono sui gradini dell’Altare altrettanti ex-voto: è gratitudine all’Amore Misericordioso per grazie ricevute.

Ecce Sacerdos magnus: arriva il Vescovo. Durante la S. Messa celebrata da P. Alfredo, primo Figlio dell’Amore Misericordioso, Sua Eccellenza con la sua penetrante parola eleva i cuori di tutti i presenti al Divino Crocefisso. Come è bello vedere Gesù «iustus et misericors» giusto e misericordioso!

Le numerose Comunioni dimostrano che si cerca il Signore non solo nell’entusiasmo di una manifestazione, ma nell’augusto Sacramento dell’Amore, dopo essere passati per il Sacramento della Misericordia.

È accolto con entusiasmo l’invito di Mons. Vescovo a cantare con il Magnificat la divina misericordia, che si diffonde di generazione in generazione, adoperando i sentimenti e le parole di Maria.

Dopo la benedizione del Crocefisso tutti hanno l’impressione che l’Amore Misericordioso in questo Santuario attraverso anche la bella immagine, stia diventando la divina calamita che attira a sé tutte le cose.

Si conclude con il canto del Te Deum e con la Benedizione Eucaristica.

Ora tutti i presenti, un migliaio, vogliono un ricordino e lo ottengono nell’attiguo piazzale dalle mani della Madre Speranza fondatrice delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso.

Molti si indugiano a pregare nel Santuario; sembra che non sappiano staccarsene.

Domenica 4 ottobre l’Italia è in festa attorno al suo Patrono San Francesco, che ripete con le ardenti parole di Paolo: «Non so vantarmi di altro che della Croce del Signore Nostro Gesù Cristo». E la parrocchia di Collevalenza compie collettivamente il primo pellegrinaggio al Santuario dell’Amore Misericordioso in cerca del SS. Crocefisso. Son venuti dalla Chiesa Parrocchiale pregando e cantando e ora affollano la S. Messa vespertina. Il Parroco ed il Celebrante inducono i fedeli a chiudere il cuore al peccato e ad aprirlo nella più grande fiducia all’Amore Misericordioso di Gesù. Parecchi si avvicinano alla S. Comunione.

Da ultimo si imparte la Benedizione col Santissimo a ciascuno degli ammalati presenti poi si benedice la collettività parrocchiale, che a mala pena è contenuta nel Santuario.

Ognuno porta con sé tanta pace ed il ricordino dell’Amore Misericordioso consegnato da Madre Speranza che non finisce di ricordare ai bravi paesani che il Santuario sorge sul roccolo dell’Avv. Bianchini: qualche decina d’anni fa ci si veniva a caccia di uccelli ora Gesù vuol catturarci tante anime richiamate dai suoi atteggiamenti estremamente affettuosi e pieni di comprensione e misericordia. È un onore essere prigioniero di Cristo «vinctus Christi».

P. Gino Capponi fam

     
     

Immacolata 1959

Miseria e misericordia - Il Vescovo Mos. Perini sul secondo numero della Rivista

Sempre l’amore è misericordioso.

Purchè, s’intende, sia vero amore, cioè quando si ama mirando non al proprio vantaggio, non a procacciare o ad accrescere il bene proprio, ma il bene di colui che si ama: allora si è disposti e contenti di usare misericordia.

Osservate l’amore di mamma: è sempre disposto al perdono. La massima parte delle volte la mamma perdona senza rimproverare, senza castigare. Ma anche quando fa precedere il perdono da un rimprovero o da un castigo, ciò fa non per uno sfogo di passione o tanto meno perchè trova gusto a far soffrire il suo figliuolo, ma perchè sente che così più vantaggioso sarà il perdono.

Se così è presso noi uomini che siamo in tutto tanto imperfetti, che sarà dell’Amore di Dio? di Dio che proprio per poter perdonare il peccato dell’umanità à decretato l’Incarnazione del Divin Verbo? di Gesù Cristo che, per salvare le anime nostre, è disceso dal Cielo ed è salito sulla Croce? Si potrà pensare a un Amore di Dio che non sia misericordioso? Assolutamente no!

E allora, perchè all’Amore aggiungere il titolo di Misericordioso,? Non è superfluo questo titolo di "Misericordioso"? Perchè aggiungerlo se esso è già compreso in sommo grado nella natura stessa dell’Amore di Dio?

Prima di tutto perchè è vero, e se è vero si può dire.

Poi perchè risponde meravigliosamente alla esigenza della mentalità di noi poveri peccatori.

Noi, poveri peccatori, appunto perchè conosciamo la nostra miseria, potremmo essere tentati di sfiducia nell’Amore di Dio proprio quando ne abbiamo maggior bisogno. Potremmo pensare: "Ho commesso troppi peccati. Come può il Signore perdonarmi? Come può ancora amare l’anima mia così recidiva nel male? così lorda di brutture? così colpevole e largamente responsabile della Passione e della Morte di Gesù?"

Assaliti da tale tentazione, quanto giova il richiamare esplicitamente a noi stessi che l’amore al quale abbiamo mal corrisposto è un Amore Misericordioso! È come dirci: "Tu hai tradito l’Amore di Dio, è vero, ma l’Amor di Dio è tutto teso a comprendere e a perdonare la tua miseria." Come le malattie e le piaghe e le sfortune del figlio non diminuiscono, anzi accrescono l’amore della mamma, così e più ancora la tua miseria non spegnerà l’Amore di Dio, anzi, quanto più profonda essa sarà, tanto più viva e accesa divamperà la fiamma del suo Amore. Come il medico ha bisogno di mettersi a contatto colle malattie per dimostrare la sua perizia; come il maestro si adatta a trovarsi di fronte all’ignoranza per esercitare la sua arte, così si può ben dire che Gesù va in cerca della più profonda miseria dei peccatori per far trionfare la Misericordia del suo Amore."

Così si rettifica la fede e si riaccende la speranza, sempre: e non il demonio della disperazione per l’Inferno ci ghermisce, ma l’amore di Dio per il Paradiso: ne sia benedetto il Signore!

† Norberto Perini

Arcivescovo di Fermo

 

Il logo del cinquantesimo

Il Santuario dell’Amore Misericordioso è stato canonicamente eretto cinquanta anni fa.

Nello stesso anno cominciò la sua pubblicazione la Rivista dell’Amore Misericordioso con lo scopo di illustrare e far "sempre meglio scoprire le profonde ricchezze dell’Amore di Gesù che è il messaggio dell’infinita misericordia all’immensa miseria umana".

Il santuario è sorto – per desiderio di Dio e per volontà della Madre Speranza – in Collevalenza su un luogo dove era attrezzato un "roccolo" per prendere uccelli: una boscaglia, una rete tra gli alberi, degli uccelli in gabbia come richiamo.

 

Il Logo del cinquantesimo del Santuario vuol ricordare tutto questo.

Il santuario originario, con la piccola campanella che poi si amplifica nel grande Santuario, nella grande croce astile del campanile con il campanone e i quattro tonavoce che formano la croce e amplificano il suono.

Sullo sfondo è riprodotta la facciata della Basilica, una grande vetrata che simboleggia la rete del roccolo, dominata al centro dal Crocefisso che richiama e attende gli uomini; dietro la grande vetrata a un lato si intravedono gli alberi che ricordano il vecchio roccolo e dall’altro lato una folla di persone che ora restano attratte dal Crocefisso.

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ultimo aggiornamento 02 febbraio, 2009