una pagina di vangelo

a cura di Ermes M. Ronchi

Noi, immersi
nell’onda
di Dio-Trinità

 

 

 

 

 

Dal Vangelo di Matteo 28, 16-20:
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: " Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".

 

Gesù, avvicinatosi loro.... Ancora non è stanco di avvicinarsi, di farsi incontro; si impegna, fino all’ultimo, in questo reciproco cercarsi di Dio e dell’uomo.

E disse: battezzate. Verbo la cui radice significa immergere. Immergete ogni vita dentro l’oceano di Dio, e sia sommersa e sollevata dalla sua onda mite e possente. Fate entrare ogni creatura nella vita di Dio.

Immersione felice e sofferente.
In queste che sono le ultime parole di Cristo, sta il cuore della nostra fede: vivere di Dio.

Felice, come intuisce Mosè, quando dice: tutto è dato perché siate felici voi e i vostri figli. I comandamenti sono posti a difesa di una possibile lunga felicità.

Immersione sofferente, dice Paolo, nella croce che è dono di sè, un potere che non è possesso.

Battezzate nel nome del Padre, cuore che pulsa nel cuore del mondo; e poi nel nome della fragilità del Figlio morto nella carne, e nel nome della forza dello Spirito che lo risuscita. La Trinità viene allora a significare che la vita di Dio non può essere estranea né alla fragilità della carne, né alla forza della vita; né al dolore né alla felicità dell’uomo. La Trinità diventa storia concreta di fragilità e di forza, affidata non ad acute intelligenze, ma a pescatori illetterati che dubitano ancora, che sanno di non sapere, che si sentono piccoli piccoli, ma invasi e abbracciati dal mistero (A. Casati). Perciò lo preserveranno, pur senza capire tutto, come un vento in cui naviga l’intero creato.

Insegnate a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Non è detto: insegnate i comandamenti; neppure: ordinate di osservarli. È detto invece: insegnate a viverli, mostrate come si viva il vangelo. È facile trasmettere nozioni, ancora più facile dare ordini. Ma la vera missione è trasmettere vita, valori, energia, strade per vivere in pienezza.

Amatevi. E’ tutto ciò che vi ho comandato: amatevi; tutto ciò che ho detto del Padre: che è amore, dono della vita agli uccelli dell’aria, ai gigli del campo, ai figli dell’uomo, questo insegnate.

Insegnate ad amare, come si insegna un’arte che si conosce, un cammino dell’anima che si è percorso. Insegnate ad essere felici, direbbe Mosè.

Insegnate a donare, cioè ad essere vivi, direbbe Paolo.

Io sarò con voi tutti i giorni. Sarò con voi, senza condizioni, anche quando dubitate e non riuscite a insegnare nulla a nessuno. Con voi, tutti i giorni, come seme che cresce, inizio di eternità, anima di comunione.

La Trinità intera è in me, fin dall’origine, in me creato non semplicemente a immagine di Dio, ma ad immagine della Trinità, di un Padre che è la fonte della vita, di un Figlio che mi innamora, di uno Spirito che accende di comunione tutte le nostre solitudini

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ultimo aggiornamento 04 settembre, 2009