Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …

Lo Spirito, che ci sollecita ad amare Dio e ogni fratello per amore suo, chiede di perseverare nella fede, di confidare sempre, anche quando non comprendiamo la Sua volontà che Egli sa e opera il nostro bene.

Questo affidamento del cuore, che pur senza vedere né comprendere si fida di Dio, è aprirsi a Lui e permettere alla sua grazia di inondarci abbondantemente come una cascata d’acqua che irrompe nell’alveo asciutto di un torrente in estate.

Di perseveranza nella fede è vissuta Maria "… la creatura che più ardentemente ha amato il buon Gesù, che con maggior generosità ha accettato le prove di una lunga vita di sacrificio, povertà e privazioni, e la dolorosa immolazione del suo Figlio divino sul Calvario." (El pan 15, 17)

Certamente la fede è innanzi tutto dono: lo Spirito Santo che colmò in pienezza il cuore di Maria, rende tutti i figli di Dio capaci di accogliere la sua Rivelazione, la sua Parola e la sua Verità.

Ma accettare di accogliere rimane un atto libero che dipende da ciascuno, così come proseguire in questa accoglienza giorno dopo giorno, poiché la fede è anche cammino e unica strada per crescere nell’amore.

La Vergine Maria ci ha preceduto in questa strada, percorrendola umilmente fino in fondo. Scrive Madre Speranza: " Maria è una creatura come noi, ma con una profonda umiltà… è il modello più facile da imitare. Si santificò nella vita comune, sempre nascosta sia nel momento della gloria come della tristezza." (El Pan 15,18)

Maria non pretese per sé alcun privilegio, nonostante l’unicità della sua vocazione. Scelse l’amore silenzioso che svolge per tutta la vita un servizio necessario e quotidiano, ma nascosto; senza considerarsi per questo poco valorizzata, malgrado chiunque ignorasse i suoi doni.

Così, procedendo umilmente nell’obbedienza allo Spirito, giorno dopo giorno il suo cuore si dilatava ad un amore immenso per ciascuno e la sua maternità si moltiplicava per il numero dei fratelli del Figlio suo.

Accanto al pozzo dell’Acqua dell’Amore Misericordioso, è indispensabile, quindi, l’immagine di Maria Mediatrice, che con le braccia aperte come quelle del Figlio sulla croce si erge verso l’alto restando, però, saldamente unita alla terra per l’amore solidale che la lega a tutti noi: "Maria Mediatrice è il canale per il quale ci giungono le grazie del buon Gesù. Ella si fa intermediaria tra suo Figlio e le anime che lo invocano…" (El Pan 15,18)

Maria Antonietta Sansone

Dammi da bere l’acqua viva che sgorga da Te

Mio padre, ateo da sempre e ammalato di diabete, era costretto a letto in quanto le sue gambe, prive di circolazione, non lo sostenevano più. Non si rassegnava a finire su una sedia a rotelle o con un arto amputato, ma i mesi passavano e le speranze di miglioramento si affievolivano sempre più. Fu allora che parlarono a mia figlia dell’Acqua di Collevalenza e lei, titubante, ne portò una bottiglia al nonno. Bevuta la prima acqua si rimise in piedi e sebbene i dolori permangono ancora, dopo quasi dieci anni, posso dire che quell’atto di fede porta ancora frutto. Mio padre infatti cammina, va in bicicletta ed è perfettamente autosufficiente. In cuor mio, però, la grazia più grande è stata la sua riconciliazione con la Chiesa e con il Signore.

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ultimo aggiornamento 17 dicembre, 2012