50° del Santuario

 6  note di storia

 

La casa del pellegrino

tra gli inizi dell’Opera di Collevalenza

 

La Madre Speranza giunse nella frazione di Collevalenza, con il consenso del Vescovo di Todi Mons. Alfonso Maria De Sanctis, il 18 agosto 1951, insieme ai primi Figli dell’Amore Misericordioso e ad una piccola comunità di Ancelle.

Vi giunse condotta dalla Divina Provvidenza e già consapevole, per grandi linee, di ciò che avrebbe dovuto realizzarvi. Nel suo Diario infatti, in data 14 maggio 1949, si legge di una singolare premonizione: con l’aiuto divino e a prezzo di non pochi sacrifici, ella avrebbe realizzato un magnifico complesso incentrato attorno ad un Santuario dedicato all’Amore Misericordioso del Signore; una premonizione che descrive nel dettaglio questo complesso e comprende anche strutture per l’accoglienza di pellegrini, di infermi e di Sacerdoti. Il tutto al fine di costituire un centro di richiamo per tante anime.

Nel commentare questo progetto di Dio su Collevalenza, molte volte Madre Speranza esprimeva questa sua convinzione: Collevalenza è un luogo dove Dio, Amore Misericordioso, ASPETTA l’uomo … come un padre buono, che perdona e dimentica …

Una struttura per l’accoglienza dei pellegrini doveva essere un ulteriore segno di questo desiderio di Dio che aspetta il ritorno a casa del figlio, che lo fa sentire a suo agio, lo fa sentire a casa sua, lo fa sentire atteso e accolto.

Il 16 giugno del 1959 per la prima volta parla con l’Architetto Martelli di Perugia, Sovrintende alle Belle Arti e Membro della Commissione Pontificia per l’Arte Sacra, di questo complesso che sarebbe dovuto sorgere a Collevalenza, compresa la struttura per l’accoglienza ai pellegrini.

Si era nel 1959, a meno di dieci anni dal grande evento dell’Anno Santo del 1950 che aveva visto arrivare numerosi pellegrini a Roma e nei Santuari ed appariva a tutti molto normale che questi pellegrini fossero stati accolti, anche dalle nostre Suore di Via Casilina a Roma, in strutture che prevedevano enormi dormitori in comune, al massimo divisi con box, niente camere singole, niente bagni singoli ma solo batterie di bagni in comune, niente ascensore neanche in strutture di quattro o cinque piani, ecc. Era considerato tutto questo molto normale e anche educativo perché offriva ai pellegrini una accoglienza molto austera e priva di comodità.

Il nuovo progetto della Madre per l’accoglienza ai pellegrini a Collevalenza rompeva questa mentalità e prevedeva un complesso di tre palazzine, per più di 500 posti letto, solo con camere singole o doppie, ogni camera con bagno singolo, almeno due ascensori, particolarmente dotato il reparto destinato ai pellegrini infermi che avrebbero dovuto trovare non solo una camera più accogliente ma anche la tranquillità di poter avere a disposizione, in casa, anche un poliambulatorio medico (non solo infermieristico) con sala raggi e vari ambulatori medici specializzati. Il progetto iniziale, in fase di concretizzazione, ha subìto notevoli cambiamenti, soprattutto per adeguarsi alle normative vigenti: le tre palazzine iniziali si sono trasformate in due grandi edifici (edificio A ed edificio B), non è stato concesso di poter aprire il poliambulatorio (benché già costruito) e mille altri adattamenti fino alla struttura attuale.

Un progetto del genere apparve ad alcuni troppo innovativo e ad altri apparve come una sana lettura dei tempi che cambiano; ricevette da diverse parti riprovazioni e consensi, anche da parte di significative personalità del tempo.

Ciò che rese tenace la Madre nel portare avanti questa realizzazione fu la convinzione che i pellegrini potessero fare alla Casa del Pellegrino l’esperienza di essere attesi, accolti, con premura, con cuore materno, di sentirsi "figli" che rientrano a casa, al caldo della casa nativa; quasi una forma sensibile e concreta di sentirsi attesi e accolti in Santuario da Dio stesso e alla Casa del Pellegrino come in famiglia e non solo serviti come in un albergo.

Nelle testimonianze raccolte nel Processo diocesano dai 98 Testi ascoltati è emerso molto spesso questa esperienza fatta nella permanenza alla casa del pellegrino. Ripropongo la lettura di due testimonianze.

La prima:
"Per le anime sante del purgatorio, la Madre ha manifestato sempre una particolare devozione. Una percentuale degli introiti della Congregazione, erano da lei destinati alla celebrazione di Messe per le anime sante". (Doc 00636b - Teste 2). E ancora: "La Madre, da che la conobbi, ebbe sempre una grande devozione particolare per le anime sante del Purgatorio … Dal ricavato del nostro lavoro di ricamo, o di qualsiasi altra entrata in denaro, la Madre metteva da parte sempre una percentuale per suffragare le Anime Sante del Purgatorio, le più dimenticate o bisognose della Misericordia di Dio". (Doc 04133c).

Per la Madre la Casa del pellegrino non era un albergo o un posto di ristoro, non era un modo di fare denaro. Ha fatto e fa sempre molta impressione una particolare disposizione che la Madre ha lasciato come obbligo alle sue suore. Le tariffe per vitto e alloggio in questa casa devono prevedere prezzi contenuti al massimo (anche attualmente sono controllabili sul Sito (www.collevalenza.it) e le suore sanno che su tutto il movimento di denaro per la gestione della casa del pellegrino (sul movimento intero e non solo sul guadagno) grava una percentuale che le suore devono destinare, ogni mese, come offerta per la celebrazione di sante Messe in suffragio dei defunti dei pellegrini che hanno pernottato presso la casa del pellegrino. Molto bello! (Per dare una idea: nel 2006 sono state celebrate 1311 Messe; nel 2007, 1072; nel 2008, 1319 ecc.; nel 2009, 250 fino ad aprile).

La seconda:
La Madre voleva che la Casa del pellegrino con l’essere accolti come in famiglia (e non solo serviti come in un albergo) fosse quasi una forma sensibile e concreta di quel sentirsi atteso e accolto in Santuario da Dio stesso.

Così ha deposto il Teste 68: "Rammento che durante la costruzione della prima casa del pellegrino, si è verificato qualcosa di analogo a quanto accaduto per il Santuario, cioè la richiesta costante, da parte della Madre, di svilupparla nelle forme, nell’ampiezza e destinazione che potessero essere utili al massimo agli altri, aumentando come possibile il numero delle camere, dei servizi, dei percorsi. … Si stabilì una familiarità e direi addirittura intimità fra la Madre, mia moglie e me. Ogni volta che venivamo lei ci faceva servire il pranzo in una saletta di quella che è l’attuale casa dei padri, a piano terra e si tratteneva tutto il tempo con noi. Ci serviva d’autorità, lei stessa, con le sue mani, dal piatto di portata nelle scodelle e ci raccontava una quantità di episodi della sua vita, del suo immenso amore per Cristo e della speranza che questa impresa del Santuario divenisse veramente qualcosa di splendido e di attraente per le anime ... Uno dei grandi insegnamenti della Madre è stato per me questo: che il rapporto fra l’uomo e Dio non è un sentimento, ma una attività con cui si imprende a fare qualcosa per gli altri che ne hanno bisogno, facendo tutto quello che uno può e lasciando a Dio il compito di completare quel che noi non riusciamo a fare ... La Madre non volle mai creare, all’interno della sua opera, una conduzione di ristoro sul genere self-service, né nella casa del pellegrino, né nel sottopiazza, e ciononostante l’architetto ed io avessimo insistito. Ella non ha mai inteso di infliggere ai pellegrini la privazione dall’essere serviti con affetto dalle suore. Non ha voluto neppure le tovaglie e i tovaglioli di carta, dovevano essere di stoffa, perché almeno qui sentissero il conforto come di essere in famiglia, una grande famiglia in Cristo".

 

Dalla nostra storia: Casa del pellegrino
(Dalle Segreterie generali delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso)

16/06/1959
A Collevalenza, l’Arch. Martelli di Perugia, Sovrintendente alle Belle Arti e Membro della Commissione Pontificia per l’Arte Sacra, conferisce con la Madre. La Madre gli espone il piano di tutte le opere che dovranno sorgere a Collevalenza: Santuario, Casa della Giovane, Ospedale, Casa del Clero, Casa del Pellegrino e Via Crucis all’aperto e lui suggerisce di bandire concorso fra tutti gli Architetti Umbri, per un progetto di massima di tutte le opere; al vincitore, come premio, sarà affidata la realizzazione delle opere stesse.

16/05/1963
A Todi presso il notaio Papi si registra l’atto di compra del terreno dell’Opera Cortesi; nove ettari di terreno più la casa colonica, terreno sito immediatamente dopo la Casa della Giovane e che servirà per la costruzione della Casa del Pellegrino, Via Crucis, ecc... si è pattuito il tutto per sette milioni.

30/08/1963
Viene l’arch. Lafuente e presenta il progetto della Casa del Pellegrino: sono tre palazzine per complessivi circa 500 posti letto. Una prima palazzina con posti di 1ª categoria, una seconda di 2ª categoria, e una terza per gli ammalati.

03/09/1963
La Sig.ra Macchi Melania di Novara regala alla Madre dodici lenzuola e 12 asciugamani per la costruenda Casa del Pellegrino: è la prima offerta.

05/09/1963
La Madre racconta che, mentre stava mostrando al Signore la sua preoccupazione per la costruzione della Casa del Pellegrino che verrà a costare circa un miliardo, il Signore per tutta risposta le ha dettato la pergamena per la prima pietra. Eccola: "Bendice Jesús mío la primera piedra de este grandioso edificio, obra de tu Santuario, y haz que en él se te de siempre la gloria que Tú pretendes al pedir cosa tan grande, sin que jamás se atribuya a ninguna criatura la gloria que aquí no tiene". La Madre commenta dicendo che adesso ha paura di distrarsi perché teme che il Signore le dica di cominciare subito la costruzione della Casa del pellegrino.

13/09/1963
Il P. Alfredo, di ritorno da Roma, riporta i progetti e piani di massima della costruenda Casa del Pellegrino: il preventivo è di un miliardo.

15/09/1963
Il prof. Ennio consegna al Comune di Todi i progetti della Casa del Pellegrino per averne la licenza, ma vengono ritirati la sera stessa, prima che passassero alla Commissione Comunale, perché, fa notare il Sig. Sandro Gialletti, la planimetria allegata indica il passaggio della strada antistante al Santuario ancora in posizione di intralcio per lo sviluppo del Santuario; la strada dovrà passare oltre la Casa colonica e oltre le querce.

16/09/1963
Il prof. Ennio va a Perugia per farsi fare una nuova planimetria da allegare ai progetti della Casa del Pellegrino; si vuole presentare una planimetria reale come è adesso Collevalenza, non come sarà un giorno per il piano regolatore. Infatti la planimetria presentata ieri discostava la strada dal Santuario di soli altri 4 o 5 metri, quando invece si desidera che vada a finire almeno oltre le querce e la casa colonica.

04/10/1963
La Madre dice di rivedere con l’arch. Lafuente i progetti della Casa del Pellegrino. E’ necessario che i posti letto non siano meno di cinquecento, più sì ma meno neanche uno; i refettori devono essere più ampi; è necessario prevedere refettori anche per pellegrini che si fermeranno solo a mangiare e non a dormire, è necessario prevedere anche sale da pranzo per pellegrini che mangeranno al sacco quello che si sono portati.

05/10/1963
Il fr. Ennio va a Roma dall’arch. Lafuente a presentare i desideri della Madre per la Casa del Pellegrino e per sollecitare la presentazione al Comune di Todi del piano regolatore per Collevalenza.

25/12/1963
Natale di Gesù. La Madre ci comunica che è desiderio del Signore che entro il 1964 sia cominciata la Casa del Pellegrino e che si aggiusti l’interno dell’attuale Santuario rivestendo le pareti di mattoni a faccia vista fino all’altezza della Via Crucis; dalla Via Crucis in su ci saranno riquadri in ferro che ripetono il disegno della Balaustra e con apposite viti sorreggeranno delle pietre su cui si scriveranno le grazie ricevute e che sostituiranno i quadri ex-voto.

12/01/1964
La Madre ci comunica che è Suo desiderio che i primi pellegrini che occuperanno la costruenda Casa del Pellegrino in Collevalenza, siano i familiari delle ns. suore di Spagna che dovranno avere viaggio e alloggio gratis. Per questo da oggi il 5% di quanto supera l’incasso del lavoro del mese di novembre andrà per questo viaggio.

13/01/1964
Il dr. Frongia mette i picchetti per la costruenda Casa del Pellegrino.

19/01/1964
S. Mario martire: si celebra l’onomastico del Padre Spirituale. La Madre ci comunica che desidera che per la festa di Cristo Re sia sistemato il Santuario attuale (sottofondazioni e rivestimento interno), sia cominciata la Casa del Pellegrino, si cominci a pensare alla Via Crucis all’aperto.

30/01/1964
Viene da Latina il Sig. Giovanni Brustolin, fratello di una nostra Suora, e si dice disposto a concorrere per l’appalto dei lavori della Casa del Pellegrino. Lavorerebbe insieme ad altri suoi due fratelli.

24/04/1964
Da Roma viene l’arch. Lafuente e presenta la sistemazione della Casa del Pellegrino e della Via Crucis secondo il desiderio della Madre. C’è anche un architetto giapponese che lavora con lui, l’ing. Tosti di Perugia e il geom. Tintori di Perugia.

18/05/1964
L’ing. Tosti e il Dr. Frongia mettono i picchetti per la Casa del Pellegrino secondo la nuova sistemazione voluta dall’arch. Lafuente.

20/05/1964
Iniziano i lavori di sterro per la Casa del Pellegrino: li esegue la Ditta Manni.

27/05/1964
Si consegnano a quattro Ditte i progetti e le norme di contratto per una trattativa privata per la costruenda Casa del Pellegrino. Le ditte sono: Salici di Marsciano; Ercolani di Perugia; Antoniucci di Terni; Brustolin di Latina. Le Ditte dovranno consegnare la loro offerta in busta chiusa prima
del 8/6.

28/07/1964
L’Ing. Sabbatini e il prof. Belluigi decidono di fare dei sondaggi per le fondazioni della Casa del Pellegrino.

14/09/1964
La ditta Leoni di Roma inizia i lavori di palificazione per il consolidamento del terreno su cui verrà costruita la Casa del Pellegrino.

31/10/1964
Per la costruzione della Casa del Pellegrino si chiude il cantiere Leoni; … si toglie anche la direzione dei lavori all’Ing. Sabatini e i calcoli all’Ing. Egoroff. Si passa la Direzione dei Lavori e i calcoli all’Ing. Calogero Benedetti.

19/11/1964
La Sig.a Hamilton accompagna dalla Madre la Sig.ra Lucia Parodi Delfino che si interessa alle varie opere del Santuario e promette alla Madre il cemento per tutte le Opere del Santuario: Tempio, Casa del Pellegrino. Importerà più di 30.000 ql. di cemento. La Sig.ra con bontà commenta: «Le signore del par mio hanno piacere a spendere 30 o 40 milioni in vestiti e gioie da portare: io le mie gioie le voglio avere così».

03/08/1965
La Madre, parlando alle suore, così si esprime: "Comprendo che è grande la mia presunzione, però è da più di un anno che ogni mese vado risparmiando un po’ di denaro e lo metto in Banca perché vorrei che quando sarà terminata la Casa del Pellegrino fossero i familiari della mie figlie i primi a inaugurarla; vorrei che essi potessero vedere dove e come vivono le loro figlie, vorrei che il Signore desse loro una grande benedizione dal Suo Santuario e li ricolmasse di tutte le grazie di cui hanno bisogno. Poi potranno avere anche una Udienza dal Santo Padre e in questo modo potranno passare qualche giorno felici con le loro figlie e dimenticare le sofferenze che hanno sofferto in passato e quelle di cui soffrono ancora. Pregate per me. Addio, Figlie mie!" (El pan 21, exh 601)

17/02/1966
La Madre decide che la Casa del Pellegrino da costruire abbia ogni camera i servizi indipendenti: gabinetto, doccia, lavandino.

15/06/1966
La Madre ci stimola e mette fretta perché vorrebbe la Casa del Pellegrino ultimata per il prossimo Natale, dato che si prevede l’apertura di uno speciale Anno Santo.

13/08/1967
Alle ore venti arrivano per la ns. Casa del Pellegrino 420 giovani della GIAC di Milano e si tratterranno fino a sabato prossimo.

17/08/1967
Alle ore 20 arriva alla Casa del Pellegrino S.E. il Card. Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano: viene per la settimana Giac che si sta svolgendo a Collevalenza.

22/10/1967
La sera, alle ore 22, con il treno arrivano a Roma dalla Spagna i familiari delle nostre Suore e dei nostri apostolini. Erano ormai tanti anni che la Madre detraeva ogni mese centomila lire sul guadagno del lavoro delle Suore di Collevalenza e le andava mettendo da parte su un Libretto in Banca, per poter portare detti familiari dalla Spagna in Italia per inaugurare con loro la Casa del Pellegrino. Non è stato possibile prima perché la Casa non era ancora ultimata, anche se fu ugualmente occupata dai 400 giovani della GIAC di Milano. Adesso si fermeranno alcuni giorni in Roma per visitare la città, per andare in udienza dal Santo Padre e giovedì prossimo con quattro pullman andranno a Collevalenza.

25/12/1967
La Madre la mattina di Natale va con le Suore alla Casa del Pellegrino a dare il Buon Natale e la sveglia a tutti i pellegrini ospiti della casa.

10/01/1968
Alle ore 18 arrivano i seminaristi del Ginnasio del Seminario Vescovile di Perugia per fare gli Esercizi Spirituali presso la ns. Casa del Pellegrino: li detta il P. Mario Straffi. Sono 22 più il Prefetto. La Madre segue ancora malata.

06/07/1968
Inizia in Collevalenza il Corso di Esercizi Spirituali per tutti i FAM: detta le meditazioni P. Roberto di S. Teresa del B.G., carmelitano. Dalla Spagna sono venuti: P. Elio, P. Ferrotti, P. Pérez, P. Petrucci, Fr. Valbuena, Fr. Berardinucci. Da Fermo vari. Da Collevalenza partecipano tutti meno il Padre Gialletti. Tutti si trasferiscono alla Casa del Pellegrino. Per il Santuario aiutano P. Enrico, P. Bianchini, P. Goffredo. Monti e Albino alla porta.

21/07/1968
A Collevalenza vengono alla Casa del Pellegrino una quarantina di sacerdoti della Congregazione della "Sacra Famiglia di Nazareth" dalle varie Case d’Italia per gli Esercizi Spirituali e per celebrare il Capitolo Speciale.

09/09/1968
In Collevalenza inizia il 1° Corso di Esercizi Spirituali al Clero: detta le meditazioni Sua Ecc.za Mons. Gaetano Michetti, Vescovo Ausiliare di Fermo. Partecipano 25 sacerdoti che sono ospitati alla Casa del Pellegrino. Il Corso terminerà il 14 mattina.

14/09/1968
Inizia in Collevalenza il 2° Corso di Esercizi Spirituali per il Clero: detta le meditazioni il P. Bonifacio Bottoni, carmelitano, parroco in S. Maria della Vittoria a Roma. Partecipano 33 sacerdoti che sono ospitati alla Casa del Pellegrino.

12/06/1969
Solenne giornata di Santificazione Sacerdotale tenuta in Collevalenza. Ha dettato le meditazioni S.E. Mons. Loris Capovilla, attuale Vescovo di Chieti e un tempo Segretario di S.S. Papa Giovanni XXIII. Hanno partecipato 322 sacerdoti e 8 Ecc.mi Vescovi: Mons. Poletti di Spoleto e Todi, Mons. Dal Pra di Terni, Mons. Silvestri di Foligno, Mons. Scola di Norcia, Mons. Dondeo di Orvieto, Mons. Pronti di Nocera e il Vescovo del Biafra che ha riportato al Papa i 14 prigionieri dell’Agip dai Nigeriani. La prima meditazione è stata tenuta al salone della Casa del Pellegrino, alle 11,30 solenne concelebrazione degli Ecc.mi Vescovi e di tutti i sacerdoti che durante l’anno celebrano il 25° di Messa, alle 12,30 pranzo alla Casa del Pellegrino, alle 14 recita di Vespro, meditazione e Benedizione Eucaristica; alle 15,30 concerto d’organo del maestro George Ley.

26/10/1969
26 ottobre 1969 - Festa di Xto Re! A mezzogiorno è arrivato il Card. Benno Gut che dopo aver rivolto il suo saluto ai pellegrini raccolti in Santuario, si è ritirato alla Casa del Pellegrino. Nel pomeriggio il Prof. Medi ha elettrizzato con il suo discorso semplice e meraviglioso i numerosi pellegrini radunati sulla nuova piazza. Dopo il discorso il Cardinale ha benedetto la nuova piazza del Santuario ha celebrato una S. Messa. Alla sera la piazza e la facciata del Santuario è stata illuminata con una illuminazione nuova.

Edificio B

01/11/1969
La Madre torna a parlarci con insistenza della Casa del Pellegrino Ammalato da realizzare in Collevalenza; ci dice di pensare se non sia giunto il momento di pensare ormai alla costruzione dell’Ospedale e aggiunge una cosa che ci trova sprovvisti e ci fa una certa impressione. Ci dice: Essa ha sempre capito dal Signore che vorrà servirsi dell’acqua del Santuario per curare leucemia e cancro: non sarà il caso di fare qualche cosa per la ricerca della cura del Cancro? Lo stesso prof. Enrico Medi potrebbe aiutarci e orientarci nella ricerca di personale e per quanto si riferisce ad attrezzature e altro. Ne parliamo al Prof. Medi, cerchiamo di renderci conto di ciò che vuol dire imbarcarci in una cosa del genere; ci proponiamo di pregarci per conoscere ciò che realmente il Signore può volere e desiderare da noi.

22/02/1970
Con la Madre e con i Padri del Consiglio Generale si prende la decisione di sospendere l’idea del laboratorio di biologia per la ricerca sul cancro con prof. Medi e si prende la decisione di cominciare subito la Casa del Pellegrino ammalato per poter ricevere gli infermi e poter ottenere il permesso di far funzionare anche le Piscine. Ci sembra questa decisione più conveniente e anche un vero atto di fede e di abbandono nel Signore. Avendo necessità ancora di più acqua per tutto il nostro complesso, allo scopo, il giorno 11 febbraio avevamo fatto venire da Parma Don Beniamino Marzieri per "sentire" e indicarci dove poter fare un altro pozzo. Ci indica una buona sorgente dietro il pollaio per l’acqua di casa; un’altra vicino al colono Mecocci per il colono; una terza dietro il portico per l’acqua delle Piscine: la stessa del pozzo: indica come punto molto buono press’a poco in direzione della porta del garage tre o quattro metri fuori dal portico.

27/08/1972
Alla Casa del Pellegrino si tiene il Convegno Nazionale A.N.S.P.I. per gli oratori e i circoli giovanili, i partecipanti sono 275.

25/09/1972
Alla Casa del Pellegrino inizia un corso per i malati di Foligno, Spoleto, Rieti, Todi. Si è avuto anche il Convegno dell’Unione Apostolica, presiedeva Mons. Lo Giudice. Trabalzini ha tenuto le lezioni.

02/07/1973
Alla Casa del Pellegrino inizia il Convegno Nazionale ANSPI, si chiuderà giovedì 5 luglio.

30/09/1973
Il Card. Corrado Ursi benedice la nuova casa, edificio B.

il 31/05/1975
Presso l’edificio B, al 7° piano comincia a funzionare la Casa di accoglienza per sacerdoti anziani.

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ultimo aggiornamento 19 giugno, 2009