Gesù, Fonte di vita, fa’ che gustando di Te, io non abbia altra sete che di Te

Un ulteriore simbolo attribuito all’acqua è quello utilizzato dai Maestri di spirito per parlare della preghiera, che può zampillare e dissetare all’improvviso senza fatica, per puro dono di Dio o come ricompensa ad una lunga, faticosa e perseverante ricerca. Come l’acqua la preghiera è dono e insieme conquista, e poiché non si può improvvisare e necessita di tutta la nostra collaborazione, proveremo a imparare a pregare alla scuola di Madre Speranza

PREGHIERA DI UNIONE

Pregare, quindi, è dimenticare a poco a poco se stessi per fare sempre più spazio a Dio nel profondo del nostro essere, è obbedire alla Sua volontà e in questo modo accettare che Dio eserciti la sua signoria nella nostra vita, è scoprire il Suo amore per noi e cercare di ricambiarlo attraverso opere di amore.

 

"Se veramente desideriamo raggiungere l’unione con Dio, occorre mortificare tutte le passioni, anche le più piccole, in ciò che hanno di volontario e disordinato… Nel momento in cui deliberatamente ci lasciamo trascinare da una passione, non c’è più unione perfetta tra l’anima e il buon Gesù.

Fa’, Gesù mio, che i figli e le figlie giungano a controllare e ordinare al bene le loro passioni e siano profondamente feriti dall’amore per Te e dallo zelo per la salvezza delle anime. Per dare gloria a Dio e salvare i fratelli, mai retrocedano davanti a nessun ostacolo, sacrificio o umiliazione". (El pan 9, 145-147)

 

Questo è quanto possiamo fare noi per giungere o mantenerci nella preghiera di unione che non è riservata soltanto alle persone consacrate, ma è accessibile a tutti. È necessario, però, decidersi a non voler trattenere più nulla esclusivamente per sé ma abbandonarsi sempre più in Dio, perché Egli che ha dato tutto Se stesso per noi, desidera altrettanto: "Non sarai tutta per me come io sono tutto per te?" (b.S.A.)

L’orazione di unione ha anche l’esperienza passiva che consiste in tocchi particolari e di breve durata con i quali Dio, quando Lui vuole e a chi Lui vuole, si imprime nell’intimo dell’anima che ne resta come sospesa, senza poter far nulla se non godere di questa Presenza per il breve tempo della sua durata e accogliere le numerose grazie che Dio stesso le infonde. Chi la sperimenta percepirà intensamente il proprio nulla di fronte a Dio e, da quel momento in poi, avrà la certezza indelebile della Sua immensa magnanimità e liberalità e dell’assoluta gratuità dei Suoi doni.

 

"Egli ci attende per unirsi a noi così intimamente, da renderci partecipi della sua santità, per la quale anche noi potremo aiutare a santificarsi tutti coloro che frequentiamo. Infatti, risplendendo in noi la santità, l’amore a Dio e al sacrificio, crescerà il nostro lavoro nella carità e saremo sempre più disponibili a sacrificarci per gli altri.

Ricordiamo che il buon esempio può darlo solo colui che si preoccupa del proprio progresso spirituale e ricorre continuamente alla preghiera. Questa è e sarà sempre il mezzo più efficace per avanzare nella santità." (El pan 15, 159)

Maria Antonietta Sansone

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ultimo aggiornamento 14 dicembre, 2017