Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …

Il 6 maggio 1960, giorno del ritrovamento della prima acqua dal pozzo dell’Amore Misericordioso che si stava scavando nell’orto, Madre Speranza in estasi presso il pozzo, ringrazia il Signore e Lo supplica di dare all’acqua la virtù di far guarire dalle malattie, figura del peccato, perché essa divenga segno della sua grazia e della sua misericordia.

In tutte o quasi le culture, da sempre l’acqua è simbolo di vita e fecondità perché indispensabile alla sopravvivenza fisica.

Così anche nella Sacra Scrittura l’acqua è per eccellenza il dono dell’Amore provvidente di Dio creatore, che come Padre sostiene la vita biologica delle sue creature mandando come una benedizione la pioggia e irrigando la terra perché germogli e produca cibo (Sal.65, 10-14; Sal 104, 10-14; Sal 147, 8;) o spaccando addirittura la roccia nel deserto perché ne scaturisca una sorgente che salvi dalla morte (Es 17,1-7; Nm 20, 2-11; Sal 78, 15 + 20; Sal 105, 41; Sal 107,35; Sal 114, 8; Is 48, 21).

Ma poiché l’uomo manifesta anche un’altra sete, una sete infinita di amore e di trascendenza " Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a Te, o Dio…" ( Sal 42, 2), nella Scrittura l’acqua è anche per eccellenza immagine del Verbo di Dio, della Sua Parola che feconda come fanno la pioggia, la neve e la rugiada con la terra (Sal 72, 6; Is 45, 8; Is 55, 10-11; Os 6, 3; ) e che, come Amore redentivo, purifica "In quel giorno vi sarà…una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità" (Zac 13, 1) e perfino rigenera spiritualmente a nuova vita l’umanità ormai perduta e agonizzante perché colpita a morte dal peccato (Ez 47, 1-9; Zac 14, 8).

Alla sete ardente dell’umanità più volte dichiarata "O Dio…di Te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne come terra deserta, arida, senz’acqua…(Sal 63, 2) e ad ogni uomo che anche senza saperlo geme cercando Dio " L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?" (Sal 42, 3), la Parola stessa risponde "ad alta voce" nel Vangelo di Giovanni, quando Gesù dichiara, quasi gridando, di essere la Sorgente ed esclama: "Chi ha sete venga a me e beva…" (Gv 7, 37)

Maria Antonietta Sansone

 

Dammi da bere l’acqua viva che sgorga da Te

Durante la malattia ho passato giorni terribili, mi sentivo perduto e non speravo più nella guarigione. Pensai allora al soccorso divino e ricorsi alla preghiera e per quanto avessi pochi diritti di essere ascoltato, implorai Dio con tutto il mio fervore. Dopo pochi giorni, con mia grande meraviglia, notai la scomparsa totale non solo dei forti dolori ma anche del liquido alla pancia. I medici non hanno saputo spiegarmi come questo sia avvenuto.

In seguito ho sentito la necessità e il desiderio di tornare a Dio e dopo quarantotto anni mi riaccostai ai sacramenti, profondamente pentito di aver lasciato trascorrere tanto tempo lontano dal nostro Padre divino.

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 14 ottobre, 2011