Attualità

Franco Sicali

 

Abba,

Padre,

ho

peccato!

 

Il mondo contemporaneo ha fame e sete di giustizia come non mai in precedenza; il mondo di oggi ha fame e sete anche di verità, ma troppi ciarlatani oscurano l’orizzonte e lo restringono, pretendono di spegnere la luce del sole e affermano che Dio è morto!

In realtà Dio potrebbe essere morto, ma soltanto nel cuore dell’uomo, se Egli non avesse inviato il Figlio Suo unigenito a illuminare la lunga notte dell’Umanità sopraffatta dal peccato.

Dio è morto!

Di fronte a una affermazione di questo tenore, tanto dirompente quanto irreale, Dio sorride, consapevole come è dell’infanzia perenne nella quale ogni essere umano vuole vivere e restare.

Dio sorride, perché si è sempre visto che nella Storia del Mondo tutte le civiltà che hanno rotto irresponsabilmente i ponti con Dio, ignorandolo, hanno decretato di fatto la loro fine, la loro estinzione, il cataclisma della loro civiltà.

Infatti Dio è per l’uomo la fonte di ogni certezza, di tutte le sicurezze, di ogni condotta morale ben equilibrata che conduce direttamente al Bene, alla Fonte, perciò a Dio stesso.

Però gradualmente è successo nel tempo che l’evoluzione dei costumi, il progresso tecnologico, la capacità di argomentare sottilmente attraverso la riflessione personale, attraverso l’uso autonomo ed esclusivo della propria intelligenza senza altro confronto, va facendo credere all’uomo, presuntuosamente, di potere fare a meno di Dio, di potere fare a meno di quei "consigli" educativi e morali contenuti nei sacri testi e nei Comandamenti, contenuti cioè nella Parola e nella Verità rivelata.

Perciò l’essere umano, "consigliato" dai soliti onnipresenti cattivi maestri, si illude di potere essere come Dio (Genesi, -3,5-.), dimentica le proprie reali fragilità, esalta le capacità della propria intelligenza, le innalza un immenso monumento e ne fa uno strumento ostinatamente auto referenziale che lo porta a ingigantire se stesso sotto il profilo delle capacità, delle competenze, delle prestazioni e della progettazione, e volentieri fa a meno di Dio, sopratutto quando c’è da progettare un presente e un futuro comune e anche personale che necessitano inequivocabilmente di un preciso riferimento morale alla Legge di Dio senza compromessi.

Mettere a tacere nella nostra coscienza la volontà e l’insegnamento di Dio, equivale a fare a meno della presenza di un "padre" che ci cerca, ci consiglia, ci chiama, ci incoraggia, ci AMA. Infatti oggi nel mondo abbiamo la pretesa di volere vivere senza padre, o di relegare la figura del padre a un ruolo marginale, di secondo piano, in modo che non dia fastidio alla "libera", a volte anche libertina, realizzazione dei nostri propositi e dei nostri progetti.

Per questo motivo Dio, consapevole della eterna infanzia dell’uomo, ha mandato tra di noi Gesù Cristo, nostro fratello maggiore, istruito e cresciuto alla scuola del Padre, per rassicurarci ed educarci sulle "cose" del Cielo e della Terra, e per mostrarci con i fatti l’Amore Eterno che Dio nutre per l’intera Umanità, per i Suoi figli, come se non potesse vivere senza di noi, direbbe la Beata Madre Speranza di Gesù.

Dio, Amore Misericordioso, conosce e capisce in profondità l’essere umano, e mette a disposizione di questi, gratuitamente perché è Padre, la forza infinita e inarrestabile della Sua Misericordia, che è il dono più grande che si possa ricevere da Dio. Infatti il concetto di Misericordia Divina è onnicomprensivo di tutti gli aspetti relazionali che intercorrono tra l’uomo e Dio, senza tralasciarne alcuno.

L’esempio dato attraverso la parabola del Figliol Prodigo non dovrebbe lasciare dubbi a questo riguardo. Tutti siamo peccatori, ma tutti siamo degni della Misericordia di Dio, che non si configura come un favore, bensì come un preciso, consapevole e volontario atto d’Amore di Dio verso l’intera Umanità.

Il problema reale di fondo è che dopo avere decretato la morte di Dio, ora si sta cercando, con mille sofisticherie dialettiche e immorali, di ottenere l’oscuramento della coscienza e la morte morale dell’Umanità. Ricordiamoci però che Dio non è mai morto, se non nell’illusione dell’uomo presuntuoso e arrogante, anzi Dio continua a vivere più e meglio di prima in mezzo a noi, infatti continua ad essere presente nel SS. Sacramento nei tabernacoli di tutte le chiese, ma rimane il problema relativo alla vita e al futuro dell’Umanità, la quale se vuole continuare a "vivere" deve riconciliarsi con Dio, riconoscendo umilmente che non può fare a meno della Sua "insondabile Misericordia" (Santa Suor Faustina Kovalska).

Allora è arrivato il tempo di dire: Abba, Padre, contro di Te ho peccato, riconciliami con Te e ricolmami della Tua infinita Misericordia perché per i meriti di Gesù Cristo voglio ritornare a essere figlio Tuo.

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 09 febbraio, 2017