Signore, Ti ringrazio perché mi hai dato un cuore per amare e un corpo per soffrire

Dopo aver affermato che "portare la croce è inevitabile", Madre Speranza aggiunge subito: "Portare la croce seguendo Gesù è un’ immensa grazia". (El pan 6 par.74). Perché se la sequela comporta comunque fatica, la difficoltà di dover uscire da se stessi, di rinunciare alla propria libertà decisionale per camminare sulle orme di chi precede, ottiene in cambio di potergli restare molto vicino.
Soffrire resta sempre e comunque orribile e spaventoso, "scandalo e stoltezza" (cf. 1 Cor.1,23) incomprensibile, ma ci avvicina profondamente a Cristo che con la sua croce ci raggiunge e ci trasforma dall’interno, come il fuoco trasforma e rende il legno progressivamente uguale a sé .

Il Signore è sempre lì, sulla sua croce, accanto alla sofferenza di ognuno e il suo invito a seguirlo significa non solo "vieni dietro a me" ma anche "vieni con me", con la mia sofferenza ti accompagnerò e ti porterò io, anche se da parte tua dovrai ugualmente continuare a camminare con le tue gambe.

"Non è proprio vero che è dolce e soave soffrire insieme a Gesù? Non è proprio vero che l’amore si nutre di sacrifici?
Gesù è amore e l’amore è fuoco che consuma, è attivo, e così come il fuoco se non arde, se non brucia non è fuoco, anche l’amore se non agisce, se non soffre, se non si sacrifica non è amore."(El Pan 5, 44)

Maria Antonietta Sansone

Sia quest’acqua figura della Tua grazia e della Tua misericordia

Mio fratello fu sottoposto con urgenza ad intervento chirurgico (cancro diffuso nella sacca pleurica) e dopo l’intervento il professore mi fece capire che poteva vivere solo altri due mesi.
Venni a Collevalenza per tre volte e fin dalla prima volta portai l’acqua in Clinica. Trovai mio fratello molto grave, le cellule cancerogene erano diffuse nel sangue e i globuli bianchi erano scesi a 700 nonostante le continue trasfusioni.
Consigliai a mio fratello di bere l’acqua che gli avevo portato e all’istante ne sentì beneficio e mi disse che quell’acqua lo avrebbe guarito.
La notte successiva stette molto male, ma il giorno dopo i globuli bianchi cominciarono ad aumentare; dopo due giorni arrivarono a 1200 e in sette giorni a 5000, tanto che i medici decisero di dimetterlo. Sono convinto che si è verificato un miracolo, perché oggi, a distanza di un anno, mio fratello gode di ottima salute e, attraverso i raggi e la stratigrafia, i medici si sono pronunciati positivamente.

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ultimo aggiornamento 19 maggio, 2010