la parola dei padri  
 

Il beato Isacco, abate  

Dai «Discorsi» del beato Isacco, abate del monastero della Stella
(Disc. 31; PL 194, 1292-1293)

La preminenza della carità

 

Perché mai, o fratelli, siamo poco solleciti nel cercare le occasioni di salvezza vicendevole, e non ci prestiamo mutuo soccorso dove lo vediamo maggiormente necessario, portando fraternamente i pesi gli uni degli altri? Volendoci ricordare questo, l’Apostolo dice: «Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo» (Gal 6, 2). Ed altrove: Sopportatevi a vicenda con amore (cfr. Ef 4, 2). Questa è senza dubbio la legge di Cristo.

Questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. (1 Gv 3, 11)
Tutta la legge trova la sua pienezza in un solo precetto. (Gal 5, 14).

Più che mormorare o criticare una persona con cui faccio difficoltà a relazionarmi, mi propongo di tenderle la mano invitandola alla mia mensa. Non voglio che, per la mia grettezza e il mio orgoglio questa mano si rattrappisca per l’amore non offerto.
(Sant’Ambrogio)

L’importante non è pensare molto, ma amare molto. (Teresa d’Avila)

Chi ha poca carità vede pochi poveri. Chi ha molta carità vede molti poveri. Chi non ha carità non vede nessuno. Fratelli, interrogate il vostro cuore, analizzate il vostro intimo, vedete quanto amore si trova in voi, e accrescetelo… Cos’è più prezioso dell’amore? Secondo voi qual’è il suo prezzo e come stabilirlo? Il denaro e i beni che possiedi costituiscono il valore del tuo patrimonio. L’amore che hai dentro di te costituisce il valore della tua stessa vita. (Primo Mazzolari)

Ciò che nel mio fratello per qualsiasi motivo - o per necessità o per infermità del corpo o per leggerezza di costumi - vedo non potersi correggere, perché non lo sopporto con pazienza? Perché non lo curo amorevolmente, come sta scritto: I loro piccoli saranno portati in braccio ed accarezzati sulle ginocchia? (cfr. Is 66, 12). Forse perché mi manca quella carità che tutto soffre, che è paziente nel sopportare e benigna nell’amare secondo la legge di Cristo! Egli con la sua passione si è addossato i nostri mali e con la sua compassione si è caricato dei nostri dolori (cfr. Is 53, 4), amando coloro che ha portato e portando coloro che ha amato. Invece colui che attacca ostilmente il fratello in necessità, o che insidia alla sua debolezza, di qualunque genere sia, si assoggetta senza dubbio alla legge del diavolo e la mette in pratica. Usiamoci dunque comprensione e pratichiamo la fraternità, combattendo la debolezza e perseguitando solo il vizio.

La condotta più accetta a Dio è quella che, pur varia nelle forme e nello stile, segue con grande sincerità l’amore di Dio e, per lui, l’amore del prossimo.

La carità è l’unico criterio secondo cui tutto deve essere fatto o non fatto, cambiato o non cambiato. È il principio che deve dirigere ogni azione e il fine a cui deve tendere. Agendo con riguardo ad essa o ispirati da essa, nulla è disdicevole e tutto è buono.
Si degni di concedercela, questa carità, colui al quale senza di essa non possiamo piacere, colui senza del quale non possiamo fare assolutamente nulla, che vive e regna, Dio, per i secoli senza fine. Amen

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ultimo aggiornamento 06 maggio, 2011