Attualità

Paolo Damosso

 

VERSO "LA CASA DI MADRE SPERANZA" (4)

 

È nato il logo della casa di Madre Speranza

 

Carissimi,

il cammino per la realizzazione del progetto della Casa di Madre Speranza prosegue e, questa volta, desidero condividere con voi un passaggio importante: la nascita del logo.

Che cosa rappresenta il logo prima di tutto? È la traduzione grafica che deve simboleggiare l’essenza di tutto il progetto.

Un segno distintivo appositamente pensato per riassumere lo spirito che anima questa iniziativa e che sarà presente in modo evidente a partire dall’ingresso, per accogliere e accompagnare i pellegrini lungo il percorso.

Un simbolo che desideriamo diventi familiare per tutte le persone che, a vario livello, compongono "il mondo di Madre Speranza": religiosi, laici, collaboratori, amici, pellegrini e coloro che ancora non conoscono questa meravigliosa realtà.

Un passaggio importante il cui risultato è frutto di un confronto aperto con la famiglia dell’Amore Misericordioso, per poter riassumere in pochi tratti il cuore di ciò che s’incontra a Collevalenza.

Non è stato facile fare sintesi e per questa ragione mi permetto di ringraziare, in particolare, l’impegno di Antonella Taggiasco, che si è prodigata tantissimo per riuscire ad interpretare nel modo migliore le indicazioni e i suggerimenti, dando le ali alla sua creatività e alla passione con la quale sta vivendo ogni passaggio che conduce alla realizzazione della Casa di Madre Speranza.

Da quanto espresso si capisce che la nascita del logo è un momento molto importante, perché rappresenta in sé il riassunto delle basi che hanno permesso lo sviluppo dell’intero progetto.

Per questa ragione desidero che, guardando questo simbolo grafico, ogni persona possa cogliere degli elementi attraverso la sua sensibilità e la conoscenza del luogo. Sono convinto che ciascun pellegrino, soffermandosi, coglierà sfumature nuove, tutte validissime.

Al momento, per facilitare e stimolare la fantasia e l’ispirazione, desidero spiegare brevemente gli elementi portanti che hanno reso possibile questo risultato.

Prima di tutto, come potete notare, ciò che emerge immediatamente è la circolarità. Una figura geometrica non casuale, perché il cerchio è un’immagine che ritorna moltissimo a Collevalenza. È basilare nell’ideazione del Santuario voluta dall’architetto Lafuente, sia al suo interno nel suo aspetto compositivo globale che all’esterno, espressa dall’ imponente piazzale che colpisce chiunque all’arrivo e che è spezzato per simboleggiare il primo abbraccio al pellegrino che si reca qui a Collevalenza.

Anche noi abbiamo voluto rappresentare questa apertura che si coglie, guardando attentamente nell’unione tra la linea verde e quella ocra sotto le lettere SPE, che compongono SPERANZA.

In secondo luogo la circolarità è rappresentazione della centralità dell’Eucarestia, vero fulcro di tutto ciò che si vive a Collevalenza nonché motore autentico della vita di Madre Speranza.

Al centro del cerchio è rappresentata una spiga, simbolo molto importante e ricorrente nel percorso della Casa, per diverse ragioni che il pellegrino potrà scoprire nel suo cammino all’interno delle diverse stanze.

Le tre sfumature di colore della spiga richiamano le tre realtà di cui è composta la Famiglia carismatica dell’Amore Misericordioso mentre il numero dei semi/gocce rimanda alle diverse modalità di appartenenza ad essa: due per la Congregazione delle Ancelle, quattro per quella dei Figli e infine una per l’Associazione Laici.

Ma a questo punto mi rendo conto che sorge spontanea una domanda: perché questi semi sono azzurri?

Perché abbiamo voluto inserire anche l’elemento dell’acqua che non si può dimenticare qui a Collevalenza.

In qualche modo i sette semi possono anche essere visti come sette gocce d’acqua che sgorgano da un’unica fonte: la croce. Al centro del logo infatti, ad una attenta visione, emerge il crocifisso stilizzato di colore verde.

È l’Amore Misericordioso da cui nasce tutto e che nutre e regge i semi/gocce che crescono per diffondere il messaggio che parte da Collevalenza per irradiarsi al mondo. Frutti benedetti che maturano, gocce di una fonte a cui bere per rispondere alla propria sete e alle domande quotidiane che tutti noi ci poniamo sul senso della nostra esistenza.

Una croce che dà frutto, una croce feconda simbolo di vita, da cui si nasce e si rinasce nella circolarità che è grembo per dare luce al mondo.

Una spiga che ha il crocifisso come anima, come struttura portante, senza la quale i frutti non esisterebbero, non potrebbero nascere e crescere.

Una croce che ha il colore verde perché è linfa vitale, è ragione di vita per tutti e che disegna un cerchio che diventa abbraccio e cambia colore in ocra a simboleggiare la maturazione di questa spiga che diventerà pane spezzato, offerto da Gesù come Corpo che salva ognuno di noi.

Una circolarità che può essere letta anche a partire dal basso, dal colore ocra. Dove il cerchio ha il colore della terra, della nostra umanità che partecipa al mistero dell’Incarnazione. Per questo ripercorrendolo verso l’Alto in un cammino di salvezza, diventa verde a simboleggiare la nascita di una spiga nel segno della croce che fa nascere frutti copiosi e gocce che ricadono su chi si nutre e beve a questa fonte.

Insomma, avete capito che si possono leggere molte cose, diverse sfumature, unite da un unico cuore: l’Amore Misericordioso che è anima e unico elemento portante di tutto il percorso della Casa di Madre Speranza.

Sembra quasi incredibile che un logo possa dire tutte queste cose ma, come vi ho già detto, sono convinto che possa contenere tanti altri dettagli ancora inespressi.

La mia intenzione è quella di poter dare degli spunti di riflessione per preparare il cammino, per stimolare una prima riflessione da sviluppare insieme.

A questo punto sarà chiaro a tutti il motivo di tanto lavoro anche solo per comporre un semplice simbolo che fin da ora vi invito non solo a vedere ma anche a guardare ed osservare attentamente. Convinto del fatto che nelle piccole cose spesso si nasconde l’essenza più importante. Me lo ha insegnato proprio Madre Speranza in modo tangibile.

In questi giorni infatti continuo a pensare alla pellicola che ho visto e rivisto dell’immagine della Fondatrice che, in primo piano guarda la statua di Gesù Bambino che ha tra le mani. Sembra instaurare un dialogo fatto di tenerezza e di Amore infinito, che si conclude con il suo sguardo disarmante guancia a guancia con il Bambinello.

In quelle immagini si coglie il filo invisibile agli occhi che lega Madre Speranza all’Amore Misericordioso. Nella semplicità più evidente, nel piccolo, nella fragilità estrema, lei riesce a comunicarci l’unico modo, l’unica strada, l’unico senso, l’unica ragione di vita a cui guardare: Gesù Cristo.

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ultimo aggiornamento 14 dicembre, 2017