DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Febbraio 2011

 

Voce del Santuario

 

Umiltà di sperare, impegno di amare

… ci hai lasciato… sei andata in Paradiso per ricevere l’abbraccio dell’Amore Misericordioso in cui hai creduto e sperato e che hai amato con tutte le tue forze, al punto di fare di questo Amore l’unica ragione della tua vita e come un cortometraggio le scene della tua vita mi scorrono dinanzi, legate dal filo della speranza, della santità. No, non come ideale teorico, ma come via da percorrere nella fedele sequela del buon Gesù… nella continua tensione di conformarti alla volontà di Dio, alla quale hai aderito con la mente, con il cuore e con la vita anche quando il passaggio obbligatorio è stato quello della croce. È qui, in questo Santuario che hai consumato la tua vita testimoniando l’Amore Misericordioso di Gesù per ogni uomo e qui, Madre, il tuo spirito è ancora vivo, e attira all’Amore tante anime assetate di Dio e affamate della sua Misericordia… e mi insegni ancora l’Amore… quell’Amore che non è mai facile capire fino in fondo… che è solo un cercare di capire… Amore che deve rispettare il mistero dell’altro… mistero che è sempre presenza di Dio. No, non sono io che creo le persone a mia immagine… no, non sono io che segno a ogni uomo la traccia per il suo cammino. La storia di ciascuno appartiene a Dio… è un po’ la sua storia e perciò ne porta il mistero. Amare! anche quando non capisco, continuando ad ascoltare e lasciandomi illuminare anche dalle oscurità, sapendo che pure contengono la luce di Dio. Sì, Madre, ci vuole tutta l’umiltà e la generosità della lotta contro il mio egoismo, l’aprirmi al dono di Dio che solo rende capaci di amare. Ti guardo, Madre, e tu mi ripeti ancora che ogni amore, quello familiare, quello degli amici, della comunità, degli ideali, non ha vita perenne e può conoscere il tramonto se non interviene l’eterno e l’infinito di Dio. Se Dio non s’incarna nel nostro amore tutto ben presto sfuma e resta la delusione e l’amarezza di un vuoto incolmabile. Madre quante volte la speranza viene meno, quante volte credo che non sia possibile cambiare il mondo, nemmeno quel piccolo pezzo di mondo che è la mia comunità, nemmeno quel piccolo mondo che è il mio cuore… quanto coraggio per sopportarne le strettezze… Madre, insegnami a fondare tutta la mia vita non nella mia saggezza ma sull’intelligenza e sul’Amore di Dio… che io mi liberi dalla sfiducia e dalla paura… che io sappia osare e pretendere da me e dagli altri tutto intero il disegno di Dio, senza mortificarlo per farlo entrare negli schemi della mia pigrizia… che io sappia essere fedele, offrendo l’esempio di una speranza che ricomincia sempre... perché è il concretarsi dell’amore di Dio che non si ferma mai!

rettore.santuario@collevalenza.it

Il 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, in concomitanza con la 15a Giornata Mondiale della Vita Consacrata, nelle nostre mani si è rinnovata quella luce che è impegno ad essere e portare luce nelle tenebre del mondo. La vita consacrata si innesta nella missione di luce di Gesù, porta i segni della gratuità nel condividere in tutto il suo progetto con una esistenza che irradia il profumo di una vita casta, povera e docile allo Spirito. Alle 6, 30 ho presieduto, in cripta, la celebrazione eucaristica nella quale, le Ancelle dell’Amore Misericordioso presenti a Collevalenza hanno rinnovato i loro santi voti.

Commemorazione della nascita al cielo di Madre Speranza

a cura della Prof.ssa Daniela Martelli - AVSAM

Dal 5 all’ 8 febbraio, nel cuore dell’Amore Misericordioso, con un calendario pieno di eventi, fra conferenze sul tema "Dalla Misericordia al Perdono", veglia di preghiera, serate musicali, celebrazioni solenni… ci siamo immersi "nell’infinito oceano" della Misericordia di Dio e, con sicurezza posso affermare che nessuno, nessuno escluso, ne è riuscito senza essere rinnovato dal suo Amore.

Quattro giornate dense, ricche di eventi, di impegni, di spunti, di meditazioni… così i giorni trascorsi al Santuario dell’Amore Misericordioso, nei giorni dedicati alla Venerabile Madre Speranza di Gesù Alhama Valera, in occasione della sua nascita al cielo avvenuta ventotto anni fa, l’8 febbraio 1983.

Sabato 5 febbraio alle 10 e 30 con il canto e l’invocazione allo Spirito Santo si è dato inizio all’incontro con don Fabio Rosini, parroco di Santa Francesca Romana in Roma, conosciuto da molti per la sua esperienza di evangelizzazione dei 10 Comandamenti che porta avanti da diciannove anni; la iniziò con trenta ragazzi del dopo Cresima in una piccola parrocchia di Roma e adesso in una quarantina di Diocesi italiane. Con la sua catechesi biblica "Quante volte dovrò perdonargli?…(Mt 18,21), commentando alcune frasi del Vangelo, con un linguaggio semplice, stimolante, coinvolgente, alla luce della nostra quotidianità, ci ha introdotti in quello che deve essere il nostro atteggiamento di Amore verso il fratello. A chi rimetterete i peccati… saranno rimessi…"Il condono edilizio di Dio", la Misericordia di Dio, guardando all’etimologia ebraica, quella Misericordia ci rigenera, ci cambia. Tutti i cristiani, uniti in Cristo, devono aver cura della relazione con i fratelli, l’Amore ha bisogno di disciplina, l’Amore è il bene degli altri, l’Amore è stare zitti, l’Amore è dirgli se ha sbagliato, ma dobbiamo essere propositivi. Ma "Quante volte dovrò perdonare?", Pietro propone sette volte. Gesù dice 70 volte 7… e sono 490 volte!!! Ci dice così che dovrò perdonare SEMPRE.. Non esiste la volta che uno ha passato la misura. Nella parabola dei talenti, il padrone lo perdona; anche se il servo gli dice "Abbi pazienza con me e ti restituirò tutto", gli sbagli fatti restano. Il perdono costa sangue a chi lo dà e a chi lo riceve. Essere perdonati costa sangue? Pietro mi ami tu? "Tardi ti ho amato" diceva Sant’Agostino. "Ma quante volte dovrò perdonare?"… Ed il peccato, perché quello degli altri è trave e i miei sono pagliuzza. Io sarò giudicato per i miei peccati, non per quelli degli altri.

Alle 12 è seguita la celebrazione eucaristica.

Alle 15,30 in cripta con il Rettore del Santuario Padre Alberto Bastoni, ha avuto inizio la Liturgia delle Acque in preparazione all’immersione alle piscine. Molti erano i volontari del Santuario venuti a mettersi a servizio dell’altro, in accoglienza del fratello, della sorella che con fede, molto spesso con disperazione, viene ad immergersi nell’Amore Misericordioso di Dio. Quello dei volontari e delle volontarie è un dono grande ed una grossa responsabilità. Che Dio Padre li aiuti ad essere sempre all’altezza di questo e li sostenga lungo il cammino.

Alle 17,30 in basilica ha avuto luogo la celebrazione eucaristica presieduta da Padre Aurelio Pérez, durante la quale fr. Celestin ha emesso i primi voti come Figlio dell’Amore Misericordioso.

Dopo cena, alle 21,30 in Basilica, abbiamo assistito allo spettacolo musicale "Io amo te". Una esibizione riproposta in giro per l’Italia già sedici volte dai "Messaggeri della Gioia", con effetti scenici, luci e immagini di sfondo che hanno accompagnato i bravissimi protagonisti nella loro magistrale performance. Il tema trattato, i brani proposti, ci hanno fatto conoscere meglio il carisma della Misericordia in santa Faustina e Madre Speranza.

Domenica 6 febbraio alle ore 10,00 dopo la presentazione di Marina Berardi su incarichi passati ed impegni presenti, Sua Eccellenza Monsignor Angelo Spina, Vescovo di Sulmona-Valva, ha dato inizio alla seconda giornata con una piacevolissima relazione su "La famiglia educa al perdono". Gesù è il dono di Dio, Amore fatto all’umanità e dice: "Io voglio il tuo bene"… e sarebbe bello che anche gli sposi potessero dire così. Gesù mi ama con tutte le forze, invece noi facciamo entrare chi vogliamo… ma il cuore di Cristo è sempre aperto, è un amore dato con tutto se stesso. Cristo è un dono per l’umanità. Gesù Cristo è per-dono che ci ha perdonato tutto. Lui ha dato la vita, ci ha perdonati. Gesù Cristo, capace di dare la vita, ha vinto la chiusura dell’uomo, del male, dell’egocentrismo. Cri-creazione. Dio ha accolto me come mio sposo. Come il cuore pulsa per tutte le membra così l’amore di Dio splende su tutti. L’Amore di Dio è costante, è di sempre. Dio è mendicante di sempre. Dio è Amore. Nel Credo noi diciamo " credo alla remissione dei peccati", se tu credi al Padre al Figlio e allo Spirito Santo non cacci nessuno. Gesù sta con noi, è la Resurrezione.

Molto divertenti gli esempi portati per capire il passaggio fra il "ti voglio bene" e gli atteggiamenti dei fidanzati al cambiamento degli atteggiamenti: dal parlarsi in silenzio, con amore, a urlarsi l’un l’altro. La creazione di Dio… la parola data ha messo Adamo in relazione con Eva, per essere reciprocità, per essere l’uno per l’altro, per fare esperienza di amore. Eva è estratta dalla costola di Adamo, Adamo se l’accostola perché tratta da una sua costola, le sta vicino.

… L’anziano solo sente la solitudine, cioè la mancanza di alterità, di reciprocità. Noi siamo coloro che declinano le responsabilità, tendiamo a dare la colpa all’altro… anche Adamo dà la colpa ad Eva e a Dio che gliel’ha messa accanto… così facciamo nella vita di tutti i giorni…

Con il litigio prendiamo le distanze l’uno dall’altro… gli togli la parola… non ti voglio vedere… gliela devo far pagare… siamo vendicativi ed aggressivi e tutto ciò distrugge, non crea l’amore. La superbia vince. L’Io vince sul Tu. L’Io è tremendo. Se tutto questo è nell’uomo, come fanno due ad amarsi?

… Quest’Amore è dato dall’uomo, all’uomo gliel’ha dato Dio, Dio è Amore.

Alle 11,30 in Basilica Mons. Spina ha celebrato la Santa Messa e, anche durante l’Omelia ha riaffrontato il tema del perdono nella famiglia.

Nel pomeriggio alle 17,30 ha avuto luogo la Giornata della vita consacrata.

Molti i presbiteri, i religiosi e le religiose della Diocesi di Orvieto-Todi convenuti al Santuario per la celebrazione presieduta dal Vescovo Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Scanavino. Così ha iniziato… C’è tutta la Chiesa: Vescovo, Sacerdoti, Religiosi, Religiose, Laici. Questa è tutta la chiesa, a tutta la chiesa viene rivolta la stessa Parola: "Siamo il sale della terra, la luce del Mondo", perché abbiamo conosciuto Gesù Cristo Crocifisso e Risorto. Per sentire la voce di Dio mi devo mettere in ascolto… dobbiamo essere una chiesa più propositiva, se siamo il sale della terra dobbiamo trasmettere questo sapore a tutti, considerare i fratelli delle perle preziose della vita, sapore e luce della mia vita, nella stima reciproca. Nell’amore reciproco, considerare i fratelli la gioia della chiesa. L’invito che ci ha fatto è stato quello di rinsaldare fra tutti noi la preghiera con la testimonianza vera e sincera… Ha concluso con l’augurio che il Santuario sia il luogo dove impariamo le sfumature dell’Amore Misericordioso che ci fa vera Chiesa.

Alle ore 21,30, dopo la cena alla casa del Pellegrino, il Vescovo Scanavino insieme a molti altri pellegrini convenuti, ha partecipato alla serata in famiglia. Bravissimi ed applauditissimi i protagonisti della serata. Ci hanno emozionato i pezzi musicali del pianista Stefano Tomassi, l’esibizione della ballerina Sarah Bulgaro, le incredibili voci del tenore padre Alberto Bastoni FAM e del soprano Suor Erika Bellucci EAM, i soprani Eleonora Dominici e Diego Mariotti insieme alla loro insegnante Sig.ra Giacinta Simon, esibendosi nell’Ave Maria di Verdi; il pianista Marco Venturi che ha concluso la serata con una splendida esecuzione del famosissimo brano di Claude Debussy "Clair de lune". Difficile trovare delle parole per esprimere la bellezza di questa musica. Quella che fa volare alto, che fa sognare e che dopo un iniziale senso di malinconia si fa sempre più ardita evocando una speranza che si tramuta in vita È la musica per un Amore, una musica perfetta per il ricordo della nostra Venerabile Madre!

La mattina del 7 febbraio, dopo la Santa Messa di padre Ireneo Martin, Segretario Generale FAM, alle 10 e 30 ha avuto luogo la liturgia delle acque con la successiva immersione alle piscine, per coloro che l’hanno desiderato.

La partecipazione di molti volontari ha consentito, sia nella parte femminile che in quella maschile, una accoglienza più adeguata del pellegrino che si è accinto a compiere questo atto di fede, senza che i suoi tempi di attesa all’esterno fossero troppo stancanti.

Alle 16,00 con il tema "Un Dio che perdona, dimentica, non tiene in conto", l’esperienza del perdono in Madre Speranza, Padre Aurelio Pérez, Superiore Generale dei Figli dell’Amore Misericordioso ci ha detto che Dio è un padre buono che dimentica, perdona, non tiene in conto. Queste parole indicano un messaggio centrale del Vangelo che rivela il nome di Dio. Nel Vangelo e negli scritti della Madre la rivelazione che Dio è un Padre Misericordioso è ricorrente. Dove Madre Speranza ha imparato questo messaggio e a quale scuola l’ha imparato? Alla scuola di Gesù ed è stata una buona allieva. In una esortazione del 1965 nel Diario di Madre Speranza troviamo come a lei stia a cuore far conoscere Dio, un Padre che perdona, dimentica.

Il perdono assume una dimensione liberatrice. Il dimenticare di Dio è la nostra pace. In Isaia leggiamo "ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati". Il perdono di Dio, un Dio che non tiene in conto. Anche il Salmo 31 riporta: "Beato l’uomo a cui è stata tolta la colpa" … non mette sul conto, cioè non registra. La remissione è un termine giuridico che cancella un conto… Noi siamo debitori insolventi… ma la grande Misericordia di Dio cancella il conto. San Paolo dice che Gesù ha preso tutti i nostri debiti e l’ha inchiodati alla croce e sono stati annullati… L’amore di Dio verso noi è più grande del peccato.

Alle ore 17,00 in cripta, durante la celebrazione eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Domenico Cancian, Vescovo di Città di Castello, Elena, Paula, Shyni, Jincy e Ioana hanno fatto la loro prima professione come Ancelle dell’Amore Misericordioso. Nella sua omelia Il Vescovo Cancian ha sottolineato il momento di grande gioia per tutta la Congregazione, per la Famiglia dell’Amore Misericordioso, rivolto alle cinque ragazze ha detto che il Signore vi ha pensato, voluto, conosciuto, consacrato da sempre come Ancelle dell’Amore Misericordioso. Il Signore è innamorato di ciascuno di noi, ci seduce. Dio seduce l’uomo e l’uomo può entrare in una relazione sponsale con Gesù. "Ecco lo sposo, andategli incontro"… è il percorso ideale della nostra vita… occorre una scorta d’olio… fare attenzione che il vento non spenga la lampada… non ci si può addormentare. Tutta la vita è un andare incontro allo sposo. È la nostra esistenza. Usando le parole di Madre Teresa lo Sposo è colui che senza di lui la mia vita non ha senso. Dinanzi alla nostra debolezza chi ci assicura che saremo fra le cinque vergini sagge e non fra quelle stolte? Occorre avere un fondamento saldo. Dio è innamorato di ciascuno di noi e niente e nessuno ci separerà dal suo amore. A voi vi è chiesto di vegliare e pregare, accogliere l’ispirazione del Signore. Rinnovando ogni giorno i vostri voti, guardando al Crocifisso dell’Amore Misericordioso, Tu Signore Gesù sei l’unico bene della mia vita, voglio vivere come te nell’amore obbediente, casto e forte, voglio essere tutta tua per testimoniare il tuo Amore dove tu mi vuoi mandare… Dire con Maria e Madre Speranza eccomi, l’Ancella del tuo amore, avvenga in me quello che hai detto, benedici il Signore, anima mia.

Alle 21,30 in cripta si è tenuta la veglia di preghiera, con silenzi, preghiere, canti, adorazione. Quei momenti di spiritualità che fanno sì di entrare maggiormente in contatto con Dio e Lui… ci parla al cuore.

Martedì 8 febbraio, alle 7 in cripta sono iniziate le Lodi e, alle 8, alla presenza di oltre venti concelebranti ha avuto inizio la Santa Messa presieduta da Padre Aurelio Pérez, Superiore Generale dei Figli dell’Amore Misericordioso. Toccante la sua omelia… Ormai da ventotto anni celebriamo il transito al Cielo di Madre Speranza… Benediciamo l’Amore Misericordioso che rende possibile in questo momento l’abbraccio fra terra e cielo. Il tema della liturgia è la Riconciliazione, attraverso il perdono, conosciamo l’Amore Misericordioso. Attraverso la Misericordia ricevuta e la Misericordia che siamo chiamati ad annunciare e donare. Innanzitutto c’è l’Amore di Dio che ci precede. Il Signore ci ha rivelato l’amore per i piccoli attraverso la sua serva. Madre Speranza si è sentita "uno strumento inutile" di Dio," un fazzoletto" per asciugare le lacrime, "una scopa" per pulire la casa. Madre Speranza si è fidata di Gesù e ha riposto in lui la sua speranza. Dove andiamo noi quando siamo affaticati e oppressi?

Nel Salmo, avevamo detto, Il mio Signore sei tu, solo tu sei il mio bene.

Ha terminato con l’augurio che i tempi della beatificazione di Madre Speranza si affrettino.

Molto bello il canto finale alla Madre, "Speranza Alhama" "Speranza Alhama tu sei la nostra Madre, da Dio prescelta qual segno di Misericordia, del Vangelo messaggera e testimone nella carità. Speranza Alhama tu sei la nostra Madre, da Dio prescelta qual segno della Misericordia, ancella dell’Amor, splendente di virtù, del buon Gesù la sposa fedele." … e ritrovarsi, alla fine intorno alla sua tomba per renderle grazie, chi con un bacio, chi con il segno della croce, chi con una carezza alla tomba, chi con un sorriso.

Alle 10, nella sala dei Convegni Giovanni Paolo II, Padre Sante Pessot, Consigliere Generale FAM, ha parlato sul tema "Il valore educativo del perdono". Il perdono è la crescita della persona, Il verbo perdonare, dal latino per donare vuol dire donare completamente. Che cosa doniamo completamente? La rinuncia alla vendetta.

Mettere l’altro nella Verità. Interessante la riflessione su cosa non è perdono… non è dimenticare, … non è scusare…, non è tollerare tutto…

Ma qual è il motivo per cui un uomo può perdonare un altro uomo? Dove baso io il mio perdono? Come posso perdonare un’altra persona? Noi possiamo perdonare perché Dio ci ha perdonato. La centralità del messaggio è qui a Collevalenza, il punto centrale… il crocifisso che perdona. Il processo di perdono viene da Dio e non c’è peccato che non possa essere perdonato. … il messaggio più alto che Gesù dà è nel Vangelo… è amare il tuo nemico.

Il processo del perdono ci viene anche dal Padre Nostro; come avviene? "rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori"… solo se mi riconcilio con me stesso posso perdonare gli altri e si entra nella circolarità Me, gli altri, Dio, me…

Come faccio a perdonare? Il punto di partenza è che non esiste persona che non si possa perdonare; fatta questa premessa si può riassumere in otto passaggi. 1. Quando uno ti offende la prima cosa è pregare per la persona che ti è nemico. 2. avere il coraggio di portare il peso dell’offesa. 3. Privilegiare nella cortesia (soprattutto verso il mio nemico)… nel 90% dei casi funziona. 4. Parlare Lui con me. Avere il coraggio di parlare, confrontarci. Tu e lui assieme… se non funziona chiedere l’intervento di una terza persona. 6. Dirlo all’Autorità. 7. Distingui il bene. 8. Se non riesci a perdonare ritorna alla preghiera.

E dove si può vivere il perdono? In quali aspetti? Ogni cammino di Fede nasce da una conversione, da un Dio che mi perdona: la Confessione, la direzione spirituale.

Il perdono all’interno di un gruppo ha bisogno di qualche rito, ad esempio nella Chiesa ogni 25 anni c’è il Giubileo, in famiglia può essere la candela, nei gruppi, ad esempio il giovedì santo, lavarsi i piedi gli uni gli altri.

I volontari del Santuario, in occasione del 28° Anniversario del transito di Madre Speranza e in occasione dell’apertura straordinaria delle piscine, si sono riuniti in preghiera con Padre Alberto Bastoni dalle 14,45 alle 15,15 intorno alla tomba della Madre, prima del servizio alle piscine o nel Santuario. Con il canto "Se m’accogli mio Signore" Padre Alberto ha dato inizio alla breve ma intensa celebrazione leggendo il brano dal Vangelo di Luca (7,36-50) Gesù, Simone il Fariseo e la peccatrice. A ciò è seguita la lettura dagli scritti della Madre nella quale Madre Speranza invita le figlie a santificarsi, a dare gloria al Signore e ad essere luce del Mondo. La fiaccola che deve ardere nell’ Ancella dell’Amore Misericordioso deve essere "amore e carità" e invita le figlie ad essere luce forte, potente, affinché tutti quelli che stanno loro accanto si sentano attratti e camminando dietro a quella luce conoscano Gesù. "Se mi accogli, mio Signore, altro non ti chiederò e per sempre la tua strada, la mia strada resterà. Nella gioia, nel dolore, fino a quando tu vorrai, con la mano nella Tua camminerò".

Alle 17,30 con la celebrazione eucaristica in cripta con Sua Ecc. Mons. Luciano Suriani, delegato per le rappresentanze pontificie -Città del Vaticano, si sono concluse tutte le iniziative delle stupende giornate dedicate alla Madre.

Gruppi Febbraio 2011

Trestina-Città di Castello (PG), Santeramo (BA), Svizzera, Vigevano (PV), Isola della Scala (VR), S.Biagio della Valle (PG), Pozzo (VR), Verona, Fermo, Ravenna, Spinaceto (RM), Mantova, Arezzo, Livorno, Brindisi, Todi (Cursillos), Prato, Ronco (FO), Fabriano (AN), Castelfidardo (AN), Arezzo, Bologna, Lugo dei Marsi (AQ), Dalmine(BG), Latina, Quarate (FI), Pistoia, S.Vito Chietino, Acquapendente (VT), Bari, Catena Nuova (EN), Buggerru (Iglesias), Roma, Cascinare Mare (Porto S.Elpidio), Illasi (VR), Gubbio (PG), Giano dell’Umbria, Napoli, Cervia.

Foto di gruppo

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ultimo aggiornamento 16 marzo, 2011