50° del Santuario 9 note di storia
I 50 anni del Santuario
... preparati da Dio
con una lunga storia
"Ti ho amato di amore eterno, per questo ho sempre con te pietà".
Noi facciamo sempre fatica a renderci conto della premura con cui Dio segue ogni passo della nostra vita; solo a cose fatte, qualche volta, riusciamo a prendere atto delle innumerevoli premure con le quali Dio entra nella nostra vita. Anche il dono del Santuario, che noi abbiamo conosciuto solo in questi ultimi cinquanta anni, in realtà è il frutto di una lunga storia di amore di Dio per noi, al punto che facciamo fatica a comprenderne lo sviluppo e a fissarne un inizio. Torniamo indietro nei secoli per poi dover concludere che da sempre, dall’eternità, Dio è stato così: "Ti ho amato di amore eterno, per questo ho sempre con te pietà". (Ger. 31,3).
Dio cerca con tutti i mezzi di farci felici, come se Lui non potesse essere felice senza di noi!
Madre Speranza era solita dire che "Dio cerca con tutti i mezzi di farci felici, come se Lui non potesse essere felice senza di noi!". Tentando di rileggere la storia anche di questi ultimi secoli si è colti da una forte impressione nell’incontrarsi con tantissime persone alle quali Dio è andato rivelandosi come Amore Misericordioso; solo un cenno:
SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE (1647-1690), il Sacro Cuore che Le ha consegnato un messaggio di amore e di misericordia per la Chiesa e per gli uomini di ogni tempo.
MADRE RAFOLS (1701-1853), fondatrice delle Figlie della Carità di Sant’Anna che già il 19 aprile del 1815 scrive tra virgolette alcune parole che dice di avere ricevuto dal Sacro Cuore di Gesù: "Giacché a voi non vi commuovono questi prodigi del Mio Amore Misericordioso... Io farò un altro gesto di Amore Misericordioso... il Mio Amore Misericordioso sta aspettando..." (8131), ecc.;
SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO (1873-1897) che, alla fine dell’ottocento, si offre vittima all’Amore Misericordioso. Avremo modo di approfondire più avanti il suo messaggio.
SUOR BENIGNA CONSOLATA FERRERO, una visitandina di Como, che ebbe la missione di far credere nella misericordia divina e alla quale il Signore nel 1916, anno della sua morte, rivela i Suoi piani e i Suoi desideri: "sto preparando la Opera della Mia Misericordia; Io desidero che l’umanità rinasca e desidero che questo avvenga per intervento del Mio Amore" (8133);
IL GESUITA PADRE DANIELE CONSIDINE, che nel 1921 scrive "parole di incoraggiamento" fondate sulla fiducia e l’abbandono in Dio (8132);
RENATA NEZZO (1894-1925), vittima dell’Amore Misericordioso, nata ad Urbino (Pesaro) il 1° maggio 1894.
CARMELA NEGRI CARABELLI (1910-1978) ha sentito da Gesù: "Vi chiamo per dirvi quanto è grande la mia misericordia: desidero farvi dono dell’amore che avvampa nel mio cuore. Chiamo anche voi ad essere misericordiosi e buoni"
MADRE MARIA TERESA DESANDAIS, che dalla Francia, manda avanti con i suoi scritti la devozione all’Amore Misericordioso e che diventerà la animatrice e la prima collaboratrice del P. Arintero;
GIÀ NEL 1923 IN SVIZZERA E IN GERMANIA era molto diffusa la devozione all’Amore Misericordioso, come lo testimoniano numerose immagini del Crocefisso dell’Amore Misericordioso, di Maria Mediatrice, della Novena, di tridui, ecc. In data 24 maggio 1923 la Diocesi di Friburgo aveva dato l’Imprimatur a questa Novena all’Amore Misericordioso.
SUOR FAUSTINA KOWALSKA, ai nostri tempi.
Volendo rileggere la nostra storia recente è quasi obbligatorio ripartire
1. almeno dall’Ordine della Visitazione, le Visitandine, che con santa Margherita Maria Alacoque († 1690) e con altre consorelle (fino al 1942 e al 1977) ha avuto un ruolo molto importante.
2. da Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo († 1897, a 24 anni)
3. da Padre Juan González Arintero († 1928, a 68 anni)
4. da Santa Maria Faustina Kowalska († 1938, a 33 anni)
5. per arrivare a Madre Speranza († 1983, a 90 anni)
ORDINE RELIGIOSO DELLA VISITAZIONE
Lucca, Monastero delle Visitandine |
L’Ordine della Visitazione, le Visitandine, fu fondato da San Francesco di Sales e da Santa Giovanna Fremiot di Chantal; ha avuto un ruolo molto importante in questa nostra storia con alcune sue religiose come Santa Maria Alacoque (1647-1690; morta a 43 anni); con Suor Benigna Consolata Ferrero di Como (1885-1916; morta a 31 anni) e con Suor Maria Teresa Desandais (1876-1942; morta a 66 anni e poi conosciuta come P. M. Sulamitis).
Era nei disegni di Dio che dovesse sorgere nella Chiesa un Ordine religioso designato e scelto dal Signore stesso per diffondere nel mondo la conoscenza e il culto al Cuore Sacratissimo del Redentore. Quest’Ordine è la Visitazione di S. Maria e la prima prescelta tra le Visitandine per le rivelazioni divine è S. Margherita Maria Alacoque, il cui nome è strettamente legato a quello del Sacro Cuore che Le ha consegnato un messaggio di amore e di misericordia destinato alla Chiesa e a tutti gli uomini di ogni tempo.
Margherita Alacoque nasce in Francia il 22 luglio 1647 a Lauthecourt. Il 20 giugno 1671 entrò nel Monastero della Visitazione di Paray le Monial (Francia) dove morì a 43 anni, il 17 ottobre 1690, consumata più dall’Amore di Dio che dalle malattie.
La
devozione al Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita Maria Alacoque
Paray le Monial, diviene la cittadella del Sacro Cuore, meta di continui
pellegrinaggi e testimone privilegiata dell’inestinguibile sete che l’uomo
di ogni epoca e di ogni età ha di Dio. Tra le grandi rivelazioni del Sacro
Cuore di Gesù, tutte tese a far conoscere il suo infinito amore per ogni
creatura, ricordiamo quella del giugno 1675. Suor Margherita Maria Alacoque
è in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Il Cuore di Cristo le
appare "tutto splendente di gloria, con le cinque piaghe luminose come
cinque soli; il suo petto soprattutto sembra una fornace ardente -
scrive la Santa -. (…) Mi scoprì le meraviglie del suo Amore e i segreti
inesplicabili del suo Sacro Cuore amante e amabile, dicendo:
Monastero di Paray le Monial |
"Ecco
quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, che non ha nulla risparmiato, fino
ad esaurirsi e consumarsi per testimoniare ad essi il suo amore, e per
ricompensa non riceve dalla maggior parte di essi che ingratitudine,
freddezze, irriverenze, dimenticanze, sacrilegi… Non potendo contenere nel
mio Cuore le fiamme ardenti dell’amore, voglio manifestarle agli uomini per
arricchirli di grazie. Per portare a compimento questo grande disegno, ho
scelto te… è necessario che le espanda servendomi di te. Per questo io ti
chiedo che il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, sia celebrata
una festa particolare per onorare il mio Cuore… Ti prometto che il mio Cuore
si dilaterà per spandere con abbondanza i benefici del suo divino amore".
Gesù le ripete incessantemente che con il culto e la devozione al suo SS.
Cuore, intende rinnovare in questi ultimi secoli la sua Redenzione.
Per tutti coloro che corrisponderanno a questo Suo amore fa delle consolanti rassicurazioni. Quella nota come la "Grande Promessa" é la più rilevante tra queste:
"Ti
prometto, nell’eccessiva misericordia del mio Cuore, che il suo amore
onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno per nove primi
venerdì consecutivi del mese, la grazia della penitenza finale: non morranno
nella mia disgrazia e senza ricevere i Sacramenti. Il mio Cuore sarà per
essi, sicuro asilo in quell’ultimo momento".
Tutti i monasteri delle Visitandine erano guidati da questo desiderio:
"Cuore del mio Dio, fatevi amare. Voi che ci avete amato fino alla croce,
fino all’Eucaristia!" ( Cf. "La Vida Sobrenatural", n. 16,
mes de abril de 1922, pàg. 312)
Tra le Visitandine Margherita Maria Alacoque fu la grande apostola e la "discepola prediletta" del Sacro Cuore; ma nei vari Monasteri della Visitazione (per più di tre secoli, dal 1643 al 1977) ci furono altre consorelle, sue emule, che si distinsero particolarmente in questa devozione. Ne ricordiamo alcune:
Una prima immagine conosciuta di Gesù Amore Misericordioso |
— Suor Giovanna Maddalena Joly di Dijon (1643-1708), contemporanea e collaboratrice di S. Margherita Maria nella diffusione del culto al Sacro Cuore.
— Suor Jeanne-Bénigne Gojoz di Vieux in Valromey (1615-1692) che accompagnò Madre Chantal in Italia, ove diede vita al primo Monastero in Torino e morì in odore di santità.
— Suor Anna Maddalena Remuzat di Marsiglia (1696-1730), molto stimata dal Vescovo di Marsiglia che ricorreva a lei per chiedere preghiere e consigli; fondò l’"Associazione dell’Adorazione del S. Cuore". Molti anni dopo anche Madre Maria de Borgia Holland, in occasione di una novena del Sacro Cuore, fece distribuire migliaia di scapolari, immagini e medaglie seguendo l’esempio e l’opera della Remuzat.
— Venerabile Madre Maria di Sales Chappuis di Troyes (1793-1875), privilegiata da frequenti apparizioni di Gesù Salvatore.
— Suor Anna Maria Palumbo di Reggio Calabria (1789-1812), ricca di straordinari carismi con una particolare comunicazione con il Sacro Cuore.
— Suor Margherita Maria Toro di Reggio Calabria (1816-1896), ebbe tra gli altri carismi straordinari il dono della profezia, unita a rapporti ineffabili con il Cuore di Gesù.
— Suor Maria Marta Chambon di Chambéry (1841-1907), umile suora conversa, meglio conosciuta con il titolo di apostola delle Cinque Piaghe.
Suor Benigna Consolata Ferrero |
— Madre Maria Maddalena Ponnet di Fourvière (1858-1914), favorita da locuzioni interiori, fu anche autrice di un libro sul Sacro Cuore di Gesù.
— Suor Benigna Consolata Ferrero di Como (1885-1916), nota come la "Piccola segretaria d’amore" e alla quale Gesù affidò il compito di far conoscere la misericordia del Suo Cuore e i tesori della sua bontà infinita.
— Suor Maria di Sales Galerne di Gennes - sur - Seiche (Ille et Villaine) (1895-1932), autrice di numerose preghiere.
— Suor Maria Teresa Desandais (1876-1942), al secolo Adrianne, nacque in Francia; nel 1896, a 20 anni, in seguito ad una rivelazione, entrò nel monastero della Visitazione di Dreux. Fin dai suoi primi anni di vita religiosa cominciò la sua attività letteraria, sotto lo pseudonimo di "piccola mano" (P.M.) o "Sulamitis". Tutto ciò che scriveva era, secondo la sua stessa espressione, "scritto sotto dettatura divina", divenendo così la portavoce del messaggio dell’Amore misericordioso, affidatole da Gesù. Nel 1912, senza possedere particolari nozioni di pittura, dipinse la prima immagine del quadro dell’Amore misericordioso: al centro Gesù crocifisso, con gli occhi rivolti al cielo; sullo sfondo una grande Ostia Santa con la scritta "IHS"; dal Cuore di Gesù escono alcuni raggi che illuminano una Bibbia ai piedi del Crocifisso, sulla quale è riportato il versetto: "amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato"; sempre ai piedi della croce, una corona regale indica lo spogliamento di Gesù della sua gloria divina per assumere la nostra natura mortale e subire oltraggi e umiliazioni. Per la diffusione del messaggio dell’Amore Misericordioso, suor Maria Teresa fu aiutata dal padre domenicano Juan González Arintero, che ricevette i messaggi di "Sulamitis" e li pubblicò sulla rivista da lui fondata "Vida Sobrenatural". A partire dal 1915 l’attività letteraria della Desandais aumentò notevolmente, e verso la fine della prima guerra mondiale cominciarono a diffondersi in Francia sia gli scritti che l’immagine dell’Amore misericordioso. Suor Teresa Maria visse nel Monastero di Dreux fino al 1940. In seguito, a causa della seconda guerra mondiale, la comunità si trasferì a Vouvant, dove l’umile visitandina, dopo una vita di dedizione e nascondimento, morì in concetto di santità. Aveva 66 anni ed era stata per diversi anni Superiora della comunità.
— Suor Francesca Teresa (Léonie) Martin (1863-1942), sorella di S. Teresa di Gesù Bambino, vissuta santamente nel Monastero della Visitazione di Caen (Francia).
— Suor Maria Margherita Bogner (1905-1933), anima ardente, innamorata del Cuore di Gesù, morta giovanissima in fama di santità. (È in corso il Processo di beatificazione) La sua umile tomba, a Erd (Ungheria), ha segnato l’avvio di una missione che Suor Maria Margherita comincia a svolgere dal cielo proprio dopo la sua scomparsa. .
— Madre Maria Amata Marcianò (1873-1942), cuore palpitante d’intenso amore divino, dotata di particolari carismi.
— Suor Maria Geltrude Bianchetti di Quinto al Mare (Genova) (1911-1952), prediletta dal Sacro Cuore perché sapeva farGli "generosa offerta della sua miseria".
— Madre Maria Agnese Faulhaber di Toledo (U.S.A.), nella devozione al Cristo totale: al Dio-Uomo, al Gesù dell’Eucarestia, al Gesù di Betlemme, di Nazaret e del Calvario.
— Madre Francis de Sales Cassidy di Atlanta U.S.A. (1892-1965), ardente zelatrice del culto al Sacro Cuore e fedele imitatrice delle Sue virtù.
— Madre Anna Maddalena Sarnelli di Acilia (Roma) (1892-1973), impregnata di tenera e ardente devozione al Sacro Cuore, intesa come riparazione.
— Madre Maria Angelica Alvarez Icaza di Città del Messico (1887-1977), ( è in corso il Processo di beatificazione), mentre era in preghiera davanti al Santissimo, si sentì confermata dal Sacro Cuore nella sua missione di "mostrare al mondo gli incanti del suo divino amore" quasi a continuazione dell’opera di S. Margherita Maria Alacoque.
Molto probabilmente almeno alcune di queste religiose (Madre Maria Maddalena Ponnet, Suor Maria Consolata Ferrero, Suor Maria di Sales Galerne, Suor Maria Teresa Desandais, ecc.) hanno beneficiato del pensiero forte e testimoniato dalla vita straordinaria di santa Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo (1873-1897; morta a 24 anni).
Sicuramente Suor Maria Teresa Desandais ha avuto un ruolo importante sulla diffusione della devozione all’Amore Misericordioso coinvolgendo con i suoi scritti non solo alcune sue Consorelle ma, soprattutto, coinvolgendo il domenicano padre Juan González Arintero (1860-1928; morto a 68 anni) il quale, a sua volta, ha conosciuto e coinvolto la nostra Madre Speranza (1893-1983; morta a 90 anni).
SANTA TERESA DEL BAMBIN GESÙ E DEL VOLTO SANTO (2.1.1873–30.9.1897)
Santa Teresa del Bambino Gesù nacque nella cittadina francese di Alençon il 2 gennaio 1873. I suoi esemplari genitori, Luis Martín e Celia Maria Guerín sono entrambi venerabili. Monaca carmelitana presso il monastero di Lisieux. Morì nel 1897 e nel 1925 il Papa Pio XI la canonizzò e poi la proclamò patrona universale delle missioni. La chiamò: «La stella del mio pontificato» e definì come «un uragano di gloria» il movimento universale di affetto e devozione che accompagnò questa giovane carmelitana. Fu proclamata "Dottore della Chiesa" dal Papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 1997 (è la terza donna a ricevere tale titolo dopo Teresa d’Avila e Caterina da Siena).
Teresa era l’ultima di cinque sorelle; aveva avuto altri quattro fratelli, ma erano morti. Ebbe un’infanzia molto felice. Provava una grande ammirazione per i suoi genitori. «Non posso dire quanto bene volevo a papà, tutto in lui mi suscitava ammirazione».
Aveva appena cinque anni quando morì la mamma. Fu educata dalle sorelle, specialmente dalla seconda, e dal padre che seppe circondarla di una tenerezza paterna e materna insieme. Con lui imparò ad amare la natura, a pregare, ad amare e soccorrere i poveri. Quando aveva nove anni, la sorella che le faceva da «seconda mamma» entrò nel Carmelo della città. Teresa soffrì molto, ma in quella sofferenza acquistò la certezza di essere anche lei chiamata al Carmelo.
Durante la sua infanzia si distinse sempre per la sua capacità di essere conseguente tra le cose che credeva e affermava e le decisioni che prendeva. Per esempio, un giorno suo padre dall’alto di una scala le disse: «Allontanati, perché se cado ti schiaccio», ma lei si strinse di più alla scala pensando: «Almeno, se papà cade non avrò il dolore di vederlo morire, perché morrò con lui».
Aveva soltanto quindici anni ed era convinta della sua vocazione: voleva entrare al Carmelo. Ma non le era permesso perché minorenne. Allora decise di partecipare ad un pellegrinaggio a Roma e di chiedere il permesso al Papa. Nel Carmelo visse due misteri: l’infanzia di Gesù e la sua passione, e chiese di potersi chiamare Suor Teresa del Bambino Gesù e del Volto santo. Si offrì a Dio come suo strumento. Rinunciò a immaginare e volere che la vita cristiana consistesse in grandi imprese e cercò di percorrere contenta e con entusiasmo «il cammino del bambino che dorme tranquillo tra le braccia di suo padre».
A 23 anni si ammalò di tubercolosi; morì un anno dopo assistita dalle sue sorelle del Carmelo. Negli ultimi tempi si mantenne in corrispondenza epistolare con due sacerdoti missionari, uno inviato in Canada e l’altro in Cina, e li accompagnò costantemente con la preghiera. Per questo, Pio XII nel 1927 volle associarla a San Francesco Saverio come patrona delle missioni.
Questo Amore Misericordioso mi rinnova...
Il 9 giugno 1895, festa della SS. Trinità, fu una data memorabile per Teresa di Gesù Bambino, poiché in quel giorno ella conobbe un avvenimento che, ad un tempo, segnò come il vertice della sua esperienza spirituale, tracciò profondamente tutto il resto del suo cammino e l’aprì ad una straordinaria missione nella Chiesa.
Questo avvenimento fu la sua offerta come vittima di olocausto all’Amore Misericordioso. Teresa vi consacra una pagina importante nel suo Manoscritto autobiografico "A". Possediamo inoltre tutta la stesura della formula da lei usata. Ella inizia così il suo racconto:
"Quest’anno, il 9 giugno, festa della santissima Trinità, ho ricevuto la grazia di capire più che mai quanto Gesù desideri d’essere amato" (MA, 238). (pp. 18-19).
Così nasce in lei un impulso potente ad offrirsi come vittima a Dio Amore Misericordioso in maniera così radicale, da venire totalmente consumata dall’amore e trasformata in fiamma. Di qui la sua proposta nel colloquio con Dio:
"Mi pare che se voi trovaste anime che si offrissero come vittime di olocausto al vostro amore, voi le consumereste rapidamente, mi pare che sareste felice di non comprimere le onde d’infinita tenerezza che sono in voi... O Gesù mio! che sia io questa vittima felice, consumate il vostro olocausto col fuoco del vostro amore divino" (MA, 238) (p. 20).
Lo scopo e l’ideale dell’offerta è di vivere in atto di amore perfetto, in modo da essere consumata dall’amore e morire martire di amore:
Collevalenza, Santuario dell'Amore Misericordioso, statua di S. Teresa del Bambino Gesù. |
"Per vivere in un atto di Perfetto amore, mi offro come vittima d’olocausto al vostro amore misericordioso, supplicandovi di consumarmi senza posa, lasciando traboccare nella mia anima i flutti d’infinita tenerezza che sono racchiusi in voi, e così possa diventare martire del vostro amore, o mio Dio!... Che questo martirio, dopo avermi preparata a comparire davanti a voi, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci senza alcuna sosta verso l’eterno abbraccio del vostro amore misericordioso" (Scritti, pp. 795-796) (p. 21).
Una testimonianza raccolta da P. Arsenio Ambrogi
racconta un particolare incontro di questa santa con Madre Speranza nel 1905, quando Madre Speranza aveva solo 12 anni (Doc C301 216-217): "Hanno portato dalla Francia, perché fosse nel Santuario dell’Amore Misericordioso, la statua lignea di Santa Teresina del Bambino Gesù. L’hanno calata, là nel cortile interno della nostra Comunità. Io mi trovo nel pomeriggio insieme alla Madre, noi due soli; ed essa è lì, … e mi dice: «Vede Padre, questa l’ho conosciuta che avevo dodici anni». … Lei prosegue: «Stavo in casa dello zio sacerdote, sento suonare il campanello, scendo ad aprire e vedo una suora tanto bella, che mai avevo visto. Mi meravigliai che non portasse le bisacce per raccogliere le elemosine». Pensava, infatti che fosse una suora questuante. Le dico subito: «Dove la mette la roba che le do, che non ha le bisacce?. E lei mi risponde: "Bambina, non sono venuta per questo". Sarà stanca del viaggio, prenda una sedia. - "Non sono affatto stanca" - Con questo caldo avrà sete? - "Non ho sete" - Allora cosa vuole da me? e lei mi dice: "Vedi bambina, io sono venuta a dirti da parte del Buon Dio che tu dovrai cominciare dove io ho finito", e mi parlò a lungo della devozione dell’Amore Misericordioso, che avrei dovuto affrontare difficoltà in tutto il mondo. Ad un certo momento, mi volto e questa non c’era più. Era proprio Lei sa, era proprio Lei».(continua)
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ultimo aggiornamento
17 novembre, 2009