la parola dei padri San Bernardo, abate
Dove ha
abbondato il delitto, ha abbondato ancor più la grazia
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Dai «Discorsi sul Cantico dei Cantici» (Disc. 61, 3-5; |
D
ove trovano sicurezza e riposo i deboli se non nelle ferite del Salvatore? Io vi abito tanto più sicuro, quanto più egli è potente nel salvarmi. Il mondo freme, il corpo preme, il diavolo mi tende insidie, ma io non cado perché sono fondato su salda roccia.
Ho commesso un grave peccato;
la coscienza si turberà, ma non ne sarà scossa perché mi ricorderò delle ferite del Signore. Infatti «è stato trafitto per i nostri delitti» (Is 53, 5). Che cosa vi è di tanto mortale che non possa essere disciolto dalla morte di Cristo? Se adunque mi verrà alla memoria un rimedio tanto potente ed efficace, non posso più essere turbato da nessuna malattia per quanto maligna. E perciò è evidente che ha sbagliato colui che disse: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono» (Gn 4, 13). Il fatto è che non era membro di Cristo, né gli importava nulla dei meriti di Cristo. Così non se li attribuiva come propri e non diceva suo quello che era realmente suo come doveva fare, essendo il membro tutta cosa del capo. Io invece, quanto mi manca, me lo approprio con fiducia dal cuore del Signore, perché è pieno di misericordia, né mancano le vie attraverso le quali emana le grazie. Hanno trapassato le sue mani e i suoi piedi, e squarciato il petto con la lancia; e attraverso queste ferite io posso «succhiare miele dalla rupe e olio dai ciottoli della roccia» (Dt 32, 13), cioè gustare e sperimentare quanto è buono il Signore (cf Sal 33, 9).
Egli
nutriva pensieri di pace ed io non lo sapevo
Mio merito perciò è la misericordia di Dio.
Non sono certamente povero di meriti finché lui sarà ricco di misericordia.
Che se le misericordie del Signore sono molte, io pure abbonderò nei meriti.
Ma che dire se la coscienza mi rimorde per i molti peccati?
«Dove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia» (Rm 5, 20). E se la misericordia di Dio è eterna, io pure canterò per l’eternità le misericordie del Signore (cf Sal 88, 2). E che ne è della mia giustizia? O Signore, mi rammenterò soltanto della tua giustizia (cf Sal 10, 16). Infatti essa è anche mia, perché tu sei diventato per me giustizia da parte di Dio.
Cristo è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci salva si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe siamo stati guariti. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, morti per il peccato, vivessimo per la giustizia. (cfr Is 53,5; 1Pt 2,24) |
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ultimo aggiornamento
21 marzo, 2016