DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Aprile 2010

 

Voce del Santuario

 

Con Maria in attesa dello Spirito

Maria è la donna dell’attesa..non poteva mancare nel Cenacolo... quando i più fedeli si sono radunati aspettando una "potenza dall’alto"... San Luca ci dice che Maria è là... è l’ultimo accenno a Maria nei libri sacri... e di Lei resta la figura della donna che prega, umile e nascosta in mezzo a tutti gli altri mentre Pietro comincia il suo compito di pastore e di pietra della Chiesa di Gesù... è lo Spirito che anima la Chiesa... è lo Spirito che "spira dove vuole... è lo Spirito che feconda la Chiesa come all’inizio dei giorni..quando si librava sulle acque... ed è nello Spirito che bisogna rinascere ... se si vuole far parte del Regno di Dio ... essere cristiani vuol dire vivere di questo Spirito..che non è solo la mentalità, il modo di vivere di Gesù ma , perché sia autentico, vivo e profondo , è anche e, prima di tutto, la presenza stessa di Gesù, la sua vita nella nostra vita... la nostra trasformazione in Lui. È necessario che questo spirito sia vissuto nella continua ricerca e nella preghiera perché diventi il punto di riferimento di tutta la nostra esistenza.
rettore.santuario@collevalenza.it

Mese di maggio al Santuario

Tra Calvario e Cenacolo c’è la presenza orante di Maria... a Lei la pietà popolare dedica questo mese. Anche noi abbiamo cercato di armonizzare i contenuti del "mese mariano" con il concomitante tempo liturgico mettendo in risalto la partecipazione della Vergine al mistero pasquale..all’evento pentecostale che inaugura il cammino della Chiesa... proprio a Maria, mediatrice di tutte le grazie, ci siamo affidati affinché non ci manchi mai il coraggio di credere... l’umiltà di sperare... l’impegno di amare.

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Al santuario, il mese di maggio è da sempre un appuntamento denso di significativi eventi liturgici. Occupa l’intero sfondo la devozione mariana fatta di rievocazioni della vita della Santa Vergine, di solenni adorazioni eucaristiche, di rosari meditati, di suppliche e di canti che salgono al cielo come profumo forte di incenso. Tutti atti di amore, di confidenza, di affidamento alla Mamma del nostro Salvatore Gesù e Madre nostra. La Vergine Santa viene venerata con il titolo di Maria Mediatrice di grazie e solennemente festeggiata l’8 maggio. Ella sta, nello stesso atteggiamento del Figlio, com’è stata raffigurata dal pittore marchigiano Elis Romagnoli, con le braccia aperte implorando misericordia e compassione per tutti quanti invocano il suo aiuto. "Ella interviene come mediatrice – scrive la venerabile M. Speranza (cfr El Pan 15,18) – tra il suo Figlio e le anime che lo invocano" perché piena di grazia, ha partecipato, in modo del tutto singolare alla rivelazione della misericordia divina. Maria è la madre della Misericordia e come tale ci ottiene dal Signore l’aiuto di cui abbiamo bisogno. L’Amore Misericordioso raggiunge più facilmente gli uomini attraverso la mediazione del suo cuore di madre. Data la coincidenza con il tempo di preparazione alla Pentecoste, abbiamo creduto di celebrare l’appuntamento ma­riano nella cripta, accanto alla tomba della nostra Venerabile Madre ma anche perché l’altare della stessa e sovrastato dal bel mosaico raffigurante la discesa delle Spirito santo sulla Chiesa nascente, presente Maria: con Maria in attesa dello Spirito!

Festa di Maria Mediatrice

Alle 6,30 di questo giorno solenne i Figli e le Ancelle dell’Amore Misericordioso si sono ritrovati per una solenne concelebrazione presieduta da P. Alessandro Bocchini che il giorno 12 è partito per una esperienza in India, nello Stato del Kerala. Preghiere sono state elevate alla Madre celeste per affidargli questo figlio e per invocare benedizioni per il lavoro apostolico che lo attende. In questa occasione, com’è tradizione i Figli dell’Amore Misericordioso hanno anche rinnovato i loro voti di obbedienza, castità e povertà.

Convegno Alam

Domenica 9 si è concluso il Convegno nazionale annuale dell’ ALAM- Associazione dei Laici dell’Amore Misericordioso che quest’anno ha registrato la partecipazione di oltre 200 laici provenienti dalle diverse realtà associative d’Italia. I convenuti oltre a partecipare a sessioni presiedute da Federico Antonucci, Presidente Nazionale, hanno ascoltato anche la relazione dell’Arciv. Emerito di Perugia-Città della Pieve mons. Giuseppe Chiaretti che ha parlato sul tema : "Gesù, la Verità incarnata".

Nel corso, poi, della solenne concelebrazione eucaristica di ringraziamento, presieduta da P. Carlo Andreassi, Referente nazionale Alam, 11 laici, dopo un percorso di formazione di due anni, hanno emesso la "Promessa" e sono entrati a far parte dell’Associazione per condividere il carisma della famiglia religiosa ed hanno ricevuto il Crocifisso dell’Amore Misericordioso come segno visibile di appartenenza. e al quale devono uniformare la loro vita.

Ascensione

Il 16 maggio tutta la Chiesa è stata invitata a celebrare la 44a "Giornata mondiale delle comunicazioni sociali". Il tema scelto dal Papa e spiegato nel messaggio è legato all’anno sacerdotale... "Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola". Come sottolinea lo stesso pontefice esso si inserisce nel cammino dell’Anno sacerdotale e pone in primo piano la riflessione su un ambito pastorale vasto e delicato come quello della comunicazione e del mondo digitale, nel quale vengono offerte al sacerdote nuove possibilità di esercitare il proprio servizio alla Parola e della Parola. Compito primario del sacerdote , continua il Papa, è annunciare Cristo..il Papa però mette anche in guardia dal rischio di una utilizzazione dettata principalmente dall’esigenza di rendersi presente senza quella essenziale fedeltà al messaggio evangelico; più che la mano dell’operatore dei media , il Presbitero deve far trasparire il suo cuore di consacrato..per dare un’anima non solo al proprio impegno pastorale, ma anche all’ininterrotto flusso comunicativo della "rete". La pastorale nel mondo digitale, come spazio di frontiera, è chiamata a tener conto anche di coloro che non credono..sono sfiduciati ed hanno nel cuore desideri di assoluto e di verità non effimere. Il messaggio del santo Padre si conclude con un augurio rivolto ai sacerdoti ma valido per tutti gli operatori cristiani della comunicazione sociale: "Il Signore vi renda annunciatori appassionati della buona novella anche nella nuova "agorà" posta in essere dagli attuali mezzi di comunicazione". Dopo che abbiamo contemplato Gesù ascendere al Cielo, la liturgia è diventata un canto di lode alla grandezza del Padre che ha portato a compimento il cammino terreno del suo Figlio Gesù..lo sguardo della Chiesa tutta è rivolto a quel momento di splendore con il quale si conclude la vicenda terrena di Gesù per dare avvio a un nuovo inizio, a una nuova fase della storia della salvezza.

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In questa domenica l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha celebrato qui al Santuario la VIII Giornata di Preghiera per la Terra Santa. Le dame e i cavalieri dell’Ordine, Sezione Umbria sono stati accolti dal preside Dr. Alberto Pasqualoni nella Sala "Giovanni Paolo II" della Casa del Pellegrino per partecipare ad una conferenza di approfondimento sulla sacra Sindone tenuta da P. G. Battistelli, commissario di Terra Santa per l’Umbria e confratello dell’Ordine, che ha parlato su "La sacra sindone, specchio della Passione" e dalla dott. Maria Grazia Siliato, su "La Sindone:Archeologia, storia e scienza".

Successivamente alle ore 11,30 gli intervenuti hanno partecipato in Basilica alla celebrazione eucaristica che è stata presieduta da P. Alberto Bastoni, rettore del santuario e confratello dell’Ordine. La solenne liturgia è stata animata dalla "corale del cuore" di Terni.

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Anche l’ANSPI, Associazione nazionale che raggruppa gli Oratori, ha promosso lo stesso giorno, un incontro interzonale organizzativo e di convivialità sociale tra i circoli di Terni, Orvieto e Todi. Dopo la Festa di Primavera con la corsa campestre e la "Bimbinbici", una simpatica e riuscita manifestazione di bimbi in bicicletta che da Chioano hanno raggiunto l’Area verde "Speranza" accolti festosamente da genitori e amici, questa volta i circoli si incontrano e si confrontano con i loro programmi e le loro realizzazioni socio-culturali e sportive. L’incontro Interzonale tra i circoli della diocesi di Terni. e quelli della diocesi di Orvieto-Todi, ha avuto inizio alle 9,30 presso il Salone B della struttura ricettiva del Santuario. Dopo una breve presentazione dei circoli, poi i gruppi si sono esibiti in alcune realizzazioni artistico-teatrali e musicali Dopo la S. Messa alle 11,30 in Basilica e il pranzo al sacco un concerto di chitarre e la presentazione di una pièce teatrale per un percorso di educazione ambientale per ragazzi hanno concluso l’allegra giornata.

Pentecoste

Passati cinquanta giorni dalla solennità della Pasqua e con tutta la Chiesa in festa , domenica 23 , abbiamo celebrato il dono fatto da Gesù... lo Spirito Consolatore che procede dal Padre e che è stato effuso nei nostri cuori perché camminiamo secondo lo Spirito e compiamo le sue opere..nell’attesa della domenica senza tramonto..quando l’umanità intera entrerà nel riposo eterno.

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L’Associazione Madre Speranza Onlus, insieme al Centro Speranza di Fratta Todina, hanno organizzato anche quest’anno la "Camminata della Speranza" giunta alla 21° edizione, coincisa quest’anno con la solennità di Pentecoste, una manifestazione di solidarietà pensata per promuovere sul territorio la crescita civile di una cultura di solidarietà e di sensibilizzazione a temi molto delicati quali il rispetto e l’integrazione delle persone con disabilità. La camminata è un’occasione di incontro e conoscenza tra ragazzi disabili, le loro famiglie, gli educatori, gli operatori e i volontari del Centro Speranza e la realtà della comunità della Media Valle del Tevere. Proprio per questa ragione gli itinerari della manifestazione cambiano di anno in anno, e i diversi comuni ospitanti vengono incaricati del ruolo di ambasciatori di importanti valori quali l’integrazione sociale e la comprensione delle diversità attraverso lo sviluppo di un senso di tollerenza che oggi sembra mancare per la difficoltà di superare quell’attitudine di sfiducia verso "l’altro", soprattutto se disabile. Queste le mie parole di saluto: "Carissimi, sta per partire questa 21a marcia della speranza organizzata dal Centro Speranza, Centro che non è il luogo dove i problemi si stemperano o vengono addormentati o sono messi tra parentesi; è invece il "quartier generale" dove si elaborano progetti per una migliore qualità della vita, dove la solidarietà viene sperimentata oltre le proprie mura di cinta, dove si è disposti a pagare di persona il prezzo della promozione umana, e dove, soprattutto, le piccole speranze sono alimentate da quella inesauribile riserva di speranze di cui il Vangelo trabocca... E questo cammino, miei cari, mi riporta sempre e continuamente alle centinaia di chilometri di strade polverose e assolate percorse da Maria... sola o con altri... sempre col cuore pieno di Dio... sempre per rispondere alla voce di Dio che chiama... che le nostre strade ripetano sempre la strada di Maria... offrendo a tutti Gesù che vive in noie possiamo iniziare così, concretamente, e continuare poi quel cammino interiore che non conosce stanchezze... Maria oggi, offre di nuovo a tutti l’invito alla speranza... speranza che si realizza nel servizio umile, amorevole e attento che scavalca confini e barriere.. Grazie per questa solidarietà sempre presente... per questo servizio che sa essere partecipazione alle sofferenze altrui... per questo amore che dona e crea perennemente... a tutti... buon cammino!".

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Alla messa delle 18,30 Mons. Scanavino, Vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, ha presieduto una solenne concelebrazione nel corso della quale ha confermato nella fede con il Sigillo dello Spirito Santo 13 ragazze e ragazzi, tutti provenienti dalla Parrocchia di Collevalenza. Alla solenne liturgia erano presenti e attivamente partecipanti i genitori e i familiari dei cresimandi, i catechisti e le catechiste, tanti fedeli e numerosi pellegrini, e il coro della parrocchia che ha animato con canti la celebrazione eucaristica. Il Vescovo con riferimento alla solennità di Pentecoste ha ricordato come "oggi il Padre porti a compimento il mistero pasquale con il dono dello Spirito Santo. Egli "riempie" il tempo, cioè la storia, i luoghi, ed entra nei discepoli creando novità e garantendo in modo permanente la presenza rivelatrice e protettrice di Cristo "intercessore" e di Dio, orientando la vita nel segno dell’amore e della speranza. Nella Pentecoste nasce la Chiesa, cioè noi, comunità degli ultimi tempi "guidata dallo Spirito": nello Spirito, Cristo e il Padre si rendano sempre presenti per attuare nella Verità, l’amore e il servizio. Qui, oggi, celebrando questa santa liturgia, facciamoci pervadere dal dono dello Spirito per diventare testimoni coerenti e fedeli della salvezza operata da Cristo risorto: Sì vieni Spirito di verità, rendici capaci di testimoniare, nella nostra esistenza, l’Amore di Dio, infondi in noi il coraggio per saperci proporre al mondo, aiutaci a non aver paura e a venire allo scoperto con la coerenza delle nostre scelte. Rinnova la faccia della terra".

Trinità

San Clemente d’Alessandria ci ha aiutato ad introdurre la liturgia della SS. Trinità .."Cantami e spiegami tuo Padre! Il tuo canto mi istruirà. Poiché tu mi illumini, Signore. Per te io ricevo il Padre. Con te io divento erede"... oceano di luce e di pace..dall’eternità chiamati a vivere in comunione d’amore con il Padre... fonte stessa dell’Amore..con il Figlio..verbo del Padre e immagine della sua gloria... con lo Spirito Santo, circolazione d’amore tra il Padre e il Figlio... L’Amore è dunque, ancora una volta, il centro di tutto... amore creatore..amore redentore... amore santificatore... ci siamo sentiti pieni di gioia e di stupore dinanzi a tale destino promessoci da Dio... e siamo già a giugno!!!

Pellegrini e convegni

Il mese di maggio ha registrato un notevole flusso di pellegrini sia di passaggio che di soggiorno. Mi sembra che via via vada incrementando il numero di coloro che scelgono questo santuario per una giornata di spiritualità, per una breve sosta davanti al crocifisso o alla tomba della Madre o anche per vedere solo il presepio! Ciò che attrae molto è l’acqua e le piscine. Ho visto sempre la cripta gremita, il sabato pomeriggio, durante la liturgia delle acque; ma anche il lunedì e il giovedì non sono stati da meno. A volte, di fronte a questa forte richiesta ci sentiamo un po’ a disagio a causa della scarsezza di personale volontario che collabora con noi sia per le immersioni che per le visite guidate. Rilancio l’appello da queste pagine: chi desiderasse farlo, offrire la propria collaborazione, si faccia avanti. Nel mese di marzo abbiamo rinnovato l’Associazione Volontari Santuario dell’Amore Misericordioso. L’efficiente Ufficio Informazioni del Santuario è sempre disponibile per ogni chiarimento in merito.

Sulla tomba della Madre

Fiori profumati... candele accese, mani che sfiorano le pietre di quella tomba... sguardi lontani... cuori palpitanti... rumorosi silenzi... ogni giorno è un via vai intorno alla tomba della Madre... è la stessa tomba della Madre a divenire l’incrocio di mille e mille strade... non un girovagare a vuoto ma è l’autentico desiderio di giungere ad un porto sicuro... voci e vicende qui si fondono in un unico anelito... in un’unica speranza... Nella penombra della cripta quel "chicco di grano" gettato a terra sembra smuovere in profondo la crosta indurita di ogni cuore che si avvicina... crocevia di speranza... crocevia di pazienza... crocevia di fede e pietà... fede che è la sfida di ogni giorno... che richiede coraggio... soffrendo ogni volta la difficoltà di questo credere nelle esperienze più difficili... di questo credere che brucia tra le mani... eppure questa tomba, paradossalmente, dice ancora che la Vita è più forte della morte... dice ancora Speranza a chi, col cuore semplice, sa che a lei, alla premurosa e sorridente vecchietta, può dire liberamente ciò che porta nel cuore... a lei può parlare familiarmente per ritrovare la strada dell’Amore..di quell’unico Amore che rende vero ogni istante della vita...

Festa di cinquantesimo

La festa liturgica dei santi Filippo e Giacomo, il 3 maggio, ha fatto da cornice al cinquantesimo anniversario di professione religiosa di Suor Giuseppina Berton e Suor Raffella Lavisotto. Ai piedi del Crocifisso hanno ringraziato l’ Amore Misericordioso per la chiamata a servirlo nella Congregazione di Madre Speranza. Nell’ omelia Mons. Cancian, che ha presieduto la messa, ha sottolineato come le parole di Gesù nel Vangelo ascoltato hanno un duplice scopo nella mente dell’evangelista. Riportano in primo luogo all’insegnamento di Gesù, e in particolare al comandamento nuovo (Gv 13,34-35) indicando quale sia il cammino da seguire, il cammino che le giovani Giuseppina e Raffaella, all’inizio della loro esperienza religiosa, hanno seguito. Gesù è la via verso il Padre. Una via unica ed esclusiva Una via personale. Una via che si identifica con lo scopo perché egli è la verità e la vita.

"Se conoscete me, conoscerete anche il Padre" (Gv 14,7). Conoscere Gesù significa conoscere il Padre, Dio Amore, quell’Amore che anche Giuseppina e Raffaella hanno conosciuto e ha chiamato tutti noi a servirlo nei fratelli. Auguri dunque alle nostre consorelle per un felice proseguimento di fedele cammino alla sequela del Cristo crocifisso e risorto!

L'angolo

della MISERICORDIA

Il segnale
(Bruno Ferrero, La vita è tutto quello che abbiamo)

Un giovane era seduto da solo nell’autobus; teneva lo sguardo fisso fuori del finestrino. Una donna si sedette accanto a lui. Dopo avere scambiato qualche chiacchiera a proposito del tempo, caldo e primaverile, il giovane disse, inaspettatamente: «Sono stato in prigione per due anni. Sono uscito questa mattina e sto tornando a casa». In quei due anni non aveva più avuto notizie di loro. Sapeva che i genitori erano troppo poveri per affrontare il viaggio fino al carcere dov’era detenuto e che si sentivano troppo ignoranti per scrivergli. Da parte sua, aveva smesso di spedire lettere perché non riceveva risposta. Tre settimane prima di essere rimesso in libertà, aveva fatto un ultimo, disperato tentativo di mettersi in contatto con il padre e la madre. Aveva chiesto scusa per averli delusi, implorandone il perdono. Nella sua lettera aveva scritto che avrebbe compreso le loro ragioni. Per rendere le cose più semplici, aveva chiesto loro di dargli un segnale che potesse essere visto dall’autobus. Se lo avevano perdonato e lo volevano accogliere di nuovo in casa, avrebbero legato un nastro bianco al vecchio melo in giardino. Se il segnale non ci fosse stato, lui sarebbe rimasto sull’autobus e avrebbe lasciato la città, uscendo per sempre dalla loro vita. Mentre l’automezzo si avvicinava alla sua via, il giovane diventava sempre più nervoso, al punto di aver paura a guardare fuori del finestrino, perché era sicuro che non ci sarebbe stato nessun fiocco.  Dopo aver ascoltato la sua storia, la donna si limitò a chiedergli: «Cambia posto con me. Guarderò io fuori del finestrino». L’autobus procedette ancora per qualche isolato e a un certo punto la donna vide l’albero. Toccò con gentilezza la spalla del giovane e, trattenendo le lacrime, mormorò: «Guarda! Guarda! Hanno coperto tutto l’albero di nastri bianchi».

Siamo più simili a uomini quando giudichiamo.
Siamo più simili a Dio quando perdoniamo.

 

Il Prete e il Cuore di Gesù

La solennità del sacratissimo Cuore di Gesù, coincide quest’anno con la conclusione dell’anno sacerdotale. Questo anno è stato fortemente voluto dal Santo Padre Benedetto XVI per ""promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi" (cfr. Lettera di Indizione dell’anno sacerdotale, 16.06.2009).

"Il sacerdote – diceva il Santo Curato d’Ars – è l’amore del cuore di Cristo". In effetti c’è una intima relazione tra il cuore e l’amore. K. Ranher scrive: " … Dire cuore significa dire amore, l’amore inafferrabile e disinteressato, l’amore che vince nell’inutilità, che trionfa nella debolezza, che ucciso dà la vita, l’amore che è Dio". Ogni Sacerdote è chiamato, in forza della propria Vocazione, a guardare al Cuore di Cristo e a chiedere, più di ogni altro fedele, che il proprio cuore sia reso simile a quello del Signore Gesù.

Come il Cuore di Cristo, anche quello del Sacerdote deve essere un cuore "sacrificato", nell’asserzione più bella del termine quale offerta libera e spontanea della propria esistenza, "a lode di Dio e per il bene della Santa Chiesa". Un cuore dai cui battiti deve sprigionarsi una grande carica di energia che lo porta ad essere annunziatore forte e mite della Parola, presidente dell’assemblea per offrire a Dio il culto in Spirito e Verità e testimone sincero dell’amore.

Come il Cuore di Cristo, anche quello del Sacerdote deve essere un cuore capace di "accogliere e perdonare". Il ministero della riconciliazione offre questa singolare opportunità di far sperimentare i benefici di questo Cuore il quale "trafitto per i peccati" è pronto a ripetere nel tempo "neanch’io ti condanno, và e d’ora in poi non peccare più "(Gv, 8). Pensiamo ai tanti Santi che hanno fatto del Confessionale la Cattedra dove insegnare a tutti l’amore infinito di Cristo. Sentirsi ripetere nel corso dei tempi "Io ti assolvo" è sempre un grande annuncio di gioia e di liberazione, è sperimentare i benefici di quel cuore che ci ha amati "senza misura".

Come il Cuore di Cristo, anche quello del Sacerdote deve essere un cuore "ansioso" per il bene del popolo santo di Dio. L’icona di Cristo buon pastore rivela ad ogni Sacerdote la grande sollecitudine della ricerca e della guida perché "nessuno vada perduto" perché tutti possano sperimentare i benefici dell’essere condotti "ad acque tranquille e liete valli" (Sl 22).

Il Cuore di Cristo che è, come recita la preghiera Colletta della Messa, la manifestazione "delle grandi opere dell’amore del Padre" ci conceda di attingere "da questa fonte inesauribile l’abbondanza dei doni" (ib) e renda tutti i Sacerdoti del mondo capaci di amare e servire con gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù.

Don Roberto Strano

Foto di gruppo

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ultimo aggiornamento 18 giugno, 2010