La compassione e la pazienza di Dio

(Dal libro della Sapienza: 11, 20b - 12, 2. 11b-19)

Tu, Signore, hai tutto disposto
con misura, calcolo e peso.

Prevalere con la forza ti è sempre possibile;
chi potrà opporsi al potere del tuo braccio?
Tutto il mondo davanti a te,
come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina
caduta sulla terra.

Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi,
non guardi ai peccati degli uomini,
in vista del pentimento.

Poiché tu ami tutte le cose esistenti
e nulla disprezzi di quanto hai creato;
se avessi odiato qualcosa non l’avresti neppure creata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi?
O conservarsi se tu non l’avessi chiamata all’esistenza?

Tu risparmi tutte le cose,
perché tutte son tue, Signore, amante della vita,
poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.

Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli
e li ammonisci ricordando loro i propri peccati,
perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.
Non certo per timore di alcuno
lasciavi impunite le loro colpe.

E chi potrebbe domandarti: «Che hai fatto?»,
o chi potrebbe opporsi a una tua sentenza?
Chi oserebbe accusarti per l’eliminazione
di genti da te create?

Chi si potrebbe costituire contro di te
come difensore di uomini ingiusti?

Non c’è Dio fuori di te,
che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti dall’accusa
di giudice ingiusto.
Né un re né un tiranno potrebbe affrontarti
in difesa di quelli che hai punito.
Essendo giusto, governi tutto con giustizia.
Condannare chi non merita il castigo
lo consideri incompatibile con la tua potenza.
La tua forza infatti è principio di giustizia;
il tuo dominio universale ti rende indulgente con tutti.

Mostri la forza
se non si crede nella tua onnipotenza
e reprimi l’insolenza in coloro che la conoscono.
Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza;
ci governi con molta indulgenza,
perché il potere lo eserciti quando vuoi.

Con tale modo di agire
hai insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare gli uomini;
inoltre hai reso i tuoi figli pieni di dolce speranza
perché tu concedi dopo i peccati
la possibilità di pentirsi.

Hai compassione di tutti, o Signore,

e nulla disprezzi di quanto hai creato;

non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento,
perché tu sei il nostro Dio.

Abbi pietà di noi e guarda;

manifesta la luce della tua misericordia,

perché tu sei il Signore, nostro Dio.

(Cfr. Sap 11, 23. 24. 26; Sir 36, 1)

 

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 18 maggio, 2018