Usino quest’acqua con tanta fede e fiducia ...

Il 14 luglio 1960, per l’inaugurazione del pozzo dell’Amore Misericordioso, Madre Speranza vi getta dentro una pergamena con le parole:

" Decreto. A quest’Acqua e alle Piscine devi dare il nome del mio Santuario. Inoltre desidero che tu dica, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te, che usino di quest’Acqua con tanta fede e fiducia e si vedranno sempre liberati da gravi infermità; e che prima vadano a curare le loro povere anime dalle piaghe di cui soffrono in questo mio Santuario, dove li sta aspettando non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, ma un Padre che li ama, perdona, non tiene in conto e dimentica." (El Pan 24,75).

Poche istruzioni facilmente comprensibili perché semplici e chiare ma echeggianti così numerose pagine della Sacra Scrittura da poter dire che da sole riassumono l’intera spiritualità dell’Amore Misericordioso.

Nella Scrittura solo Dio può far sgorgare dal nulla una sorgente d’acqua e, quando avviene, è per salvare una creatura o l’intero popolo dalla morte di sete (cfr.Gen.21,19- Es 17,1-7- Num 20,8- Sap.11,4- Is 41,18- Is 43,20- Is 48,21).

La sorgente sgorgata per intervento di Dio diventa, quindi, immagine dei Suoi doni di grazia, indispensabili alla salvezza, come l’acqua per la vita biologica; nel Nuovo Testamento la Sorgente è il Dono dei doni: Gesù, Figlio di Dio. (Gv 7,37- Gv 19,34- 1 Cor.10,4).

Ancora una volta nella storia dell’umanità, oggi, una sorgente sgorgata dove prima non c’era nulla ci ricorda Gesù, Sorgente di ogni grazia. E l’Acqua diventa segno visibile della Sua Misericordia, alla quale sempre possiamo attingere e nella cui abbondanza perfino immergerci e chiedere di essere sanati e purificati.

Maria Antonietta Sansone

... e si vedranno sempre liberati da gravi infermità

Essendo A., un malato di cinquantatré anni, in pericolo di vita, gli fu proposto di riconciliarsi con Dio, ma rifiutò.
Entrò in coma. Quando arrivò l’acqua del Santuario di Collevalenza, pensai di bagnargliene le labbra e provai a fargliene bere un pò.
Dopo poco, il malato recuperò progressivamente la coscienza e chiese la presenza di un sacerdote. Pienamente cosciente, ricevette i sacramenti della Penitenza e dell’Unzione degli infermi e due giorni dopo morì, con grande pace.
(Dicembre 1984)

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 22 ottobre, 2010