Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …

È tempo, quindi, di aprirci all’Amore di Dio accogliendolo quando ci raggiunge come pioggia benefica e custodendolo nel cuore, con la virtù della fede, durante gli inevitabili tratti di deserto che dovremo percorrere, per non dubitare della sua esistenza come è successo a Israele.

È tempo di cominciare a offrire ad altri l’Acqua viva che anche noi riceviamo, valorizzando ogni istante e ogni occasione della vita quotidiana e ricominciando pazientemente ogni giorno: "Facciamo il bene a tutti senza considerare se sono buoni o cattivi, parenti o estranei, amici o nemici e facciamo tutto il bene possibile mai sazi di cercare la felicità altrui... ricordando che Gesù ama tutti e muore per tutti." (El Pan 8, 1063).

Come insegna Madre Speranza, amare è "fare il bene", volere il bene dell’altro e cercare la sua felicità. Ma per far questo, bisogna smettere di restare continuamente concentrati su di sé e le proprie necessità e accorgersi che l’altro esiste, prestargli attenzione, prendere finalmente coscienza che non siamo il "centro dell’universo" ma facciamo parte di una grande comunità di creature tutte ugualmente amate dal Padre.

È tempo di arrendersi allo Spirito Santo e affidarsi a Lui, che dà all’uomo la capacità di amare e realizza la comunione.

Solo così all’accorgersi dell’altro, seguirà, prima che il prendersi cura delle sue necessità, compito che si potrebbe ancora eseguire senza amore, l’accoglierlo nel cuore, riconoscere a ogni altro la grande dignità di creatura amata da Dio con l’amore di padre e tenera madre e l’assumersi così la responsabilità del fratello, come di qualcuno tanto caro da diventare parte di sé, perché chi ama porta nel cuore e vive nelle persone amate.

Questo esercizio di attenzione e accoglienza degli altri, permetterà, infine, di accorgerci anche di tutto l’amore di cui siamo da sempre oggetto ma che, troppo presi dai nostri problemi, non riusciamo a vedere e ci renderà oggetto di altro amore ancora, perché non si dona mai senza anche ricevere molto in cambio.

Tuttavia, se così non fosse, sappiamo che è il Signore stesso ad accogliere come dono prezioso per Sé ogni nostro gesto d’amore e anche per il più piccolo e insignificante e per un solo bicchiere d’acqua dirà "... Lo avete fatto a me" (Mt 25,40).

Maria Antonietta Sansone

Dammi da bere l’acqua viva che sgorga da Te

Nel 1964, mio nipote era stato operato di un angioma del cervello.

In seguito all’operazione gli si bloccò la funzione renale e la cosa si protraeva al punto che ormai disperavamo della sua ripresa.

Ricorremmo all’aiuto di Madre Speranza e riuscimmo ad avere l’Acqua del Santuario dell’Amore Misericordioso.

Appena il malatino bevve l’acqua, i reni si sbloccarono e subito dopo stette bene.

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ultimo aggiornamento 13 aprile, 2013