pastorale familiare

Marina Berardi

 

 

Famiglia, "…per un sacerdozio santo"

Con l’ultimo numero dello scorso anno, da questa rubrica era partito l’invito per chi lo avesse desiderato ad… accendere nella propria casa una luce di speranza. Sono state molte le famiglie che lo hanno accolto, scegliendo di aderire all’iniziativa che ha avuto luogo a Collevalenza dal 31 dicembre al 3 gennaio. Sono state anche molte quelle famiglie che, vista l’impossibilità di farlo fisicamente, si sono unite a noi spiritualmente nella preghiera!

Il sentimento che vorrei esprimere è quello di un profondo stupore e di una immensa gratitudine per le tante persone che hanno scelto di alimentare la propria lucerna, attingendo alla fonte: al Cuore dell’Amore Misericordioso!
Si sono ritrovate famiglie in cammino, accomunate dal desiderio di mantenere viva la luce della fede tra le mille vicissitudini della vita e mosse dalla convinzione che, oggi più che mai, è necessario "fare cordata" per scalare la vetta della santità, per impedire che i valori umani ed evangelici siano soffocati dagli imperanti venti dell’ultima moda o dell’ultima dottrina di pensiero;
famiglie che, chi più chi meno, in alcuni momenti della loro vita hanno dovuto fare i conti con un lucignolo che sembrava fumigante e che non si sono, però, stancate di sperare e di credere nella premura paterna e materna di un Dio che, proprio in quei momenti, si chinava su di loro in modo unico e personale, con tenerezza immensa, così come un genitore verso il figlio che ha più bisogno.
La forza di queste coppie nasce dalla consapevolezza della propria fragilità e dalla capacità di continuare a confidare in un Dio che… non spegnerà mai il loro lucignolo, anzi, al contrario, si adopererà senza posa perché questo riprenda a brillare con rinnovato vigore, più del primo giorno!

Ma vorrei lasciare la parola ad alcuni "Papà"… perché siano loro a raccontare il clima di famiglia che si è "acceso" – è proprio il caso di dirlo – fino ad "infiammare" l’ambiente di tanta accoglienza, disponibilità, condivisione e fraternità…, di un Amore con la "A" maiuscola!

Attingo dai vari messaggi ‘e-mail, sms, telefonate’ giuntimi dopo il rientro dei vari partecipanti alle loro case; tutti esprimevano il desiderio di condividere quanto ciascuno aveva portato via, nel proprio cuore, e quanto avevano vissuto insieme al partner e ai figli.

È il secondo Capodanno che trascorro "…in famiglia"! Per la verità, già da fine novembre, ero ansioso al pensiero di partecipare nuovamente a questa iniziativa insieme a mia moglie e ai miei tre figli, perché ero certo che a Collevalenza avremmo trovato il conforto caloroso di Dio… e mi sarei "ritrovato" personalmente e come famiglia.

Anche quest’anno, si parte in maniera soft: si rincontrano molte persone che fanno il nostro stesso cammino, si parla di cose normali, della quotidianità, del lavoro, dei figli…, ma in più si parla dell’essenza della nostra vita e lo si fa in maniera tanto naturale e semplice quanto autentica, profonda e, soprattutto, convincente.

Ognuno racconta le proprie esperienze e ci si rende subito conto che non siamo soli, ci si raccoglie nella preghiera personale e comunitaria davanti alla tomba di Madre Speranza oppure davanti allo stupendo Crocifisso dell’omonima cappella… ed una gioia interiore comincia a prevalere sugli affanni dell’anno, fino a cancellare quelle inutili ansie che vengono prese miracolosamente da nostro Signore…

Ci si sente amati e si respira nuovamente il giorno che viene!...

Queste parole che desidero donare… vorrei lasciassero una speranza nel cuore di tutti coloro che le leggeranno: la disperazione può essere sconfitta definitivamente solo dalla preghiera convinta e fiduciosa, ogni altro tentativo umano, se buono, può alleviare, ma non cancellare il non senso della vita…

Venite tutti a Collevalenza e troverete più di quello che sperate… C’è solo tanto bisogno di fiducia in Dio, poiché Lui può tutto, pur rispettando la nostra libera volontà che per Lui e’ sacra…

Anche quest’anno il buon Gesù ci ha inviato a trascorrere il nostro terzo "Capodanno… in famiglia" nel Santuario dell’Amore Misericordioso a Collevalenza.

Memori delle passate esperienze abbiamo gioiosamente aderito: i ragazzi felici di poter riabbracciare i loro amici e i teneri bimbi più piccoli, noi adulti di poter trovare refrigerio spirituale dall’abbraccio dell’Amore Misericordioso.

Le attese non sono rimaste tradite…

Tutti noi abbiamo goduto dell’abbraccio del buon Gesù, Luce del mondo, nei momenti della preghiera comunitaria e in quelli di meditazione personale, nelle celebrazioni eucaristiche e nella liturgia delle Acque alle piscine dell’Amore Misericordioso…

La relazione della dott.ssa Maria Luisa Tiberini ed in particolare il vivace dibattito seguitone sia a livello comunitario che familiare ha permesso di far luce sulle dinamiche relazionali che contraddistinguono i rapporti umani e di coppia…

Abbiamo goduto di momenti di svago in cui tutte le famiglie, suore incluse, si sono messe in gioco allietandosi ed allietando i partecipanti…

Ci siamo immersi nella spiritualità di Madre Speranza grazie alla personale, toccante testimonianza itinerante di Federica attraverso le opere del Santuario e i ricordi intimi della Madre.

È stato bello godere della tenera e gioiosa compagnia dei figli più o meno piccoli delle altre coppie: un dono del Signore per tutti noi.

Come avviene in famiglia, tutti i partecipanti hanno dato il proprio personale contributo alla buona riuscita dell’iniziativa mettendosi a sevizio degli altri nelle varie attività che ci venivano di volta in volta proposte.

Ciascun membro della famiglia è tornato a casa arricchito dalla Luce di Gesù Amore Misericordioso, deciso a corrispondere più pienamente ed intimamente al disegno che il Signore ha tracciato su di lui

Siamo arrivati a Capodanno a Collevalenza con l’invito per la famiglia ad essere lucerna di Dio e con lo stesso augurio ci siamo lasciati alla fine dei tre giorni di incontro e riflessioni.

La luce fioca della lucerna non illumina tutto il percorso del viaggio ma solo i piccoli passi di ogni giorno. Ci testimoniava Lia la sua esperienza condivisa con il marito Vittorio Trancanelli. Non occorre fare grandi cose, ma bene ogni piccola azione: allestire la tavola con un fiore, cucinare bene il pasto quotidiano, senza sciatteria…, fino ad accogliere i poveri, i bambini in affido…, ogni piccolo gesto fatto con amore.

Alla famiglia è stato chiesto di non cedere alle "passioni tristi", al piacere senza felicità, alle false illusioni del "bello immediato", ai fuochi d’artificio che non riscaldano e finiscono subito.

Riprendendo la parabola di Luca, la dramma che la famiglia deve cercare è la cura dell’interiorità, la ricerca di una sana autostima ed umiltà e della assertività ai fini di un dialogo trasparente e costruttivo.

Anche i bambini hanno partecipato attivamente, accompagnati dalle suore attraverso un percorso "parallelo", animando infine la S. Messa domenicale. Dai loro volti gioiosi trapelava una profonda serenità e una voglia di esserci e partecipare al meglio.

TUTTA LA FAMIGLIA HA FATTO FESTA INSIEME !

La speranza è che possano essere sempre di più le famiglie che partecipano a questo capodanno alternativo perché è molto importante e bello condividere in fraternità le proprie gioie e difficoltà.

A nome dei bambini grazie di tutto!

Concludo queste pagine esprimendo il mio GRAZIE, oltre che all’Amore Misericordioso, ad ogni famiglia per il semplice fatto di "esserci", ai numerosissimi bambini che si muovevano con disinvoltura nella casa canticchiando "Accendi Speranza, oh, oh"!

Sì, anche nell’era super tecnologica fatta di wii, nintendo, play station… ci si può divertire e sorridere con cose semplici, fosse pure del solo stare e giocare insieme; ci si può commuovere per la gioia di un bambino e per la sua maestria nel tagliare, incollare, creare; si può cantare e danzare di gioia sulle note proposte da Don Giosy Cento nel suo fantastico concerto.
Anche nell’era del tempo contratto, del corri e fuggi, ci si può fermare… per ascoltare e guardare negli occhi Santa e Andrea che, con naturalezza e semplicità, spezzano insieme agli altri quella Parola che illumina il loro cammino di coppia e di genitori; ci si può fermare per riflettere, meditare, dialogare e scoprire la ricchezza della diversità.

Ed infine, in un era segnata in parte da individualismo e superficialità ci si può unire insieme all’ascolto della Parola e per nutrirsi del Pane di vita, si può "rimanere" insieme alla ricerca di un rinnovato dialogo e serenità di coppia e di famiglia…

Da tutto questo è sgorgata, feconda, la meravigliosa esperienza che il "Buon Gesù" è e sarà sempre la sicura lampada ai nostri passi e la vera luce sul nostro cammino!

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ultimo aggiornamento 23 febbraio, 2010