Sac. Angelo Spilla

Lasciamoci sorprendere da Dio

 

Ci prepariamo al grande dono del Signore che ci sta facendo con il Giubileo straordinario della Misericordia. Questo per iniziativa di Papa Francesco. Questo annuncio ci riempie di gioia, perché Dio ci tende la mano colma delle sue tenerezze. Il 13 maggio scorso l’annuncio, l’11 aprile l’indizione in attesa del prossimo 8 dicembre per concludersi il 20 novembre 2016: "Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato la via della misericordia - è uno dei brani della Bolla Misericordiae vultus – La giustizia è il primo passo necessario e indispensabile, ma la Chiesa ha bisogno di andare oltre per raggiungere una meta più alta e più significativa".

La Bolla di indizione si apre con le parole:" Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre" e l’invito costante presente nel documento pontificio è quello di contemplare ed imitare il Verbo incarnato nella missione ricevuta dal Padre, quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. Un invito a lasciarci sorprendere da Dio, un invito alla conversione che non esclude nessuno.

Mons. Rino Fisichella, a tal proposito, ci ricorda sulla misericordia cristiana: «È la verità su Dio ed è la verità che Dio ci ha voluto far conoscere. La misericordia è la parola sintesi del Vangelo. La misericordia è il volto di Cristo: è quel volto che noi conosciamo in tutti gli aspetti della sua esistenza, quando va incontro a tutti, quando guarisce gli ammalati, quando siede a tavola con i peccatori pubblici e soprattutto quando, inchiodato sulla croce, perdona: lì noi abbiamo il volto della misericordia divina».

Mi viene in mente un brano del profeta Isaia:"Cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo mentre vi è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui"(Is 55, 6-7).

Papa Francesco con l’indizione del Giubileo ci chiama così a cambiare vita, perché è proprio questo il momento adatto. Questo concetto lo spiega così:"Questo è tempo di lasciarci toccare il cuore". Vorrei che tutti ci facessimo questa domanda: ci lasciamo toccare il cuore da Dio? Permettiamo che ancora oggi Dio continui a parlarci, ad intervenire nella nostra storia, con gesti di amore e di misericordia? Lasciamoci toccare il cuore nel senso, anche, di renderci anche noi misericordiosi verso i nostri fratelli. Papa Francesco ci ricorda di essere Chiesa in periferia, Chiesa in uscita, perché Dio ci vuole "in strada", nella strada. E lì incontriamo coloro che sperimentano le povertà: coppie che vivono problemi per i morsi della crisi e le mancanze di lavoro, le difficoltà in famiglia, i disagi dei giovani, gli immigrati che scampano la morte e sognano terre promesse, anziani che sperimentano solitudine, ammalati che avvertono la precarietà della vita. Sono tutti quanti si sentono ai margini delle nostre città, coloro che hanno smarrito la speranza.

Non possiamo rimanere insensibili dinanzi al dramma odierno di queste povertà. In ognuno di questi "più piccoli" è presente Gesù stesso.

Vale la pena ricordare che per la classicità greco-romana l’atteggiamento misericordioso per molti equivaleva ad un difetto di carattere, indegno dell’uomo saggio e virtuoso. Per noi cristiani non è certamente così: "Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro celeste"(Lc 6,36), ci ha ricordato Gesù.

Il Giubileo della Misericordia sarà un invito a questo: a lasciarci permeare dalla grazia di Dio e a renderci misericordiosi. Solo se sapremo rimuovere le incrostazioni che si sono formate sulle nostre coscienze e sui nostri cuori. Lasciamoci riconciliare dal Signore. Lasciamoci guidare dall’insegnamento del Papa Francesco che ci ricorda:"come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando a tutti la bontà e la tenerezza di Dio! A tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del Regno di dio già presente in mezzo a noi".

Un amore misericordioso che costituisce l’architrave della vita della Chiesa e la cui credibilità include la riscoperta delle opere di misericordia corporale e spirituale. Viviamo la missione come una dimensione di rinnovamento segnando un passo avanti nel cammino dell’evangelizzazione.

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ultimo aggiornamento 16 novembre, 2015