Gli incontri
di Gesù (8)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gesù incontra una peccatrice

 

Sac. Angelo Spilla

 

Ancora un altro incontro di Gesù mentre è ospite nella casa di Simone: Gesù incontra una peccatrice. E’ l’evangelista Luca che ce lo riporta sottolineando alcuni dettagli caratteristici di questa donna: lacrime, capelli, baci, profumi (Lc 7, 36-50).

Gesù è stato invitato a pranzo da Simone, il fariseo. I farisei costituivano un gruppo religioso che fu molto influente nel popolo ebraico prima e dopo Gesù. Ricercavano la perfezione spirituale praticando una rigorosa osservanza della Legge scritta e della Tradizione orale degli antenati; ritenevano certa l’immortalità dell’anima, la risurrezione del corpo, la futura retribuzione e l’esistenza degli angeli. Attendevano il Messia, il grande liberatore che avrebbe instaurato un nuovo regno, liberando i giudei dall’oppressione dei Romani e sottomettendo poi tutte le nazioni a Gerusalemme.

Lo zelo dei farisei per la legge, però, degenerò in una pietà puramente esteriore, cariche di riti e formule, denunciata in tante occasioni da Gesù.

Ci troviamo adesso in questa casa dove i protagonisti della scena sono Gesù, Simone il fariseo, la donna peccatrice e gli altri commensali. Tutto ha inizio con un invito. Simone invita Gesù a mangiare a casa sua. Dimostra un gesto aperto e cordiale verso il Maestro. Pur non conoscendo le intenzioni occulte, condividere il pranzo è segno anche di condivisione della medesima gamma di valori. Gesù accetta senza mostrare riserbo o diffidenza.

C’è cordialità da parte di entrambi. Ma ad un certo punto ecco che irrompe in scena di sorpresa, senza che nessuno se lo aspettasse, una donna che non è né farisea né colta. E’ solamente una peccatrice rinomata e per di più una donna, senza nome, che si introduce in un ambito maschile.

Questa desidera incontrare Gesù infrangendo tutte le regole sociali. Affronta ogni rischio anche quello del disprezzo, dell’incomprensione e dello stesso rifiuto. Per lei l’amore e la gratitudine verso Gesù superano tutti i codici sociali. Con un vaso pieno di profumo, si pone dietro a Gesù, piangendo ai suoi piedi. Tocca con il suo capo i piedi del Maestro; parla semplicemente con i gesti, in silenzio, senza parole, mostrando un atteggiamento di discepola e di servizio. Questa donna piange ma non sappiamo se per pentimento, amore o gratitudine. Si suppone, però, che i due si siano già incontrati in qualche altra occasione.

Mostra sentimenti di amore verso Gesù, interpretati come sentimenti di scandalo da Simone e i suoi invitati.

La donna compie quattro azioni che hanno al centro i piedi di Gesù:li bacia, li bagna con le lacrime, li asciuga con i capelli e li unge con il profumo.

Ed eccoci alla reazione dei presenti e il messaggio conclusivo di Gesù. Simone giudica e rimane scandalizzato, così come pure gli altri invitati. Questo comportamento mostrato da questa peccatrice appare una grave offesa alla Legge e soprattutto porta Simone a ritenere che Gesù non è un profeta.

Senza che nessuno glielo sveli, Gesù conosce il pensiero di Simone e mostra, invece, la sua qualità di vero profeta. Presenta una parabola ove racconta come un creditore condona il debito a due debitori, con quantità di debito differente. Ognuno di essi sa quale debba essere la sua relazione personale con il creditore che ha condonato. E’ quanto Gesù fa presente a Simone.

Ecco il punto focale della parabola. Ambedue i debitori vengono condonati, uno gli doveva cinquecento denari e l’altro semplicemente cinquanta. Un denaro corrispondeva ad una giornata lavorativa di un contadino. Uno stesso condono ma con diversa entità del debito.

Gesù poi aggiunge ponendo a Simone una domanda sulle relazioni personali: "Chi dei due lo amerà maggiormente?". E Simone non ha difficoltà nel rispondere: "Colui a cui è stato maggiormente perdonato". Gesù a questo punto passa alla situazione presente interpellando sempre Simone; fa il confronto fra Simone e la donna peccatrice. Dal condono del debito materiale, Gesù è passato al perdono dei peccati.

Simone è invitato a vedere la donna non nella propria ottica ma in quella di Gesù. Simone nell’accogliere Gesù aveva tralasciato tanti gesti comuni di ospitalità (lavanda dei piedi, bacio di pace, unzione del capo con olio). Questa donna, invece, si è prodigata a festeggiare Gesù senza tralasciare nessun dettaglio.

Conclude Gesù: "Per questo ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco". Simone si considera persona di condotta irreprensibile, non ha coscienza di peccato e Gesù cerca di scuoterlo. E poi rivolgendosi alla donna dice:"I tuoi peccati sono perdonati". Sono bastati questi segni di tenerezza, non dettati dalla legge ma dal cuore, per ottenere il perdono dei peccati e la pace del cuore.

Ormai questa donna, dopo l’incontro con Gesù, se ne ritorna con il riconoscimento della sua dignità e con il perdono. Questa donna del profumo che era entrata in casa di Simone come pubblica peccatrice, adesso dopo l’incontro con Gesù esce come donna perdonata, libera dalla sua condizione di peccato e piena di gioia, esaltando la misericordia di Dio.

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ultimo aggiornamento 18 maggio, 2018