Verso una cultura della misericordia

Rossana Ragonese

 

Fraternità ferita e riconciliazione

Il libro Fraternità ferita e riconciliazione (ultimo volume della Collana Rachamim Misericordia del Centro Studi dell’Amore Misericordioso, ed. Ancora) contiene gli interventi del V Seminario di Studi del Cesam tenutosi a Collevalenza il 12 e 13 novembre 2016.

Da differenti angoli di visuale gli autori dei vari contributi affrontano il tema della giustizia e del perdono. Come reagire al male? Come ricomporre l’armonia distrutta da un reato e ricostruire l’unità della comunità umana quando essa viene divisa da gesti di odio e violenza? Come dare consolazione al dolore prodotto da un crimine, dare pace e rendere giustizia alle vittime?

E come comportarsi con l’autore del crimine?

Nella storia dell’umanità si assiste ad uno sviluppo che porta ad intendere la giustizia come un restituire in misura eguale (pena proporzionata alla colpa), dare a ciascuno il suo (alla vittima soddisfazione, al reo la pena), con lo scopo di dichiarare cosa è male e anche di proteggere le vittime e la società. È un passo avanti rispetto alla vendetta, all’arbitrio e alla pura legge della forza.

Ma esiste una giustizia più grande, una giustizia che sia tale per tutti (vittima, colpevole e tutta la società umana). Una giustizia capace di riparare: indurre al bene non solo sanzionare il male. In questa ottica anche il concetto di pena assume un valore ampio e costruttivo introducendo concetti e azioni di educazione, riparazione, incontro, conversione.

Nei vari saggi del volume si affronta il tema della fraternità, della giustizia riparativa, del perdono; si presentano i complessi percorsi che conducono alla riconciliazione attraverso la verità e la purificazione della memoria, con la volontà di guardare in avanti alle generazioni dopo di noi alle quali lasciare un mondo riconciliato in cui sia possibile vivere piuttosto che restare ancorati a rancore e vendetta.

Questi temi sono resi vivi anche dal racconto di storie personali e dalle testimonianze di uomini e donne del nostro tempo che hanno compiuto un percorso di riconciliazione nei confronti dei propri carnefici.

Si pone dunque una sfida: restare umani quando odio e violenza provocano ferite laceranti; non uniformarsi al male e alle sue insidie. Sfida ardua e alta eppure capace di interpellarci e di orientarci ad una giustizia che possa - senza nulla togliere alla verità - ricomporre la fraternità ferita e lasciar rifluire la Vita.

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ultimo aggiornamento 13 novembre, 2017