... ascoltando la parola del papa e rileggendo gli scritti della Madre ....
 

 

È senza limiti la pazienza di Dio per l’uomo

 

 

Benedetto XVI

"Ogni giorno di più mi confonde la pazienza, l’amore e la carità del nostro buon Padre […]" scrive Madre Speranza nel suo diario, all’età di 60 anni, nel 1953; e già 26 anni prima aveva scritto:

"Oggi 5 Novembre 1927 mi sono distratta cioè ho passato parte della notte fuori di me e molto unita al buon Gesù il quale mi diceva che io debbo far sì che tutti gli uomini lo conoscano non come un Padre offeso per le ingratitudini dei suoi figli, ma come un Padre pieno di bontà, che cerca con tutti i mezzi di confortarli, aiutarli e renderli felici e che li segue e li cerca con amore instancabile, come se Lui non potesse essere felice senza di loro." Quanto mi ha impressionato questo fatto, Padre mio!

(Diario di Madre Speranza, 5 Novembre 1927)

Ci farà bene pensare in questa Settimana, ha affermato papa Francesco, alla pazienza di Dio, a quella pazienza che il Signore ha con noi, con le nostre debolezze, con i nostri peccati. Quanta pazienza ha Lui con noi! Facciamo tante cose, ma Lui è paziente. Il Signore, ha detto ancora citando la parabola del "Figliol prodigo", è paziente come quel padre che il Vangelo dice che ha visto il figlio da lontano, quel figlio che se n’era andato con tutti i soldi della sua eredità. E perché, si è chiesto il Papa, l’ha visto da lontano? Perché tutti i giorni andava in alto a guardare se il figlio tornava. Questa, ha ripetuto Papa Francesco, è la pazienza di Dio, questa è la pazienza di Gesù.

(Omelia Messa presieduta nella Cappella della Casa Santa Marta in Vaticano il 25/03/2013)

Sono davvero straordinarie le parole di Papa Francesco che abbiamo evidenziato all’inizio di questo scritto. La riflessione del Papa ha molto in comune con la nostra Madre Speranza e molte sue "intuizioni", ripetute più volte in questi primi giorni di pontificato, sono molto vicine al nostro carisma. Sembra proprio che le parole del Papa e gli scritti della nostra Venerabile Madre, in modo profetico, vogliano un po’ richiamare alla nostra coscienza la missione che attende la Chiesa in questo nostro difficile tempo: ossia proprio quella di testimoniare l’Amore Misericordioso di Dio, questo è il cuore della nuova evangelizzazione: "La Chiesa vive una vita autentica, quando professa e proclama la misericordia, il più stupendo attributo del Creatore e Redentore e quando accosta gli uomini alla fonte della misericordia del Salvatore di cui essa è depositaria e dispensatrice." (Enciclica Dives in Misericordia n° 13)

Scriveva ancora la Madre Speranza: "Dio insegue mendicando il nostro amore, pur dopo averci visto camminare per tutta una vita mossi solo dal turbinio delle passioni più vergognose! Anche nel momento che lo stiamo offendendo, volge, si, il suo sguardo da un’altra parte, ma non si allontana da noi e non ci abbandona. Ci tende ancora la mano per aiutarci ad uscire da quella febbre che ci consuma, ci perdona e ci invita a seguirlo di nuovo con amore più forte."

(Meditazioni Sabato Santo – Roma 24 Aprile 1943)

Veramente "illuminanti" sono le parole che il Papa ha ripetuto durante l’omelia quando ha affermato: "che questa è la pazienza di Dio, questa è la pazienza di Gesù.

"Dio ha veramente legittimato la testimonianza della sua pazienza in Gesù Cristo venuto sulla terra per morire sulla croce: "Ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù". (Romani 3, 24-26)

E ancora: "Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di aver tra di voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù". (Romani 15,5)

Dio tratta con pazienza gli uomini, per far sperimentare in piena luce la sua potenza e la sua volontà di misericordia. La Sua pazienza è l’amore di un Dio che offre sempre la possibilità di continuare a vivere nonostante il peccato.

Anche nella 1a lettera a Timoteo troviamo queste caratteristiche: "Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna". (1 Timoteo 1,16)

Per quanto piccoli, siamo sufficientemente grandi perché il nostro buon Padre si occupi di noi con la stessa premura come se fossimo soli al mondo. Pertanto, dobbiamo abbandonarci tra le sue braccia come bambini piccoli, cercando di nutrire il nostro spirito con questa considerazione, anzi, verità: «Gesù mi ama; mi ha pensato da tutta l’eternità e mi ha amato con amore speciale». (Consigli pratici. 2,9)

La pazienza di Dio ci stupisce e ci coglie impreparati, perché è infinitamente più grande della nostra. Se Dio ha pazienza con noi, anche noi dovremmo averla con noi stessi. Allora la misericordia vissuta in modo "paziente", può davvero diventare un modo nuovo di intendere la vita da parte dell’uomo, può davvero illuminare non solo il nostro rapporto con Dio ma addirittura anche quelli tra di noi ponendo le basi di nuove relazioni. Vivere la misericordia in senso evangelico presuppone che l’uomo di oggi entri in una nuova dimensione dei rapporti umani: quella della conoscenza della gratuità di Dio e dell’amore disinteressato di Cristo per ognuno di noi, così come siamo.

Quanto è veramente importante e bello per tutti noi ogni volta, ma oserei dire per ogni cristiano, rivivere la novità, l’elemento carismatico principale che caratterizza il dono dell’Amore Misericordioso: Dio è un Padre che pensa a noi, come se noi fossimo unici al mondo, ci ama e ci cerca, Dio è un Padre misericordioso.

CHI È IL SANTO!

È una persona che si fa presente,

nel mistero di uno che c’è,

ma non si vede completamente.

Ne percepisci la fiamma che arde

ed emana calore,

anche se rimane a distanza,

perché non si "ricami" il suo amore.

Mattino e sera:

lavora, mangia, beve, si stanca,

perché il Santo rimane umano,

e non genera rumore,

come una valanga.

È una presenza che vive per Altro,

e si dona senza fine;

ti accorgi di lui quando lascia questa vita,

ed entra nel Cuore del Vivente

dove il nascosto emerge presente!

Don Giovanni

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ultimo aggiornamento 11 ottobre, 2013