P A S T O R A L E

g  i  o  v  a  n  i  l  e

p a s t o r a l e  g i o v a n i l e

     Sr. Erika di Gesù, eam

Un servo non è più grande del suo padrone

(Gv 13,16)

Madre Speranza e il servizio

 

 

 

Dal 5 al 7 febbraio, i giovani del­l’Amore Misericordioso ed altri giovani, attirati dalla Madre, sono giunti numerosi presso il San­tuario… camminando sui suoi passi!

Ecco alcune delle parole che sono state loro rivolte.

Parole di Gesù, della S. Scrittura, parole di Madre Speranza …

Ascoltiamo Lei, che potrebbe dirci ancora oggi così…

Un servo non è più grande del suo padrone…

Cari figli, avete ascoltato? Nella mia vita ho fatto la serva. Anzi, sono stata una serva.

Una serva misera, ma forte e docile.

Forte come la scopa.

Docile come il flauto.

Perché Gesù ha scelto me? Perché vuole evitare il rischio che attribuiamo a noi stessi anche il più piccolo merito, mentre dobbiamo tutto a Lui. Il mio primo e unico desiderio è stato quello di fare sempre e in tutto la volontà del mio Dio.

Ripetevo spesso: Aiutami, Dio mio, a far sempre la tua Divina Volontà!

E ancora: Sia fatta, mio Dio la tua volontà anche se mi fa soffrire molto.

Si compia la tua volontà anche se non la comprendo.

Si compia la tua volontà anche quando io non la vedo.

Amatevi come io vi ho amato.

La sua volontà è che ci amiamo come Lui ci ha amato.

Che ci laviamo i piedi gli uni gli altri come Lui li ha lavati a noi.

Per questo il Padre ci ha dato Gesù, l’unico Figlio che, facendosi uomo come noi, diventa il modello perfetto nell’arte di amare il Padre e i fratelli.

Ma che cos’è la perfezione? - Vi chiederete -

La perfezione consiste nell’amare Dio e il prossimo.

La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della legge infatti è la carità (Rm 13,10).

Devo dirvi che senza carità non c’è perfezione, né santità.

La santità infatti consiste essenzialmente nell’amare Gesù e questo amore ha come parte essenziale il riferimento al prossimo.

Ne deriva che, per sapere se veramente amiamo Gesù, basta che verifichiamo l’amore per il prossimo; la grandezza di questa fiamma sarà la misura del nostro vero amore.

La carità deve essere il nostro distintivo e deve portarci ad amare i poveri come noi stessi.

Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.

Gesù così ha parlato dopo aver lavato i piedi ai suoi amici.

È contento se rimaniamo nel suo amore.

Lo ha ripetuto molte volte, la notte in cui veniva tradito.

Perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Se la gioia non è piena, che gioia è? Se non siete ricolmi della Sua gioia… sarete mai felici?

Ma come trovare la gioia?

Credo che l’umiltà, la carità, la fiducia siano la via per trovare la gioia.

L’umiltà disarma il demonio, la fiducia in Gesù, nonostante le nostre miserie, è una consolazione per l’Amore Misericordioso.

Per essere uomini e donne che vivono l’amore dobbiamo sradicare il nostro "io".

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore

E non si leva con superbia il mio sguardo;

non vado in cerca di cose grandi,

superiori alle mie forze.

Io sono tranquillo e sereno

Come bimbo svezzato in braccio a sua madre,

come un bimbo svezzato è l’anima mia (sl 131,1-2).

Gesù è la verità e l’umiltà è camminare nella verità.

È infatti una grande verità che non abbiamo come nostro alcun bene, ma siamo nulla e pieni di miseria.

Io non ho pensato nulla, non ho fatto alcun progetto, non ho realizzato nessuna opera, ma è stato solo il Signore che ha pensato, progettato, realizzato tutto, per mezzo di questa misera creatura.

Pensiamo che l’amore di Gesù è molto esigente perché è infinitamente generoso e perciò non può sopportare che gli neghiamo l’unica cosa che ci chiede in cambio di ciò che ha fatto per noi.

Sapete che cosa ci chiede Gesù? Amore e sacrificio.

L’amore rende sacre tutte le cose.

L’amore è fuoco che consuma, è vivo e, come il fuoco se non brucia, se non scotta, non è veramente fuoco, così anche l’amore, se non opera, se non soffre, se non si sacrifica non è amore.

Chi possiede l’amore di Gesù non può stare quieto e tranquillo, ma è sempre disposto al sacrificio.

Una persona che non si unisce a Gesù in tutto, non può amarlo e senza amore il cuore si raffredda.

Io credo che prima di tutto dobbiamo unirci all’Amore Misericordioso, considerarlo nostro buon Padre e chiedergli che ci tenga sempre uniti a Lui. Allora potremo fare del bene ai nostri fratelli.

Il cuore cristiano deve essere grande come il mondo, il suo amore deve abbracciare ogni essere vivente.

Gesù è per tutti un Padre buono, che ci ama di amore infinito, senza distinzioni.

L’uomo più perverso, il più miserabile e perfino il più abbandonato è amato con immensa tenerezza da Gesù, che è per lui un Padre e una tenera Madre.

Questa convinzione profonda si è radicata nel mio cuore fino a diventare un chiodo fisso, perché Gesù non è un Padre offeso dalle ingratitudini dei suoi figli, ma un Padre amorevole, che cerca in ogni maniera di confortare, aiutare e rendere felici i suoi figli e li segue e cerca con amore instancabile, come se non potesse essere felice senza di loro.

Siamo tutti figli dello stesso Padre, chiamati a partecipare della medesima vita divina.

Abbiamo tutti la stessa identità.

Chiunque, ricco o povero, sano o infermo, dotto o ignorante, al di là di ogni distinzione di razza, di cultura e di religione è degno di rispetto e di amore.

Non spegnete mai in voi il desiderio di far felici gli altri, come Gesù, che non può spegnere il suo desiderio di farci felici .

Figli miei, debbo dirvi che ho vissuto giorni di vera emozioneper il compito che per molti anni sono andata svolgendo nella casa di nostro Signore, facendo la portinaia di coloro che soffrono e sono venuti a bussare a questo nido d’amore, il Santuario dell’Amore Misericordioso.

Ho asciugato molte lacrime, proprio come un come paño de lagrimas un povero fazzoletto!

Mi sembra che Gesù rivolga a ciascuno di noi questa domanda:

«Vorrei che foste avvocati caritatevoli e mediatori dei miei poveri, soprattutto dei deboli, degli afflitti e di quelli che hanno avuto la disgrazia di allontanarmi con il peccato. Dite loro che il mio Amore Misericordioso li attende per perdonarli e unirsi a loro per sempre.

Se farete questo consolerete deliziosamente il mio Cuore ferito, ed Io unirò la vostra preghiera alla mia. Conoscete bene, infatti, come mi sono comportato sulla croce. Se farete questo, Io vi riconoscerò come membri della famiglia del mio Amore Misericordioso e vi preparerò la ricompensa nel cielo».

Non perdiamo tempo! Sforziamoci per essere come Gesù ci vuole!

Fissiamo lo sguardo sul dolce Gesù e vediamo che cosa ci insegna. Egli si è fatto bambino, uomo, schiavo e ha voluto conoscere le debolezze dei nostri primi anni, il nostro lavoro, la povertà, la fame, la sete, il silenzio, il dolore e la morte.

Ripetiamo continuamente: «Gesù mio, voglio averti sempre presente per imitarti; aiutami Tu».

Figli miei, non desideriamo mai che gli altri si accorgano di ciò che facciamo, soffriamo e realizziamo per i fratelli e neppure cerchiamo di verificare il frutto del nostro piccolo lavoro. Questo è per Gesù.

Nessun servizio è piccolo o umiliante se fatto per Gesù.

Ripetete con me: "Voglio, Gesù mio, servirti come Figlio!".

Chi rimane in me, e io in Lui, porta molto frutto,

perché senza di me non potete far nulla (Gv 14,4).

Non dimentichiamo che Gesù ci sussurra: "Figlio mio, ricordati di Me, perché Io non ti dimentico mai".

Non ci dimentica, come non si dimentica una madre del suo bambino.

Per quanto piccoli, siamo sufficientemente grandi perché il nostro buon Padre si occupi di noi con la stessa premura come se fossimo soli al mondo.

Dobbiamo abbandonarci tra le sue braccia come bambini piccoli, cercando di nutrire il nostro spirito con questa considerazione, anzi, verità: «Gesù mi ama; mi ha pensato da tutta l’eternità e mi ha amato con amore speciale».

Il servo è sempre attento alla voce del suo padrone.

Gesù è un padrone speciale, un signore che si cinge le vesti del servizio e si mette ai piedi dei suoi servi. Non ci resta che lasciarci amare e servire con gioia tutti i nostri fratelli.

Non temete mai questo signore, e tanto meno rifiutate il suo amore.

Quando avrete la grazia di amare Gesù, direte anche voi: "Avanti e sempre avanti".

L’amore non si ferma fino a quando non ha raggiunto l’unione con il suo Dio.

Allora, infiammati di Lui, potrete dire in verità: "Mi basta solo l’amore!".

Salute e pace!

Madre Speranza di Gesù EAM

A cura di Tamara, Claudia, sr. Erika di Gesù

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ultimo aggiornamento 16 marzo, 2010