note di storia

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P. Mario Gialletti fam

Figli dell’Amore Misericordioso

a 60 anni dalla fondazione

– COLLEVALENZA –

 

 

Il 2011 ricorre il 60° anniversario dell’inizio
della Congregazione fam e della realtà di Collevalenza:
un progetto di Dio che ha coinvolto noi e la storia del nostro tempo

 

 

Nel marzo 1929 il Signore fece conoscere definitivamente a Madre Speranza il Suo progetto di dar vita a una nuova Famiglia religiosa composta di due Congregazioni, le Ancelle e i Figli dell’Amore Misericordioso e per questo le "dettò" le Costituzioni che avrebbero retto questa nuova Famiglia religiosa.

Scrive la Madre:

"Non so se mi inganno, ma sento di amare il buon Gesù più di prima. Ci sono momenti nei quali mi sembra che la mia anima venga attirata da Lui, staccata dalle cose che non sono Lui e con un ardente desiderio di soffrire con Lui. Con ansia attendo il momento nel quale mi chiederà quel lavoro particolare che, aiutata da Lui, vuole da me.

Che lavoro sarà? Mi creda, padre, non desidero altro che far contento il buon Gesù, sottomettendomi in tutto e per tutto alla sua divina volontà. Chieda al buon Gesù la grazia che io non desideri mai altro che la sua volontà.

28 Marzo 1929 Il buon Gesù mi dice che è giunto il momento di scrivere le Costituzioni che più tardi serviranno alla Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso e molto presto alla Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso; da queste dovrò estrapolare quanto si riferisce al ramo femminile, lasciando da parte quanto più tardi dovranno osservare i Figli dell’Amore Misericordioso.

Questo mi ha spaventato moltissimo, perché non sapevo né cosa metterci, né tanto meno cosa fare. Ho cominciato a piangere come una bambina e la pena mi soffocava, non tanto perché non volessi fare ciò che il buon Gesù mi chiedeva, ma perché non me ne sentivo capace e so che non riuscirò a fare niente di buono.

28 Marzo 1929 Il 28 Marzo 1929 mi sono state dettate le Costituzioni che serviranno per le Ancelle dell’Amore Misericordioso e per i Figli Amore Misericordioso". (El pan 18, 29-33 del 28/03/1929).

La notte di Natale 1930 cominciò ad esistere la prima Congregazione, quella delle Ancelle, che a Natale 2010 ha ricordato gli 80 anni dalla fondazione. Ventuno anni più tardi, il 15 agosto 1951 il vescovo di Todi Mons. Alfonso Maria De Sanctis nella Cappella delle Suore Ancelle dell’Amore Misericordioso in Via Casilina 323 ricevette i voti dei primi tre Figli dell’Amore Misericordioso; questi arriveranno il 18 agosto a Collevalenza, prendendo alloggio nella casa Parrocchiale, mentre la Madre con la comunità delle sue Suore avrà trovato benevola accoglienza dalla famiglia Bianchini e alloggerà nella Casa Valentini.

Solo nel maggio del 1949 la Madre aveva conosciuto il progetto dettagliato per Collevalenza, dove avrebbe operato anche la nuova congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso che doveva ancora essere fondata.

Scrive la Madre:

"Finché, anni più tardi, tu col mio aiuto, con maggiori angosce, fatiche, dispiaceri e sacrifici, organizzerai l’ultimo magnifico laboratorio che sarà di grande aiuto materiale e morale per le figlie e le giovani che avranno la grazia di potervi essere accolte.

Insieme a questo laboratorio, ci sarà anche una grande e magnifica organizzazione di un Santuario dedicato al mio Amore Misericordioso, una casa per infermi, una per pellegrini, una casa del clero, il noviziato delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, il seminario dei miei Figli dell’Amore Misericordioso. Tutti vivranno senza più il grande aiuto di questa casa di Roma dove sempre rimarrà il governo generale, aiutandosi mutuamente, le figlie con il lavoro materiale, i figli assorbiti dal lavoro spirituale, diffondendo attorno a loro il soave profumo del buon esempio e attirando a Me quanti passeranno o si fermeranno in questo "Roccolo" di anime, diventando entrambi il richiamo che attira a Me le anime che visiteranno questo unico Santuario del mio Amore Misericordioso.

Però mai devi dimenticare che Io mi sono sempre servito dei mezzi più insignificanti e piccoli per fare cose grandi e meravigliose; ho parlato a Balaam per mezzo di un asino, anziché per mezzo di un angelo, e così, come per avere un grande covone di grano occorre seminare un piccolo seme, coprirlo con la terra, straziarlo con acqua, sole, freddo, neve e finalmente farlo marcire e annientare perchè fruttifichi e produca grano in grande abbondanza.


Foto d’epoca del paesino di Collevalenza

E ancora tutto ciò non basta perché il frutto possa servire come nutrimento per l’uomo, ma occorre che il grano venga triturato, poi macinato e trasformato in polvere; quindi la polvere passata al setaccio per dividere la crusca dalla farina e questa sia impastata con acqua e ben cotta, per servire da nutrimento o principale alimento per il sostentamento dell’uomo.

Così, tu devi passare per tutta questa elaborazione, per essere come io ti voglio, cioè voglio servirmi di te come alimento e sostegno di molte anime e che i figli e le figlie succhino da te la sostanza di questa elaborazione per darmi molta gloria in questo Santuario, con il soave profumo del sacrificio, dell’orazione, della rinuncia e con il continuo esercizio della carità e dell’amore ai più bisognosi." (El pan 18, 996.1000, del 14/05/1949).

Da quel 18 agosto 1951 la Madre, le Suore, i Padri e gli Apostolini alloggiarono nel paese di Collevalenza nella Casa parrocchiale, presso la famiglia Bianchini e nella Casa Valentini; così fino al 18 dicembre 1954 quando potranno trasferirsi Padri e Suore presso la nuova casa costruita in Collevalenza al Voc. Roccolo.

In questo anno 2011 ricordiamo il 60° anniversario dell’inizio della Congregazione fam e della realtà di Collevalenza: un progetto di Dio che ha coinvolto noi e la storia del nostro tempo. Mi servo di appunti lasciati dal Padre Alfonso Mariani (doc. 04260 del 3.5.1956 e docc. 04264-04544 del 2.4.1980) per ricordare i primi tempi di questo progetto in Collevalenza.

 

Piazzetta del paese, a destra la casa Valentini

" … Venivo spesso a Collevalenza richiesto dal Parroco Don Diomede Lanari e per l’amicizia che mi legava alla nobile famiglia Bianchini. Faceva parte di questa famiglia una anziana signorina, Germana, anima tutta di Dio, che mi aveva richiesto come suo Direttore Spirituale. Spesso mi mandava a chiamare - il telefono nella mia Parrocchia ancora non esisteva - perché nulla decideva senza prima chiedere il mio giudizio. … Essa apparteneva ed era membro della Pia Unione del S. Cuore di Gesù, con sede a Roma, diretta allora dalla Sig.na Doria. … Germana desiderava tanto che a Collevalenza si istituisse un laboratorio per la gioventù femminile, diretto però da qualche Istituto religioso. A questo fine nel suo testamento (12 gennaio 1952) aveva destinato parte della sua proprietà terriera. Suo intento era che proprio la Pia Unione avesse eretto e diretto questo laboratorio femminile. Ne aveva parlato con la Sig.na Doria, la quale aveva dato una risposta affermativa ma molto evasiva, in vista delle non poche difficoltà.

… Ma la Divina Provvidenza, mentre esaudiva il suo pio desiderio, disponeva diversamente. … Un pomeriggio, andato da Germana, la Madre era in casa: era a colloquio con la Sig.ra Sofia, sorella di Germana, nella sua camera da letto, ma abituale dimora, dove su di una antica poltrona, vicino alla finestra, passava la giornata, lavorando merletti di refe e maglie di lana.


Portale della chiesa Parrocchiale

… La presenza (dal 18 agosto 1951) delle Suore a Collevalenza, mi suggerì di consigliare Germana di non pensare più alla attuazione del laboratorio femminile da parte della Pia Unione, ma di parlarne alla Madre direttamente: ma la Signorina non era troppo convinta perché si era compromessa con la Pia Unione a favore della quale aveva già esteso il testamento di lascito. Comunque dissi a Germana di fare sapere alla Sig.na Doria che a Collevalenza erano venute delle Suore a rimanervi. Questo bastò perché la Pia Unione decise di non potere aprire e gestire il laboratorio femminile. Bisognava ora parlarne alla Madre. (Mariani P. Alfonso; 04260c; 03/05/1956)

… Quando la Madre, per divino volere, doveva costruire la Casa dei Padri, chiese alla Signora Sofia Bianchini il terreno voc. "Roccolo". Ma la proprietaria era sua figlia Anna, residente, insieme alla propria famiglia a Bordeaux … quel terreno, che Lei chiedeva, un tempo apparteneva al beneficio parrocchiale, ceduto indebitamente e a poco prezzo dal Parroco ad una persona della Famiglia Bianchini e che doveva ritornare alla Chiesa … Germana era a conoscenza di questa storia. Mi disse, infatti, che il terreno l’aveva acquistato suo zio Scipione per una caldaia di olio d’oliva pari a venti chili. Era morto nella stessa camera dove ora lei dormiva. Il Parroco, da quanto ho potuto appurare dai registri parrocchiali, dovrebbe essere stato Don Antonio Diamanti, il quale figura fino ai primi mesi dell’anno 1893.


Interno della chiesa Parrocchiale

… Eravamo ai primi del mese di novembre dell’anno 1952. Io risiedevo in casa Bianchini. Ero ritornato da poco dalla parrocchia di Monticello dove si faceva la novena dei Morti. La Madre mi mandò a chiamare. Scesi in casa Valentini, dove la Madre alloggiava con le Sue Suore. «Lei è il direttore spirituale di Germana» mi disse appena fui alla Sua presenza: «Io devo acquistare il terreno per costruire la Casa dei Padri, ma non posso comprarlo, la somma è alta. Deve dire a Germana che le chiedo questo favore: di scrivere subito a sua nipote Anna che mi ceda il terreno e che essa le dia in permuta altra terra di sua proprietà». Riferii immediatamente a Germana le parole della Madre. Germana non solo non trovò alcuna difficoltà al desiderio della Madre, ma si sentì felicemente onorata di essere personalmente interessata ed utile all’Opera stessa. (Mariani P. Alfonso; 04264c; 02/04/1980)

Una lettera di Germana alla nepote Anna Gauvain e la risposta di questa rivelano sentimenti nobili:

la lettera di Germana alla nipote Anna Gauvain:

Cara, Leggi piano non ti meravigliare di quello che ti scrivo. Il Roccolo deve essere regalato o per dir meglio cambiato con una permuta che non si deve sapere da nessuno.

Questa permuta è fatta tra te e me. Io ti lascerò per testamento il podere della Casella …Non domandarmi perché questo, accettalo sulla mia parola, è un bene che fai alle famiglie non solo di chi porta il nome di Bianchini ma anche delle famiglie nelle quali vi è un cognome Bianchini e i figli abbiano altro cognome, e il bene lo apporterà all’intera abitazione di Collevalenza.

Per ora non posso dirti di più solo aggiungere che vi è inclusa la volontà di Dio, giunta a noi per tramite della Madre Speranza.

 


Il Santuario visto dalle arcate della piazzetta del paese

Tu stessa scrivi alla Madre Generale che la preghi di accettare il "Roccolo" in regalo. Ti chiedo il secreto più completo anche con chiunque delle nostre famiglie fino a che io possa dirti il vero perché di questo che ti scrivo. … Credi a me è per il nostro bene, e per l’intera Collevalenza.

(Mariani P. Alfonso; 04544c; 02/04/1980).

Lettera di risposta della Sig.ra Anna Gauvain alla zia Germana, inclusa nella lettera alla Madre, con la quale notificava di donare il terreno "Roccolo" per la costruzione della Casa dei Padri

Bordeaux 24 nov. 1952,

Carissima zia, inutile dirti quanto la tua lettera mi ha lasciata sorpresa e perplessa, perché non c’è paragone con la piccola cosa - è vero a me cara - che rappresenta Roccolo, e tutto quello che tu vuoi che un giorno, spero assai lontano, darmi a me. Riflettici bene ancora! C’è pure che dovrò sentirmi ringraziare di una cosa che non soltanto non ho fatto ma che ne sarò in realtà quella che ci guadagna. Ti pare giusto? Siccome la tua lettera è assai sibillina, e per lettera è un po’ difficile spiegarsi, pure mi farai piacere di spiegarmi cosa è successo di nuovo in questi giorni. Soltanto per ubbidirti (anche non capendo) mando subito, come mi dici la lettera alla Madre e nella busta metto dentro quella per te. Spero che mi permetterai almeno di ringraziarti per la tua generosità senza limiti che sempre hai avuto per tutti noi e per me e i miei figli … zia cara, ti dico ancora un grosso grazie e che il Signore sia lui la tua grande ricompensa per tutto. Anna. (Mariani P. Alfonso; 04544c; 02/04/1980).

Oggi, 2 aprile 1980, nel pomeriggio, nella Cappella Cimiteriale della Famiglia Bianchini, in Collevalenza, si è celebrata, presente cadavere, una concelebrazione in suffragio di Anna Bianchini Gauvain. … Anna era la proprietaria del terreno vocabolo "Roccolo" dove ora sorgono la Casa dei Padri e la Cappella del Crocefisso del Santuario dell’Amore Misericordioso. (Mariani P. Alfonso; 04264c; 02/04/1980)

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ultimo aggiornamento 11 febbraio, 2011