Maria Mediatrice:

silenzio e parola

 

P. Ireneo Martín fam
In occasione della festa di Maria Mediatrice

 

Vogliamo, oggi 8 maggio, festa di Maria Mediatrice, orientare lo sguardo del nostro cuore verso la Vergine Maria da noi tutti particolarmente invocata in questo mese.

Per altro ce ne siamo già accorti da soli all’inizio della nostra vocazione come FAM-EAM; basta nominare Maria e siamo già nel progetto di amore di Dio.

Possiamo affermare che è lo stesso Gesù che ci invita a considerarla come la nostra mamma e ce la lascia come una potente alleata che sempre intercede per noi e non sa resistere alle nostre accorate suppliche, quando a queste si aggiungono le dolci richieste della sua amata Mamma.

C’è tuttavia chi non riesce a immaginare la ragione per la quale Gesù ha offerto a noi come madre la Sua; eppure in questo modo Lui ha voluto con il suo immenso amore donarci ogni possibile mezzo di salvezza.

Ciascuno conosce le delicatezze, i sacrifici, l’amore che una madre sa offrire nell’arco della sua vita e come nel nome di "mamma" si racchiudano i più dolci sentimenti e le attese più grandi del nostro cuore. Come succede altresì nella nostra Famiglia quando diciamo "la Madre" subito il nostro pensiero va a Madre Speranza.

Solo un Dio straordinariamente buono e misericordioso poteva pensare di donarci questa dolce creatura nella storia della nostra redenzione: Maria.

Ma chi è Maria nella nostra vita, nella nostra Famiglia?

Siamo abituati a pensarla come la più bella delle creature, ma proprio questa considerazione da una parte ha lo scopo di far nascere in noi il desiderio di cercarla, incontrarla ed amarla, dall’altra a volte può portarci a pensarla come "la privilegiata" e quindi, la "lontana", "l’irraggiungibile".

Maria invece è l’umile ancella, molto più vicina a noi di quanto crediamo, è talmente importante nel mistero di redenzione per l’uomo da essere sempre presente nei tre momenti costitutivi del mistero cristiano: l’Incarnazione, il Mistero pasquale e la Pentecoste.

Madre Speranza non ha scritto molte pagine sulla Madonna ma le poche cose che ha scritto hanno un grande peso. "La persona che ama la Vergine santissima non deve aver timore di nessuna cosa, ripeteva convinta, fra tutte le cose belle di cui è possibile godere qui sulla terra, la più grande è quella di vivere uniti a Maria; Essa ci prepara per la felicità suprema che consiste nel vivere in Dio".

Sorprende questa affermazione della Madre, espressa quando nella sua vita già aveva fatto esperienza di cose molto belle e straordinarie: estasi, esperienze mistiche della Passione di Gesù, bilocazioni, ecc. D’altra parte in molti santi è presente il concetto che "nessuno si salva se non per mezzo di Maria", "Per Maria a Gesù".

Cosa significa allora l’espressione "Mediatrice"?

Proviamo a dare una prima risposta: Maria sta come in "mezzo" tra Dio e le sue creature, tra Gesù e noi e coopera a riconciliare l’uomo con Dio. Dunque è Mediatrice di grazia santificante e di grazie attuali. Il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium N. 61-62, dopo aver affermato che la Vergine Maria è Madre di Dio, conclude dicendo che questa maternità "perdura senza soste" dal momento dell’Annunciazione e continua meravigliosamente in Cielo: " Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice. E ciò va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore".

L’avvenimento di Cana (Gv. 2,1-11) ci chiarisce molto bene questo principio ed è decisivo nella vita di Gesù: avvia la sua manifestazione, rivela la sua gloria e rende prossima la venuta della "sua ora". Questo evento si attua con Maria e tramite Maria (Gv 2,1-11).

Dal testo risulterebbe che Gesù e i suoi discepoli vennero invitati insieme a Maria: il Figlio sembra invitato a motivo della Madre.

Maria comprende al volo tutto questo e quindi sollecita "l’attenzione" di Gesù; solo Lei, tra gli invitati, si accorge della mancanza del vino e lo sussurra a suo figlio: "Non hanno più vino". La richiesta di Maria è una dolce ma ferma supplica. Ella pronuncia, in tono sommesso, quelle poche parole cariche di significato, di attenzione, di sensibilità.

Gesù comprende molto bene tutto quello che sta accadendo e prontamente risponde: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". Una risposta apparentemente dura ma se Gesù avesse veramente voluto negare la richiesta di sua Madre, Maria non avrebbe mai insistito oltre ordinando ai servi: "Fate quello che vi dirà".

Ciò ci svela il profondo legame esistente tra Maria e Gesù. Nel testo si delinea ciò che concretamente si manifesta come nuova "virtù" di Maria, ossia la sua sollecitudine per gli uomini. Si pone "in mezzo", ossia, si rende mediatrice non come un’estranea, ma nella sua posizione di madre, consapevole che come tale può, anzi "ha il diritto" di far presente al Figlio i bisogni degli uomini.

Maria è la Vergine in preghiera: così ci appare soprattutto alle nozze di Cana; ciò che fece allora, Maria continua a farlo lungo i secoli: prega per noi, intercede con le braccia aperte per i suoi figli. Lei è la prima e la più perfetta seguace di Cristo e resta per noi mediatrice e modello: l’esempio, la guida, la madre che ci prende per mano, ci conduce a Gesù e ci dice: "Fate quello che vi dirà".

Sicuramente Lei desidera starci accanto per incoraggiarci quando siamo in difficoltà, per guidare la nostra esistenza verso la vera libertà, la verità della nostra vita e l’autentica felicità.

Preghiamo dunque in questo giorno di festa, giorno in cui noi FAM rinnoviamo la nostra consacrazione al Signore, affinché Maria Mediatrice di ogni grazia renda i suoi figli e le sue figlie conformi all’immagine del suo Figlio Gesù, fedeli dispensatori delle sue grazie e umili mediatori del tesoro inestimabile del suo Amore Misericordioso.

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ultimo aggiornamento 11 giugno, 2012