Gesù, Fonte di vita, fa’ che gustando di Te, io non abbia altra sete che di Te

Un ulteriore simbolo attribuito all’acqua è quello utilizzato dai Maestri di spirito per parlare della preghiera, che può zampillare e dissetare all’improvviso senza fatica, per puro dono di Dio o come ricompensa ad una lunga, faticosa e perseverante ricerca. Come l’acqua la preghiera è dono e insieme conquista, e poiché non si può improvvisare e necessita di tutta la nostra collaborazione, proveremo a imparare a pregare alla scuola di Madre Speranza

PREGHIERA AFFETTIVA

"Soltanto l’orazione raccoglie tutte le nostre facoltà per unirle a Dio: immerge l’intelletto nella meditazione delle realtà divine, orienta la volontà alla gloria di Dio e al bene delle anime; getta il cuore nell’intimo del seno di Dio, da cui continuamente assimila affetti santificanti. Anche le facoltà sensibili ci aiutano a fissare l’immaginazione e la memoria in Dio, nel buon Gesù e nella santissima Madre". (El pan 16, 169)

Abbiamo imparato che, dedicando con la preghiera affettiva, un’attenzione amorevole alla presenza del Signore in noi e allontanandoci volontariamente per un po’ di tempo da tutte le altre cose per restare in silenzio con lui, possiamo scoprire l’amore personale che Dio ha per ciascuno; amore che si può sperimentare sempre più profondamente, in proporzione alla propria accoglienza e al grado di distacco da se stessi e di abbandono in Lui.

"Nella preghiera l’anima, lentamente, si trasforma in Dio. Infatti, quando lo adoriamo e gli presentiamo le nostre suppliche, Egli si china su di noi e ci concede le sue grazie, che operano in noi una felice trasformazione". (El pan 16, 170)

Una tale esperienza di Dio produce alcuni effetti, che è possibile verificare: l’improvvisa e dolorosa percezione della propria assoluta indegnità di ricevere l’onore della presenza di Dio (cfr Is 6,5 "…un uomo dalle labbra impure io sono…") e una discreta attenuazione della comune e umana ripugnanza e paura delle tribolazioni. Sperimentare questa grazia della presenza di Dio nell’orazione affettiva, infatti, fa aumentare la fede e la fiducia in Dio e nel Suo aiuto.

"… La conoscenza di Dio, attira Dio in noi e ci aiuta a consegnarci a Lui per amore; la conoscenza di noi stessi ci mostra la necessità che abbiamo di Dio e ravviva in noi il desiderio di possederlo perché Egli colmi il vuoto che sentiamo.

Nella preghiera l’anima espone a Dio tutte le proprie necessità. Nella preghiera l’anima è facilmente ispirata a conversare con Dio, e lì, unita a Lui, impara ad amare, a soffrire e a vivere solo per Lui e per dargli gloria.

Gesù mio, concedi alla nostra volontà la forza e la costanza necessarie per volere soltanto ciò che Tu vuoi e desideri.

Ricordiamo frequentemente che per vivere uniti a Dio dobbiamo rinunciare a noi stessi e ai nostri progetti per dedicarci a quelli di Dio". (El Pan 16, 171-173)

Maria Antonietta Sansone

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ultimo aggiornamento 14 luglio, 2017