8 febbraio - anniversario nascita al cielo della beata Madre Speranza

OMELIA: Mons. Benedetto Tuzia vescovo di Orvieto-Todi

Una immagine splendida del Vangelo di Cristo

È trascorso quasi un anno dal felice giorno in cui la Chiesa ha fatto brillare ufficialmente nel firmamento della santità la Beata Madre Speranza. E noi siamo, oggi, qui a celebrare questo dono e a rendere grazie al Signore.

La testimonianza di fedeltà e di amore di questa umile donna continua ad essere fonte di ispirazione spirituale e ne fa fede il costante affluire di persone in questo luogo dove lei è vissuta di persona e dove ora riposano le sue spoglie mortali. Tutto in questo angolo della nostra Diocesi parla di colei che fece della propria vita un canto a Dio, Amore e Misericordia.

La Chiesa ha indicato a modello di santità una figura della nostra recente storia confermando e incoraggiando l’immagine che essa ama dare di sé come una scuola di santità. Una sua figlia, Madre Speranza, vissuta in una epoca non molto lontana dalla nostra, appena 32 anni fa, è stata proclamata Beata. La possiamo pregare in comunione con lei e la sua memoria liturgica è stata fissata l’8 febbraio, giorno della sua nascita al cielo, ed è ciò che stiamo facendo insieme, per la prima volta. Come non essere gioiosi e grati alla Chiesa che ne ha voluto fare dono alla sua famiglia religiosa e alla chiesa di Orvieto-Todi.

Desidero qui ricordare che obiettivo primo della Chiesa e dei credenti è la santità, la cosa più importante non è costruire edifici enormi e realizzare grandi progetti. Ciò di cui la Chiesa ha bisogno è la testimonianza dei suoi figli. La santità è un segno della credibilità della Chiesa e ogni Santo, secondo il suo carisma, è un Vangelo vivente. La Beata Madre Speranza è un’immagine profonda, un’immagine femminile, un’immagine splendida del Vangelo di Cristo.

Questa celebrazione poi ci ricorda che questa nostra terra è stata un vivaio di Santi e di intercessori. È il progetto di amore e di felicità che il Padre ha stabilito per tutti, per ciascuno di noi. Ci vuole Santi come lui è Santo. Questo è il progetto che abita il cuore di Dio e di conseguenza non ci può essere nel nostro cuore un desiderio, un’aspirazione più forte, se non quello di fare nostro questo progetto con la massima generosità possibile, camminando sulla strada della santità, una strada divina e al tempo stesso umana e umanizzante.

Di questo progetto di amore e di fedeltà la Beata Madre Speranza era profondamente convinta. È celebre la frase del famoso scrittore-poeta Leon Blois : "E’ una tristezza al mondo quella di non essere santi". Sia questo il desiderio che scaturisca in noi al termine di questa celebrazione accogliendo la sfida di portare nel nostro mondo familiare, del lavoro, professionale, ecclesiale il fuoco della santità, il fuoco dell’amore, il fuoco della vera gioia.

O Benedetta e Beata Madre Speranza, faro di santità e di Amore Misericordioso, tu che hai detto sì senza esitare alla volontà del Padre facendo dono di te stessa in una vita splendida e radiosa, noi ti preghiamo.

Rivolgi il tuo sguardo alle tue figlie, ai tuoi figli e al popolo di questa nostra Diocesi, benedici coloro che ti seguono nel cammino di una vita e che si donano con amore e generosità, rendi questo luogo, quanti vivono in esso, quanti lo frequentano, faro luminoso di santità e di misericordia.

Infondi nel nostro cuore un amore appassionato di Gesù e ricordati di noi. Amen.

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 20 marzo, 2015