Pastorale Familiare

Marina Berardi

Da ferita a feritoia: consacrati nell’Amore!

Queste pagine nascono dalla testimonianza di una coppia incontrata al Santuario, che ha visto intrecciarsi la propria storia con quella di Roberto e Gabriella1, di Alessandro e Francesca2. Il Signore sa tessere con ciascuno di noi delle trame d’amore. Al di là della diversità dei cammini, ogni vita, ogni realtà familiare è una storia sacra, anche quelle che vivono la ferita profonda della lacerazione delle relazioni. Spesso pensiamo che il dolore fisico sia il male più grande ma, come ci ha ricordato Papa Francesco, quando è nella famiglia stessa che ci si fa male è la cosa più brutta, è la cosa più dolorosa, è l’infrangersi di un progetto, di un sogno, di un impegno, è il dolore dei bambini.

Papa Francesco nell’Udienza del 24 giugno scorso si è anche chiesto: "Attorno a noi troviamo diverse famiglie in situazioni cosiddette irregolari - a me non piace questa parola - e ci poniamo molti interrogativi. Come aiutarle? Come accompagnarle?". È anche quello che si stanno chiedendo il Santo Padre e i Vescovi, riuniti a Roma per il Sinodo sulla famiglia, che vede la partecipazione di molte coppie di sposi e di donne teologhe.

A partire dalla mia esperienza, credo di poter dire che spesso queste famiglie hanno aiutato me, indicandomi orizzonti nuovi, spingendomi a scorgere le "sorprese di Dio" in ogni circostanza della vita. Lo hanno fatto con la loro capacità di portare il dolore, di perdonare il tradimento, con le loro scelte radicali e controcorrente, con il coraggio di affrontare una sofferta e inevitabile separazione, purtroppo a volte subita, costretta, in altre perfino necessaria.

Tu sei l’Amore più grande. In questo titolo che Andrea ed Alessandra hanno voluto dare alla loro testimonianza è racchiusa tutta la gratitudine e lo stupore per ciò che il Signore ha compiuto in loro e con loro, salvando le loro anime e la loro famiglia. È Andrea a scrivere per entrambi.

 

"Ho incontrato il Signore in una fredda notte del gennaio 2012, durante l’Adorazione Eucaristica alla quale fui invitato; fui spinto dalla curiosità e dal voler cercare in quel periodo una risposta a tutte le domande che mi ponevo sul senso della vita e come poterla ‘affrontare’ senza sprecarla.

A quel tempo, io e mia moglie Alessandra eravamo sposati solo civilmente e, a causa di un precedente matrimonio di lei finito anni prima, non potevamo ricevere i Sacramenti; una situazione che oggigiorno tocca molte persone.

Come succede in questi casi, quando si vuole vivere una vita cristiana ‘regolare’, in sintonia con Dio e la Chiesa, se si è credenti si cerca subito di riparare. Quando, però, si faceva strada in noi il pensiero di intraprendere la causa di annullamento, incontravamo persone che - probabilmente per ignoranza - cercavano di dissuaderci con frasi del tipo: "Sono cose costose, lunghe e non sai mai come vanno a finire". Sono voci che ora riconosciamo false in quanto, già prima delle recenti modifiche apportate da Papa Francesco, si poteva ricevere una sentenza di nullità dopo due o tre anni, con costi accessibili, se non gratuitamente e, in alcuni casi, a carico della Chiesa.

Come capita a molte coppie che escono da matrimoni ‘falliti’, che non hanno portato frutto, e che intraprendono nuove unioni familiari, ci sentivamo ‘rifiutati’ dalla Chiesa. Per noi il solo fatto di non poter ricevere la Comunione ci metteva a disagio e ci rendeva consapevoli di vivere nel peccato. Così la nostra fede era diventata tiepida. Non sempre partecipavamo alla Messa domenicale e come stato d’animo ci sentivamo ormai rassegnati, giudicati da un Dio severo e condannati già su questa terra. Eppure, nonostante tutto, eravamo una famiglia formata, che si era unita con matrimonio civile per essere riconosciuta legalmente.

Il nostro stato d’animo ci portò lontano da Dio, sebbene vivessimo il senso della famiglia e avessimo la grazia di avere una bambina, Valentina. Nella vita seguivamo le idee e le distrazioni del mondo: consumismo, ipocrisia, desiderio di denaro, vanità, amicizie sbagliate.

Ben presto ci accorgemmo, però, che i nostri sentimenti si stavano spegnendo e che, come coppia, il nostro era un sopravvivere alla giornata, senza sogni per il futuro, a tal punto che tutto questo ci stava portando alla separazione: una relazione fredda che sembrava essere giunta ormai al suo traguardo…

Ma il Signore Gesù, come racconta nella parabola del figliol prodigo, entrò nel nostro cuore e ribaltò la situazione attirandoci a Sé. Sentimmo la Sua Misericordia ed il Suo Amore-Perdono crescere ogni giorno in noi. Gesù ci accolse a braccia aperte come un Padre con i suoi figli, "come un Padre buono e una tenera Madre", direbbe M. Speranza.

Dopo quell’incontro con Gesù durante l’Adorazione Eucaristica, volli continuare a partecipare agli incontri di preghiera e riuscii a coinvolgere anche mia moglie Alessandra: ci accorgemmo da subito che quello che stava accadendo nella nostra vita di coppia era una vera grazia! Il Signore stava ricostruendo la nostra famiglia, giorno dopo giorno, passo dopo passo, e ci chiedeva umiltà, perdono reciproco, rinuncia a risentimenti per i nostri sbagli di coppia. Gesù ci stava plasmando come piaceva a Lui: Signore, noi ci abbandoniamo a te, fa’ di noi ciò che a te è gradito (cf. M. Speranza, Novena all’A.M.).

Incominciammo a partecipare a percorsi di guarigione per essere risanati da tutti gli sbagli, dai peccati e dalle sofferenze vissute nel nostro passato, ma anche dal male che altre persone ci avevano causato e iniziammo ad ascoltare e vivere la "Parola" nella santa Messa.

Ci consacrammo a Maria nostra Madre ed in famiglia ogni sera recitavamo insieme il santo Rosario, che ancora oggi continua ad essere per noi un grande aiuto nel cammino di conversione e in un rinnovato incontro con Dio.

Il Signore entrò nel nostro cuore, mettendo in esso il forte desiderio di vedere il Suo Santo Volto per ringraziarlo, perché avevamo capito che stava salvando la nostra famiglia dalla separazione, dal fallimento… Il nostro amore per il Volto Santo di Gesù ci ha aiutati a conoscerlo più a fondo e a capire quanto ci ha amati fin dal principio, tanto da dare la sua vita per noi.

Passò il primo anno di conversione e cresceva in noi il desiderio di ricevere i sacramenti. Questo ci portò a un cammino di purificazione a alla determinazione di intraprendere la causa canonica per l’annullamento del precedente matrimonio di Alessandra. Furono mesi lunghi, le risposte dell’avvocato erano sporadiche e fu in questo periodo che decidemmo di vivere nella continenza. Non è stata una scelta facile, anche perché non potevamo sapere per quanti mesi o anni si sarebbe prolungato il processo canonico, ma abbiamo imparato a confidare in Gesù. Ripercorrendo ora la nostra storia, ci accorgiamo che il Signore non ci ha fatto mai mancare nulla per realizzare il nostro sogno e che ci ha messo accanto un padre spirituale, il parroco del nostro paese, con il quale intraprendere un cammino di fede e di crescita. Il nostro desiderio di ricevere i sacramenti e di mettere Dio al primo posto nella nostra vita ci dava la forza per andare avanti. In questo lungo periodo di attesa ci sono stati momenti di forte combattimento che ci spingevano a rinunciare, ma abbiamo anche sperimentato che quando il progetto viene da Dio, Lui dà ai suoi figli la forza per portarlo a compimento secondo il Suo volere. Ricordo che non abbiamo smesso un solo giorno di pregare e chiedere al Signore di santificarci ed essere uniti nel Suo amore…

Nell’agosto del 2013 ci siamo recati a Collevalenza di Todi, al Santuario dell’Amore Misericordioso, spinti dal bisogno di purificare le nostre anime in quell’Acqua che Gesù ha donato ai pellegrini che lì giungono. Sono stati giorni di preghiera e di raccoglimento ma anche di gradite sorprese, come quella di ritrovarci casualmente con Alessandro e Francesca, per di più allo stesso tavolo! Li avevamo conosciuti mesi prima al gruppo di preghiera e questa coppia di giovani sposi aveva lasciato un segno indelebile nei nostri cuori. Sono stati un esempio di vita e di amore autentico per Cristo e per il Vangelo! Sappiamo che hanno lasciato un segno anche al Santuario dell’Amore Misericordioso, dove Francesca nel febbraio 2014 ha consegnato la sua vita al Padre o, sarebbe più giusto dire, dove il Padre l’ha ‘annegata’ nel Suo Amore, nel Suo Cuore, come lei desiderava.

Dall’inizio del processo canonico, passarono quasi tre anni, nei quali abbiamo camminato nella fede tra esperienze e ritiri, tra convocazioni e udienze che, comunque, sembravano andare per il meglio. Solo Dio sa quale indicibile gioia stavamo provando, certi che Gesù, venuto per i peccatori, si chinava su di noi, effondendo su di noi la sua misericordia. A distanza di alcuni mesi dalla sentenza definitiva della Sacra Rota, il primo agosto di quest’anno ci siamo uniti in matrimonio nel Santuario della Madonna di Rogoredo di Alzate Brianza, confermando di voler abbracciare per sempre la volontà di Dio su di noi.

Questi anni sono stati segnati da forti cambiamenti e da una esperienza di crescita personale, di coppia e di famiglia. Abbiamo imparato che Dio è sempre accanto a noi e che vuole sempre il meglio per ognuno dei suoi figli: "Avvicinatevi al Signore ed egli si avvicinerà a voi" (Gc 8,4). Chiedergli di voler fare la Sua volontà significa imparare a conoscerlo e ad amarlo; per questo non possiamo fare a meno della preghiera quotidiana.

Sebbene i cammini siano diversi, pensiamo che l’obbedienza alla Chiesa e il rimanere innestati in Essa come il tralcio alla vite è ciò che può accomunarli. Vorremmo che questo messaggio di speranza giungesse a quanti sono in difficoltà: confidate nel Signore che ascolta sempre le preghiere dei suoi figli, di tutti, soprattutto di coloro che pur carichi di difetti - come noi - si sforzano di essere come Lui li vuole (cf. M. Speranza). Quando siamo disposti a lasciare le cose inutili del mondo e a pentirci dei nostri errori, allora si manifesta in noi l’Amore Misericordioso che viene a salvarci. Se lo cerchiamo, Lui si farà trovare. Se lo seguiamo, Lui ci farà scoprire le strade dell’Amore".

Nel concludere, ci uniamo alla gioia di Valentina, di Andrea ed Alessandra, del bimbo che lei porta in grembo e auguriamo loro di proseguire con passione il cammino di santità! Per tutti, con Papa Francesco, "chiediamo al Signore una fede grande, per guardare la realtà con lo sguardo di Dio; e una grande carità, per accostare le persone con il suo cuore misericordioso" (Udienza, 24.6.2015).


1 Le strade dell’educare: Via del Servire (http://www.collevalenza.it/Riviste/2015/Riv0615/Giugno2015.pdf).

2 Creati per la gloria di Dio (http://www.collevalenza.it/riviste/2014/Riv0514/Riv0514_04.htm).

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ultimo aggiornamento 16 novembre, 2015