L’Amore Misericordioso nel mondo  
 

P. Aurelio Pérez fam

III Congresso Apostolico Mondiale sulla Misericordia (Wacom III)1

Bogotà (Colombia) 15-19 agosto 2014

Il vescovo Domenico Cancian fam, nel suo intervento alle Lodi mattutine del 15 agosto 2014, al III congresso apostolico mondiale della misericordia in Bogotà, ha così esordito:

Fratelli e sorelle, come coordinatore dell’Italia per il Congresso Apostolico della Misericordia, porto il saluto della CEI e mio personale. È una grande gioia per me essere qui per la prima volta in Colombia, insieme a tutti voi.

Porto anche il saluto della Famiglia religiosa dell’Amore Misericordioso (alla quale appartengo), fondata dalla Madre Speranza, beatificata - lo sapete - il 31 maggio 2014. Insieme a Santa Teresina di Lisieux, a Santa Faustina e a tanti altri santi/e ha testimoniato l’Amore misericordioso in questi nostri tempi.

E ha sviluppato tre brevi riflessioni alla luce della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria:

Lei non si stanca di prenderci per mano e introdurci in quell’Abisso di Amore e Misericordia che ha visto nel suo Figlio. Il Cuore di Gesù ha preso carne in Lei, segnandola come donna e madre di misericordia.

1. Il piccolo brano appena ascoltato è tratto dal profeta Isaia, c. 61.

Inizia con le note parole, riprese da Luca nel capitolo quattro, nella prima predica di Gesù: "Lo spirito del Signore Dio è su di me… mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri (misericordia), a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà agli schiavi… a promulgare l’anno di grazia del Signore".

È descritta la missione del Messia: quella di portare nel mondo l’Amore Misericordioso del Signore per rinnovare nella nuova ed eterna Alleanza l’umanità.

2. Consegue che la vita cristiana ha come compito la missione stessa di Gesù: annunciare e testimoniare l’anno della grazia e della misericordia, il grande giubileo, il condono e perdono di ogni debito.

L’uomo è chiamato a vivere nell’amore e nella misericordia, nel perdono e nella riconciliazione. L’uomo impara la misericordia sia ricevendola, sia donandola. "Andate e imparate che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici" (Mt 9,13).

Una misericordia gratuita, abbondante, trasformante.

3. Se questo è vero, la teologia cristiana non può che essere teologia dell’Amore Misericordioso, così come ha spiegato magistralmente San Giovanni Paolo II nella Dives in Misericordia (1980).

… Madre Speranza, insieme ad altri santi, è stata profetica perché ha anticipato quello che il Magistero degli ultimi pontefici sta proponendo a chiare note, ossia la nuova evangelizzazione incentrata nella misericordia.

La teologia dell’Amore Misericordioso ha una ricaduta di notevole importanza sulla vita cristiana, ma anche sulla cultura.

L’aereo scende con qualche sussulto, tra nuvole che corrono veloci spazzate dal vento, all’aeroporto di Bogotà, nell’altipiano sulle Ande in cui giace la capitale della Colombia (circa 8 milioni di abitanti), a 2.600 mt di altezza. Intorno delle cime sui 4.000 mt.

Ho avuto la grazia di partecipare al terzo Congresso Apostolico mondiale sulla misericordia, insieme a Mons. Domenico Cancian FAM, Vescovo di Città di Castello e Delegato della Conferenza Episcopale Italiana per questi Congressi, e a due confratelli del Brasile P. Javier Martinez e P. Dener Emerson Da Rocha. Vi hanno partecipato circa 1.400 iscritti, di una quarantina di paesi nel mondo, più qualche migliaio di persone del posto in occasione di qualche particolare celebrazione.

Perché proprio a Bogotà il III WACOM (World Apostolic Congress On Mercy)? La decisione venne presa a Cracovia, tre anni fa nel secondo WACOM, su richiesta dei Vescovi della Colombia. Il motivo? La particolare situazione che vive questa nazione, lacerata da circa settant’anni da una strisciante guerra civile, in cui si scontrano i ribelli delle FARC (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia), i paramilitari, la criminalità organizzata. I tre gruppi hanno le proprie forze armate (tutte implicate nel narcotraffico) e l’esercito regolare della nazione può fare ben poco, quando non entra anch’esso nel gioco della corruzione. Il frutto di 70 anni di scontri sono circa sei milioni di vittime.

Si può intuire quanto bisogno di misericordia c’è in un contesto del genere, misericordia basata sulla riconciliazione, il perdono, ma anche sulla ricerca di una pace stabile fondata su una vera giustizia sociale che tolga l’alibi alla violenza. È stato magistrale l’intervento del Card. Salazar, arcivescovo di Bogotà, che ci ha detto di aver visitato 15 anni fa il nostro Santuario di Collevalenza: ha descritto a chiare tinte la situazione drammatica del paese, chiamando per nome le responsabilità e invitando a trovare vie concrete di pacificazione nazionale. Molto commoventi le testimonianze di varie persone, in particolare quelle di una mamma che ha perdonato e persino si è presa cura degli assassini dei propri cari, e di un avvocato che ha chiesto perdono per "essere stato a guardare" di fronte a tante ingiustizie e violenze.

Due Vescovi del posto mi hanno chiesto se potevamo mandare almeno un Figlio dell’Amore Misericordioso per accompagnarli. Le loro Diocesi stanno nella foresta amazzonica, che occupa più di un terzo della Colombia, dove non ci sono quasi strade e ci si sposta, per lo più, con le barche lungo i fiumi o con piccoli aerei. Terreno ideale per il narcotraffico. Uno dei due Vescovi mi diceva: "Aiutateci, i miei sacerdoti sono cresciuti e si sono formati in mezzo alla guerriglia e alla violenza. Ho bisogno di qualcuno che stia loro vicino". Piange il cuore a non poter venire incontro a queste richieste.

Lo scenario mondiale che ha avvolto il Congresso non era rassicurante: i conflitti in Medio Oriente (Israele, Palestina, Siria, Irak), in Africa e anche in Europa (Ukraina) costituiscono un invito lacerante a invocare l’Amore Misericordioso con tutte le nostre forze. Mi viene in mente la preghiera pronunciata da S. Giovanni Paolo II nella sua visita al nostro Santuario, dopo l’attentato subìto in Piazza San Pietro:

"O Dio, Trinità d’Amore, tu vedi di quanta potenza d’amore hanno bisogno l’uomo odierno e il mondo; di quanta potenza dell’Amore Misericordioso!

Ti preghiamo, non venire meno; sii infaticabile; sii costantemente più grande di ogni male che è nell’uomo e nel mondo; sii più grande di quel male che è cresciuto nel nostro secolo e nella nostra generazione; sii più potente con la forza del Re Crocifisso".

Non è facile "provare" misericordia verso le situazioni più terribili e i crimini più atroci. I sentimenti umani più immediati sono l’orrore, la ripugnanza, la rabbia, la paura, o un angoscioso senso di impotenza.

Solo se abbiamo in noi l’amore di Cristo, cioè lo Spirito Santo, possiamo andare oltre le reazioni istintive, e provare pena, compassione profonda di fronte all’orrore.

Qui nel Santuario di Collevalenza, Madre Speranza ha fatto collocare il Crocifisso dell’Amore misericordioso. Guardando questo Crocifisso e ascoltando le parole che sta dicendo, "Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno", si può capire un po’ meglio in che consiste la misericordia e il perdono. Chiedere a Dio di perdonare chi ti sta ammazzando ingiustamente, è la conferma che nel mondo è presente una rivoluzione, quella dell’amore più grande, il solo che può spezzare la catena dell’odio, della non accettazione del diverso, dei rancori accumulati e delle violenze di ogni tipo che lacerano ancora il volto dell’umanità.

Il IV Congresso Apostolico Mondiale sulla Misericordia sarà a Manila, a Dio piacendo, nel 2017. I Figli dell’Amore Misericordioso sono già in Filippine da poco più di un anno, e speriamo che presto vi arrivino anche le nostre consorelle.

Abbiamo portato a Bogotà le immagini del Crocifisso dell’Amore Misericordioso e della Beata Madre Speranza. Abbiamo lasciato lì una reliquia della Madre, circondata da una venerazione commovente.

Intercedi, Madre Speranza, per quella nazione lacerata, per tutte le guerre e le violenze del mondo, vedi la sofferenza dei tanti innocenti, che sempre pagano a caro prezzo gli egoismi dei "grandi". Maria Mediatrice, tu che conosci la sofferenza di tante madri che vedono morire i loro figli, o che non intravvedono un futuro dignitoso per loro, intercedi davanti all’Amore Misericordioso del tuo Figlio, perché ottenga al nostro mondo la pace.

 


1 L’idea dei Congressi Apostolici della Misericordia è venuta ad alcuni cardinali (specialmente al cardinal Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna) per rendere concreta l’intenzione profetica di S. Giovanni Paolo II: la misericordia sarà la speranza del terzo millennio.
In vari modi il Papa polacco l’aveva annunciato, a partire dagli anni 80’. L’enciclica Dives in misericordia contiene già una teologia dell’Amore misericordioso. Nell’81 si reca pellegrino a Collevalenza per sottolineare l’importanza della Misericordia come speranza per il mondo. In quell’occasione è presente Madre Speranza, ora beata. Nel 2000, l’anno del Grande Giubileo, il Papa canonizza Santa Faustina Kowalska che aveva promosso la devozione alla divina misericordia. E infine nel 2002 in Polonia, nel Santuario della Divina Misericordia a Łagiewniki, Krakow, Papa Wojtila consacra il mondo intero alla Misericordia di Dio.
Tutti questi eventi, e tanti altri interventi magisteriali di Papa Benedetto e ora di Papa Francesco, documentano che il tema della misericordia è al centro della Nuova Evangelizzazione nel terzo millennio. Queste sono le motivazioni principali che hanno portato all’iniziativa dei Congressi mondiali e nazionali della Misericordia.

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ultimo aggiornamento 16 ottobre, 2014